mi dispiace...

Capitolo 5

20 luglio 2019, Osaka

È mattina presto. Mi sono svegliato per colpa di strani rumori provenienti dalla camera di Benika. Mi alzo velocemente dal letto e arrivo fino alla sua camera. Vedo lei ancora a letto ma non è successo niente, così torno in camera mia. All’improvviso la sento urlare, mi giro e corro subito verso di lei. Arrivo alla sua camera e l’abbraccio. -Stai tranquilla, qualunque cosa sia accaduta, era solo un sogno.- Chissà cosa ha sognato... -Dai, facciamo colazione!-

Lei si tranquillizza, si alza dal letto e mi segue. In questo momento ha un’espressione ancora più strana del solito... è come se il suo corpo fosse solo un guscio. È come se la sua anima fosse sparita per sempre... forse è colpa dell’incubo... Ci dirigiamo verso la cucina, lei inciampa e io faccio una risatina. Aspetto che si rialzi ma non lo fa... -Benika...- dico.

Comincio a preoccuparmi.

Benika sta provando ad alzarsi, però non ci riesce. Trema come una ragazza bullizzata dopo la scuola. Corro subito da lei e provo a tranquillizzarla, ma più ci provo e più peggioro la situazione. Ad un certo punto sviene e non so cosa fare. Provo a chiamare mia madre, che è uscita per delle commissioni, ma non risponde. Vado nel panico. Cerco di prendere un pò d’acqua e provo a farla bere. Benika si risveglia e tossisce per colpa dell’acqua.

Non ha lo stesso una bella cera.

Comincio a sorridere perché, finalmente, sono riuscito a farla svegliare. Preparo subito la colazione in modo che non svenga di nuovo. Provo ad imboccarla, però non accetta il cibo. Non è mai accaduto prima. In genere reagisce.

-Mi...tsu...ki...- mi dice.
-Aiu...ta..mi..-
-Cosa?- perché mi ha detto “aiutami”?
-Qui fa freddo... ed è tutto buio... ti prego Mitsuki... salvami...-

Comincio a pensare che forse Benika ha perso la ragione ma non voglio crederci. È impossibile che sia diventata pazza. L’abbraccio molto forte, come non ho mai fatto prima, e le dico: -Tranquilla... tu sei al sicuro qui... non ci sono pericoli qui... questa è casa...-