Capitolo Due.

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Stava in un gruppo di ragazzi.

'Sicuramente nuovi.' mi dissi.

Dace vedendo che mi ero distratta si girò seguendo il mio sguardo e appena capì il motivo della mia disattenzione fece un fischio.

-Non c'è che dire. È proprio un bel ragazzo, amica mia.-

Aaron sentendo questo interruppe la conversazione che stava avendo con Jake e, dando un occhiata al nuovo arrivato fece una smorfia.

-Non pensarci neanche. È troppo grande per te bimba.-

Vidi che indurì la mascella e voltandomi notai che quel ragazzo mi stava fissando.

'Oh mamma' pensai.

Si è proprio un bel ragazzo.

-Non preoccuparti Aaron. Non mi interessa. E sai benissimo cosa penso sulle relazioni.- parlai mentre continuavo a fissare il ragazzo.

E all'improvviso, come se avesse sentito ciò che ho detto al mio amico, fece una smorfia e si girò.

Non volli neanche starci a pensare più di tanto.

Prima mi dimenticavo di lui meglio sarebbe stato.

Non voglio avere distrazioni. Non ora.

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Principalmente sono una ragazza che non dà fastidio a nessuno, ma ovviamente anche la mia pazienza ha un limite.

Stavo pensando a questo mentre ero davanti a Lysa, figlia del sindaco di Hoculus, provincia del New States.

La ragazza era un metro e cinquanta di cattiveria pura mischiata ad un pizzico di acidità che la rendeva davvero poco simpatica.

Era dalla mattina che le cose non andavano per il verso giusto e così, tanto per peggiorare le cose, il destino mi mette sulla strada questa specie di barbie mora.

Grandioso.

-Senti Lysa non mi frega un cazzo se tuo padre è il sindaco, potrebbe essere anche il papa o il presidente degli Stati Uniti in persona, ma io non presterò mai la mia casa solo per un tuo stupido capriccio.- la guardai con aria scocciata appoggiandomi al mio armadietto verde ed incrociando le braccia al petto. Lysa voleva che le dessi il permesso per fare uno dei suoi tanti festini a casa mia.

Vi chiederete il perché di questa cosa.

Perché non la fa nella sua bellissima villetta a quattro piani e con piscina all'esterno?

La risposta è semplice: la mia casa affaccia sulla foresta.

Diceva che era proprio l'ambientazione giusta per la sua festa a tema medievale.

La ragazza vorrebbe allestire tendoni e affittare animali per intrattenimento.

Ma è scema?

Non voleva rovinare la villa di papà con gli escrementi degli animali che lei voleva, così ha avuto la brillante idea di chiedere a me.

Mi sa che è il suo giorno sfortunato perché se continua ad assillarmi così le do un pugno. E non sto scherzando.

- Andiamo Diana, cosa potrebbe essere una festa nel week end? Sai che penserò tutto io no? Tu non dovrai preoccuparti proprio di niente te lo prometto. E poi sarebbe un ottima occasione per dimostrare a tutti che servi a qualcosa.- disse mentre un sorrisino ironico si allargava sul suo volto con troppo trucco. 'Okay la uccido.'pensai mentalmente mentre mi incominciavo a spostare dall'armadietto, ma prima che potessi fare un passo ecco che Aaron ci interruppe mettendomi un braccio intorno la vita e trattenendomi contro di sé.

- Lysa la sua casa non è disponibile, vai a rompere il cazzo a qualcun'altro. Magari puoi chiedere a uno dei tuoi tanti amichetti che ti scopi nel bagno, no? Credo che per un pompino potrebbero valutare l'idea di prestati casa. -

Wow. Okay è sicuro.

Amo questo ragazzo.

Lysa era livida di rabbia e dopo aver calpestato il piede a terra infuriata, girò i tacchi e finalmente se ne andò furente.

Mi girai ammirata verso Aaron, il quale stava trattenendo a stento le risate.

Ci guardammo.

Occhi verdi in occhi azzurri e scoppiammo in una fragorosa risata.

Mentre cercavo di asciugarmi le lacrime dagli occhi vidi quello stesso ragazzo della mensa fissarmi mentre era in compagnia di un mio amico di classe.

Non riuscivo a capire perché mi attirasse così tanto.

Sarà la combinazione dei suoi capelli neri con occhi grigi, oppure il suo sguardo penetrante che sembrava leggermi dentro,oppure il suo piercing sul labbro inferiore e dio...le sue labbra erano di un rosa scarlatto.

Mi accorsi che gli stavo fissando le labbra solo quando la sua lingua fece capolino e leccò quella parte di pelle così invitante, e tutto questo mentre mi guardava.

Aaron dovette assistere alla scena perché mi prese per la vita e mi fece girare verso di sé facendo interrompere il contatto visivo con quel ragazzo.

Mi guardò con durezza, accentuando la rughetta tra le sue sopracciglia e mentre stava per dire qualcosa lo interruppi buttandogli le braccia al collo e baciandolo sulla guancia.

Mi strinse a sé come solo lui poteva fare e dette un'occhiata alle mie spalle.

Quando ritornò a guardarmi aveva un sorrisino adorabile sulle labbra screpolate e le guance rosse.

Mi misi a ridere e mi avvicinai al suo orecchio.

-Sarai sempre tu l'uomo più importante della mia vita- gli sussurrai con affetto e dopo avergli dato un' ultimo bacio sulla guancia mi staccai e alzando la mano in segno di saluto mi incammina verso la mia aula.

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Angolo autrice: Ciao a todos :3 Cosa ne pensate di Aaron, l'amico gelosone? E del ragazzo misterioso? Ve se ama c:

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