CAPITOLO 178 - Il piano

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"Mingyu cerca di ragionare, non puoi partire così dal nulla e andare dall'altra parte del mondo... ti rendi conto che è assurdo vero? Non siamo mica in un film strappalacrime!" lo rimprovera Seungcheol alzando il tono della voce, ma il minore persiste "E quale altra opzione mi resta hyung? Se non parto ora, poi potrebbe essere troppo tardi" facendo calare il silenzio.

"Cheol forse... non è una cattiva idea" azzarda Joshua, attirando la loro attenzione "Questa settimana non abbiamo troppi impegni oltre alle solite prove, perciò potremmo parlarne con il manager. Non essendo un'uscita ufficiale, nessuno lo saprà e potrà viaggiare in tranquillità".

Minghao concorda "Questo è vero... però dovremmo prima ottenere il permesso da parte del signor Park, dubito che sarà facile".

"Per non parlare del CEO, se lo sapesse direbbe sicuramente di no..." puntualizza Wonwoo, facendo sospirare il minore, sconsolato al pensiero di quanti ostacoli ci siano fra lui e Silvia, poi però afferma "Non mi importa ragazzi, farò tutto il possibile per partire".

Seungcheol, vedendo con quanta convinzione sta parlando l'amico, sbuffa "E va bene, me ne occupo io... parlerò con il manager Park, lasciatemi provare" ed è a quelle parole che Mingyu spalanca gli occhi e gli si fionda addosso abbracciandolo esclamando "Grazie hyung! Sei il migliore!"

Il maggiore rotea gli occhi fingendosi indifferente, ma non riesce a trattenere un sorriso e alla fine ricambia l'abbraccio, facendogli poi notare "Certo certo, ma ora lasciami andare o non potrò fare un bel niente per aiutarti" e l'amico si allontana subito "Oh certo, scusa".

Seungcheol prende il telefono e va in camera per poter telefonare al manager in tranquillità, senza la pressione degli sguardi degli amici o i loro commenti in sottofondo. Loro intanto tornano a sedersi al tavolo attendendo con pazienza.

"Vedrai che riuscirà a convincerlo..." gli dice con tono incoraggiante Joshua mettendogli una mano sulla spalla.

"Infatti, non temere Mingyu!" lo segue a ruota Minghao, mentre Wonwoo osserva in silenzio l'amico, preferendo non dargli false speranze. Sa quanto è difficile che ottenga il permesso nonostante se ne stia occupando Seungcheol, tuttavia anche lui nutre una piccola speranza che scaramanticamente tiene per sé.


Dopo qualche minuto, Seungcheol esce dalla stanza con un'espressione indecifrabile e esordisce "Ragazzi, mi spiace..." facendo crollare ogni loro speranza "...ho fatto il possibile, ma il CEO non è d'accordo. Il manager Park sembrava sul punto di cedere, ma non ho potuto fare molto di più" raggiungendoli al tavolo sconsolato.

Regna il silenzio fra di loro, ancora una volta, mentre tutti si sforzano di pensare a quale sia la cosa giusta da dire. Wonwoo tuttavia li stupisce esordendo con un 'idea che mai si sarebbero aspettati da lui "Non importa, tu andrai comunque".

"Cosa intendi dire hyung?!" chiede confuso più che mai Mingyu.

Wonwoo si volta verso Seungcheol e gli chiede conferma "Hai detto che il manager stava per cedere, giusto? Beh... allora siamo a posto".

"E il CEO?" chiede Mingyu perplesso.

"Come se gliene fosse mai fregato qualcosa di noi a quell'uomo..." borbotta Minghao, e Wonwoo concorda "Esattamente! Non si fa mai vedere, perciò ci basterà non dirglielo e andrà tutto bene. Sono sicuro che il manager Park non farà la spia, non l'ha mai fatto in questi anni nonostante tutti i problemi che abbiamo causato, dubito che inizierà proprio ora..."

Seungcheol sospira incerto "Siete sicuri di volerlo fare? Voglio dire... se lo scoprirà, andremo tutti nei casini".

"Cheol siamo realisti, cosa potrebbe farci? Licenziarci?! Non prendiamoci in giro... quell'uomo campa grazie a noi" domanda in tono retorico Joshua sicuro di sé.

Vicini inaspettati - SEVENTEENDove le storie prendono vita. Scoprilo ora