𝙇𝙖 𝙉𝙪𝙤𝙫𝙖 𝙍𝙖𝙜𝙖𝙯𝙯𝙖 𝙎𝙚𝙭𝙮

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"Non possiamo diventare ciò che vogliamo rimanendo ciò che siamo."-MD

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Era il 31 agosto. Io e Theo stavamo litigando per qualcosa di irrilevante. Non so davvero cosa, perché stavo solo cercando di dargli fastidio. Fu allora che Enzo è venuto a trovarci.

"Come va amico, sei venuto a vedermi un'ultima volta prima delle vacanze?" Chiese Theo sorridendo.

"Qualcosa del genere." Risponde Enzo facendogli l'occhiolino.

Stavo cercando di non prestare loro troppa attenzione, così sono corsa su per le scale a fare i bagagli prima di partire domani. Mentre facevo le valige, qualcuno ha bussato alla porta. "Sono occupata." Grido mentre cerco la mia spazzola.

Silenzio. E quando credevo che chiunque avesse bussato se ne fosse andato, hanno bussato di nuovo. "Ho detto che sono occupata!" Urlo di nuovo, la mia pazienza in questa famiglia sta per finire.

Ma chiunque fosse non aveva ricevuto il promemoria. "Per l'amor di Merlino." Dico sottovoce mentre mi dirigo verso la porta.

La apro pronta ad urlare alla persona davanti a me che sono occupata e chiedere se è sorda per non avermi sentito urlare due volte. Ma quando lo faccio il fiato mi si mozza in gola. Di fronte a me c'era Enzo. Non mi ero accorta che indossasse un completo nero quando ero al piano di sotto, perché stavo cercando di scappare dai miei fratelli.

"Ehi." Incomincia.

"Sono un po' occupata qui, puoi aspettare?" Chiedo.

"Ho paura di no."

Gli faccio cenno di entrare e chiudere la porta, tornando nel mio bagno a cercare quella fottuta spazzola.

"Quindi, cosa c'è di così importante." Chiedo capovolgendo il bagno sottosopra.

"Dove cazzo è quella spazzola." Sussurro sottovoce. Mi volto a guardare di nuovo nella stanza, ma vengo fermata da Enzo, appoggiato allo stipite della porta con le caviglie incrociate e una spazzola nella mano sinistra. La mia spazzola.

"Cercavi questa?" Ha chiesto con un sorrisetto sul viso. Afferro la spazzola e lo sorpasso per uscire dalla porta con i nostri corpi si sfiorano mentre mormorò un grazie.

Metto la spazzola nel mio bagaglio mentre gli chiedo "Allora, starai lì a guardarmi fare le valige o iniziate a parlare e lasci la stanza?"

"Sei esuberante?" Chiede "Nah, ho voglia di restare per un cambiamento."

Rollo gli occhi e torno di nuovo in bagno. Rimane ancora appoggiato allo stipite della porta senza nemmeno muoversi e si allontana cosicché io possa passare. Sono in piedi di fronte a lui sbuffando e imprecando prima di cercare di passare. "Stupido piccolo-" mormoro, ma lui mi prende e mi inchioda allo stipite della porta, i nostri corpi che si toccano, il suo respiro sul mio viso.

Lo guardo senza osare a respirare. Mi guarda anche lui e inizia a sporgersi. "Non farlo" riesco a dire a denti stretti. Non può farlo, è già abbastanza difficile.

Indietreggia con uno sguardo ferito negli occhi. "Enzo non.. non possiamo farlo."

"Fare cosa?" Chiede una voce dall'altra parte della stanza. Le nostre teste scattano alla porta. Theo.

"Niente, noi stavamo solo.. ehm niente." Panico.

"Niente di cui preoccuparsi amico, solo Y/N che fa la testarda" gesticola sarcastico prima di lasciare la stanza con Theo confuso sulle sue tracce.

Ho cercato di ignorare quello che era appena successo e finito di parlare. Più tardi quella sera sono scesa per la cena.

"Dov'è Enzo?" Chiedo sedendomi vicino a Theo. Mio padre era a capotavola e mia madre non c'era di nuovo; forse lo sta succhiando a qualcuno proprio ora.

𝐋𝐨𝐬𝐭 𝐒𝐨𝐮𝐥𝐬 M.R.      traduzioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora