Q u a t t r o

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La prima faccia che vedo è quella di Efain sopra di me.
<Ora dovrebbe essere tornato tutto alla normalità. Caraesy come ti senti? Tutto bene?> il ragazzo è al mio fianco, anche se non lo vedo da quando avevo cinque anni, lo potrei riconoscere benissimo. Nonostante ora abbia i capelli più lunghi, un accenno di barba, corta ma comunque evidente. Deve aver saltato il giorno di rasatura probabilmente.
<Sto bene, devi farmi un favore però. No, sono due anzi. Primo, si tratta della luce, accosta le tende per favore. Secondo, potresti far uscire tutti da qui? In particolar modo tuo fratello> lo guardo seria, le ultime parole però le sussurro in modo che possa sentirle solo lui.
Annuisce capendo ciò che voglio intendere.
Resto sdraiata immobile ancora un po' mentre lui invece si alza e va a parlare con gli altri presenti. Con la coda dell'occhio vedo che ci sono anche i miei genitori. I miei veri genitori, non quelli con cui mi hanno fatta crescere per tutti questi anni.
Escono velocemente dalla stanza Earthan insieme ai suoi genitori. Poco dopo anche i miei se ne vanno verso la porta senza mai staccare gli occhi da me nemmeno per un momento. Decido di non farli preoccupare troppo, quindi mi giro verso di loro e gli rivolgo un leggero sorriso, sembra abbia funzionato.
Quando finalmente Efain chiude la porta della stanza ci ritroviamo soli tiro un sospiro di sollievo. Ho fatto bene a chiedergli di mandare tutti fuori, prima di parlare con qualcuno di loro che non sia Efain stesso è meglio aspettare un attimo per avere il tempo di calmarmi. Potrei finire con il dire cose di cui mi pentirei solo una volta finito tutto mentre ci ripenso.
Con calma, lentamente mi tiro su fino a mettermi seduta, meglio evitare altri problemi improvvisi con la pressione sanguigna per oggi.
<Grazie Efain. Ricordo alla perfezione ogni cosa, compreso quanto sia stato stronzo quell'essere di tuo fratello. Non voglio averlo davanti per un parecchio tempo o potrei finire con lo spaccargli la faccia> gli dico incrociando le gambe, in questo modo si crea uno spazio libero qui sul divano che subito dopo viene occupato da lui.
<Posso?> chiede aprendo le braccia per farmi capire che vorrebbe abbracciarmi.
Sorrido, estremamente felice del fatto che nonostante siano passati così tanti anni dall'ultima volta, non abbia mai dimenticato le mie abitudini strane.
Anche io sento la necessità di abbracciarlo, così mi stringo a lui, poggio il mento sulla sua spalla, che sfrutto anche per mettere meglio gli occhiali sul naso, avevo la sensazione che stessero scivolando giù.
<Sei addirittura diventata cieca in mia assenza> indica proprio quelli una volta che ci siamo staccati.
<Non è colpa mia, da piccola ho avuto la brutta abitudine che leggevo con poca luce al buio per far credere ai miei genitori che stessi dormendo. Io volevo solo leggere> alzo le mani andando a mia difesa. Ora che ho parlato delle due persone che mi aspettano a Roma ammetto che fa un po' strano definirli genitori. Come dovrei chiamarli? Ricordo tutto adesso, quindi so che non sono le vere persone che mi hanno generata, però infondo mi hanno sempre cresciuta in tutti questi anni, mi hanno dato un'educazione adeguata...
Perché mi sto fasciando la testa prima di essermela rotta? Affronterò il problema quando mi si porrà davanti, meglio pensare ad altro adesso.
<Sono felice di essere tornata finalmente a casa, dai miei veri amici, dalla mia famiglia...> anche se non biasimo i miei genitori per avermi mandata via, che è di certo meglio dell'altra opzione ovvero venire uccisa, non riesco a fare a meno però di provare del risentimento misto a della rabbia nei loro confronti, mi hanno sempre mandata via dalla mia vita.
<Ora devi assolutamente aggiornarmi su tutte le cose che mi sono persa mentre non c'ero però!> alzo lo scatto dalle mie mani al suo viso, resto sorpresa nel vedere i suoi occhi scuri lucidi per le lacrime pronte a lasciarsi scivolare sul suo viso.
<Mi sei ancata davvero tanto Isy, non sai quanto ho odiato mio fratello per ciò che ha fatto. Sono stato anni così, ancora adesso in realtà non l'ho ancora perdonato del tutto, ma sei tornata. Questo è ciò che conta di più per me. Sono sicuro che Gwynaëra impazzirà appena ti potrà rivedere, non è qui perché giusto ieri è andata a finire contro un palo mentre era presa a parlare e si è rotta il naso quella scema> insieme ci mettiamo a ridere.
<Almeno non è cambiata da quando aveva cinque anni> almeno cambiamo discorso, non mi piace veder piangere qualcuno così importante per me.
<Scherzi? Forse è diventata anche peggio di quando eravamo piccoli> passa una mano tra i capelli scuri portandoli indietro dato che gli erano finiti davanti agli occhi alcuni ciuffi.
<Puoi portarmi da lei? Voglio farle una sorpresa> batto le mani emozionata all'idea di rivedere la mia migliore amica dopo tutto questo tempo.
<Tu e le tue idee geniali! Andiamo! Sarebbe perfetto!> ci alziamo, lui mi porge la mano che afferro molto volentieri.
Sto per aprire la porta quando mi faccio di scatto indietro per evitare proprio questa che mi venga addosso.
<Non potete dirmi di aspettare che il naso si riassesti per poterla rivedere! Ma siamo impazziti!> come una furia eccola. Scoppio a ridere nel vere metà della sua faccia ricoperta da delle bende, i capelli lisci tutti in disordine.
<Mi sa che ti ha battuta sul tempo> parla Efain facendo cadere l'attenzione di Gwynaëra su di se, sposta lo sguardo in poco tempo su di me rendendosi probabilmente conto di aver trovato la stanza dove mi hanno lasciata.
Ecco che in meno di un secondo me la ritrovo con le braccia intorno al collo. L'impatto del suo corpo sul mio è troppo forte che fiano ad abbracciarci sul divano. Fortunatamente non ho dato botte con la testa da nessuna parte.
<Lo so che odi gli abbracci non richiesti ma non potevo aspettare il tuo umore!> tiene il viso tra i miei capelli aggrappandosi a me come fosse un koala.
Matta era e matta è rimasta, ne sono estremamente felice.
Efain invece resta in piedi a scuotere la testa a guardarci. Lascia del tempo per il nostro abbraccio come noi lo abbiamo avuto.
<Gwyn? Sei viva? Respiri vero?> dopo quello che credo siano un paio di minuti buoni cerco di smuoverla e le accarezzo la schiena, visto che non sembra intenzionata a lasciare la presa ferrea che ha su di me.
In tutta risposta però ricevo solo un movimento della testa in su e poi in giù, questo a farmi capire che è un si e altrettanto non ha intenzione di staccarsi a breve.
<Tempo scaduto basta, mi aggiungo anche io all'abbraccio di gruppo!> e su di noi si butta anche Efain dopo aver richiuso la porta della camera.
Sono ormai sepolta sotto i corpi di questi due. Il mio livello di ossigeno nell'organismo deve essersi ridotto di molto visto che schiacciano la mia gabbia toracica impedendomi di respirare sufficiente aria.
<Ragazzi sono appena tornata a casa e mi volete già soffocare? Vi prego anche meno affetto per me grazie> uso un tono ironico per le mie parole di proposito. Almeno però so che hanno funzionato.
<E va bene ci togliamo. Sei sempre la solita guastafeste però> sbuffa pur continuando a sorridere Gwynaëra. Non appena Efain si alza il suo esempio viene seguito dall'altra e poi torno in piedi anche io.
<Certamente. Io sarò anche la guastafeste, ma voi volevate rompermi gli occhiali piuttosto> risistemo proprio quest'ultimi al loro posto con la mano destra.
Averli di nuovo qui con me sembra del tutto assurdo. Ogni sentimento malinconico che non ho provato negli anni passati a Roma senza nessuno di loro li sto recuperando in una botta sola adesso. Il mio cuore pare stretto in una mano che quasi lo fa scoppiare.
<Bene, ho bisogno di sapere una cosa però prima di continuare. Che avete scelto per i vostri studi?> è sempre stato un passo importante quello di scegliere lo studio principale nel quale una persona come noi si può concentrare. In base a quello poi si svilupperà la sua vita qui a Derazou, oppure può scegliere di non scegliere, quindi andrà via da palazzo per cercare una casa e vivere insieme agli altri.
<Di sicuro io devo lavorare su di te, mi dispiace dirtelo ma hai un aspetto orrendo amica cara> ci sediamo in cerchio per terra, tutti con le gambe incrociate tranne Efain che ha la flessibilità di un albero, forse a pensarci bene l'albero ne ha di più.
<Ti prego si, non mi sono truccata questa mattina perché dovevo fare il compito di filosofia, poi però mio padre è venuto a prendermi e portarmi qui senza preavviso. Sai com'è non ne ho avuto il tempo> alzo un sopracciglio.
<Bene, allora ti farà piacere sapere che ho scelto di diventare una flockarae> si porta i capelli dietro le spalle a mimare un finto atteggiarsi.
<Ancora meglio, potrò sfruttarti per tutto ora che so anche questo amica mia carissima, devi recuperare tutti gli anni in cui non ci sono stata> questo si che mi fa piacere sentire. In fondo a lei queste cose son sempre piaciute. I suoi genitori sono morti che lei era molto piccola, quindi non ha nemmeno mai avuto problemi con l'imposizione della strada da parte di altri.
<Efain sono pronta, stupiscimi anche tu> sposto la mia attenzione sul nostro amico.
<Inutile che ci speri, non ho avuto molta scelta al riguardo. Mio padre ha obbligato sia me che Earthan a seguire la tradizione di famiglia. Ormai sono un bello e formato Soebrus> abbassa lo sguardo giocando con il laccio delle sue scarpe.
Mi aspettavo effettivamente una risposta del genere da parte sua magari però potevo sbagliarmi, così non è stato.
<Una cosa positiva l'ho avuta non stando qui. Non ho dovuto scegliere una magia in particolare, chissà che faranno con me ora visto che le magie che conosco si fermano a quando avevo cinque anni. A proposito, più tardi mi accompagnate in biblioteca? Volevo prendere dei libri> ricordo quegli scaffali infiniti e colmi di libri come se fosse adesso. Con la passione che ho amplificato negli anni per la lettura ho trovato in quale luogo posso passare il resto dei miei giorni.
<Tanto sta sempre allo stesso posto, sono aumentati anche i libri a dire il vero, ne ho alcuni da consigliarti che io ho amato!> io e Gwynaëra vedo che siamo sempre sulla stessa lunghezza d'onda, mi fa piacere che non sia cambiato nulla.
Ora che rifletto a mente più lucida però, una domanda importante mi sorge spontanea.
<Perché?> guardo un punto indistinto della stanza, come quando sei cosciente di ciò che ti circonda ma in realtà non stai davvero prestando attenzione.
<Cosa? Che intendi?> mi chiede Efain aggrottando la fronte.
Scuoto la testa per riprendere il controllo di me stando attenta che gli occhiali tondi non mi cadano dalla faccia e li guardo.
<Perché mi hanno fatta tornare esattamente? Se ci pensate bene non ha alcun senso tutto questo. Non si tratta di un improvviso gesto di pietà nei miei confronti o in quelli della mia famiglia, sono passati troppi anni per trattarsi di qualcosa del genere come la compassione. Deve esserci qualcosa di importante sotto...> inizio a riflettere su tutte le informazioni che ho, ovvero pari a zero, la mente fa viaggi lontani cercando di trovare una soluzione a questo quesito.
Risultato? Nessuna risposta che abbia il minimo di senso.
<Sarò sincero, quando ho sentito dire da mio padre che ti avrebbero fatta tornare mi sono insospettito anche io. Sono andato a chiedere notizie in più ma sia mia madre che mio padre hanno evitato di darmi qualunque tipo di chiarimento. Non ho la più pallida idea di cosa abbiano in mente> scuote la testa Efain, il suo sguardo quasi dispiaciuto di non potermi aiutare.
<Senza dubbio centrano le tue capacità da Noutsasi, mi sembra ovvio> interviene anche Gwyn nello strizzamento di cervelli di gruppo. 
<Hanno scelto quella sbagliata, non ho mai avuto modo di lavorare su me stessa come avete fatto voi, non conosco i miei limiti ma d'ora in poi non saranno loro ad impedirmi di capire cosa posso fare> osservo il mio corpo partendo dalle mani e salire verso le braccia. 
<Ti abbiamo monopolizzato a sufficienza, ora meglio se vai a trovare la tua famiglia, vorranno sicuramente dirti tante cose anche loro> si alza Gwyn seguita subito dopo da Efain. Entrambi allungano una mano verso di me ancora seduta per terra, con uno sbuffo afferro rispettivamente le mani e mi alzo. Stavo tanto bene lì però.
<Giusto, chissà quanto sono cambiati tutti...> le ultime immagini che ho della mia famiglia sono di mio fratello minore appena nato, mia sorella maggiore aveva compiuto da poco la scelta della magia da seguire, mio fratello maggiore avrebbe dovuto farla un anno dopo. 
Annuisco ai miei amici. Lo sguardo cade su di uno specchio dietro Gwyn, i miei vestiti sono quelli di una diciassette del mondo che ci circonda, qui però non usiamo cose come jeans strappati, ma non ho intenzione a rinunciare ai miei orecchini, men che meno all'amatissimo helix, non vedevo l'ora di farlo solo per poter mettere la catenella lunga che collega quello al primo buco all'orecchio che ho. Poi c'è quello di mezzo, ma niente di che, la stessa cosa anche sull'orecchio sinistro. Solitamente si fanno dispari lo so, ma ho preferito averne tre da entrambi i lati. Almeno ora so che non mi si è tagliato un orecchio con tutte le cadute che ho fatto oggi. 
<Non è che posso cambiarmi? I vestiti sono sporchi...> noto i pezzi d'erba su di me, decisamente meglio togliermi questa roba di dosso prima che mi dia alla testa il fatto che siano anche bagnati in alcuni punti. 
<Direi che è arrivato il momento di andar via per me, ci vediamo dopo ragazze> mi saluta con un bacio sulla guancia mentre a Gwyn mentre le pasa accanto mette una mano sulla spalla, per poi uscire dalla stanza. 
<Io invece ho proprio quello che fa per te! Ferma qui, io corro in camera mia e torno da te> non mi lascia nemmeno il tempo di dirle di non correre visto lo stato del suo naso che è già sparita dietro la porta. 
Tolgo gli stivali alti che avevo messo questa mattina quando ancora non ricordavo di tutto questo, almeno posso stendermi come si deve, non riesco a mettere le scarpe sul divano o sul letto. 
Stesa sul divano torno a guardare il soffitto, stando attenta che gli occhiali non mi si spostino mentre sono così, forse dovrei prendere in considerazione una volta tanto di usare le lenti a contatto. Più tardi potrei sempre andare a chiedere, potrebbe impedirmelo solo la mia famiglia, se e quando mi lasceranno andare. 
Continuo a riflettere tanto che non mi rendo conto del tempo passato, solo quando torna Gwynaëra in stanza il flusso dei pensieri si interrompe. 
<Sono tornata! Tieni, metti questi> mi lancia contro dei vestiti che dopo essermi messa seduta sposto dal mio ventre per osservarli. Sapevo avrebbe avuto ottimo gusto. 
Vado velocemente in bagno a cambiarmi, rimetto le mie scarpe visto che non le ha portate, almeno non si vedono molto e non sono molto. 
<Io ti giuro che ti amo, è proprio quello che speravo prendessi> vado dalla mia amica che mi osserva a controllare la situazione prima di abbracciarmi. 
<Sei troppo santarella amica mia, questa non va così... ma così sema> si mette a ridere. Toglie la camicia bianca da dentro ai pantaloni come l'avevo messa io per sbottonare gli ultimi ed intrecciarli fino a creare un nodo. 
Devo ammettere che così è ancora meglio l'outfit.
<Non mi dispiace, grazie mille comunque> le sorrido guardando prima i miei vestiti e poi la mia amica che ricambia il sorriso.
<Lo so, sono molto brava non ti preoccupare. Ora sta seduta che ti sistemo un po' i capelli e la faccia, sembra tu non abbia dormito per giorni interi> amo la sua sincerità brutale, una qualità che in pochi hanno il coraggio di mostrare, e poi la condividiamo quindi. 
Finito tutto il resto usciamo insieme dalla stanza e, dopo essersi raccomandata con me di venirla a cercare appena avessi finito con la mia famiglia, mi allontano verso quelle che se non ricordo male dovrebbero essere gli appartamenti della mia famiglia. 
Nel mentre che cammino e più mi avvicino alla meta inizio a sentire un po' d'ansia che sale dentro di me, non so cosa aspettarmi da questo incontro, oltre al fatto che devo riuscire a trovare una stabilità mentale sul fatto che io non sto per fare diciotto anni come credevo, ma ne sto per compiere ventiquattro. 
Quando mi rendo conto che stavo per far cadere l'anello con cui giocavo mi fermo perché ormai arrivata davanti la porta di casa. 
Devo solo fare dei pieni respiri profondi, non mi assaliranno di domande, almeno spero, sono la mia famiglia, apprezzo il fatto che mi abbiano mandata via piuttosto che uccidermi. Non è colpa loro, è solamente parte della legge che tutti qui dobbiamo seguire senza molta scelta per tenere tutti al sicuro, anche se non so bene da chi debbano essere al sicuro visto che, per quanto mi riguarda, al momento, non ho intenzione di uccidere nessuno con i miei poteri da Noutsasi.
Ora che ho distratto la mia mente dall'ansia alzo la mano e batto le nocche sul legno della porta. 

Alloraaaaaaa, finalmente stiamo iniziando ad andare più nel dentro della storia, in questo capitolo vediamo dei nuovi personaggi che saranno importanti per il resto della storia. 
Come sempre spero che il capitolo vi sia piaciuto, così come il resto del libro che piano piano sta prendendo forma settimana dopo settimana ad ogni aggiornamento. 
Non so voi come state messi, ma sto per iniziare la mia prima sessione estiva all'università quindi sto pensando che ho fatto proprio bene ad avvantaggiarmi la scrittura di qualche capitolo, in modo da poter rimanere attiva con l'appuntamento ormai che ho preso qui su wattpad. 
Quindi, mi raccomando vi chiedo di lasciare una stellina o un commento magari se vi è piaciuto il capitolo, a me fa sempre piacere ricevere le vostre impressioni e potervi leggere.
Alla prossima,
⁓Izzy 💖

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