L'acqua calda che ricadeva sulla mia pelle mi bagnava provocandomi un brivido lungo la schiena fino alla punta dei piedi,avevo passato tutta la notte a camminare tra alberi e fango solo per sfuggire da quella casa.
Poggiai la testa contro il muro,volevo urlare e piangere al tempo stesso,mi mancava mio padre,la mia ancora.
Le lacrime calde si misciarono all'acqua scivolando sul viso ,il mio corpo tremava per la paura, la mia mente viaggiava in continuazione,si faceva domande e non dava risposta ,ero confusa,dolorante e stanca.Da quando ero uscita dall'orfanotrofio avevo affidato la mia vita nelle mani di mio padre,l'unico uomo di qui mi ero fidata cecamente ed ora che non c'era più il mio mondo stava cadendo in mille pezzi e non sarebbe stato lui a raccogliere i cocci,non questa volta.
Mi misi una mano sul petto,avevo il cuore che batteva a mille .
Se non fossi uscita da casa quella notte non sarebbe andata a finire così e io non avrei sofferto come in questo momento .
Mi piegai in due scivolando contro il muro poi mi sedetti sul pavimento della doccia,era freddo,freddismo ma non mi importava più niente.
Continuai a piangere e a sfogarmi fino ad esaurire le lacrime, non saprei dirvi quanto tempo rimasi sotto al soffione della doccia ma posso assicurarvi che passò molto tempo da quando avevo lasciato Smith sul divano a guardare il suo film preferito.
Mi alzai ,esausta ,poi mi lavai i capelli con lo shampoo e mi ricoprì la pelle con i bagnoschiuma,sapeva di mandorla ,un profumo dolce ma non troppo come diceva mio padre , mi rispecchiava.Mi sciacquai dopo di che mi misi l'accappatoio e l'asciugamano nei capelli, mi guardai allo specchio del bagno: era appannato perciò lo pulì con la manica .Mi guardai allo specchio:avevo il viso di una che non dormiva da giorni, gli occhi rossi facevano contrasto con i miei occhi blu , ero irriconoscibile.
Mi accarezzai il viso ,non mangiavo da giorni ,mi misi una mano sulla pancia, brontolò.
Diamine.Mi misi le ciabatte poi andai in camera mia, presi il telefono dalla mia scrivania e guardai il display , erano quasi le sei di sera poi vidi che non c'era nessuna notifica da parte di Carry e mi innervosì ancora di più.
Carry era mia cugina,non avevo mai legato lei, abbiamo fatto le elementari assieme e giocato nella stessa squadra di cheerleader e quando ci incontravamo nei corridoi facevamo finta di non conoscerci.
Non mi è mai piaciuto come sport ma ho dovuto soddisfare mia madre,così si poteva vantare con le sue amiche del cuore.
È stato difficile entrare nella squadra perchè bisognava avere dei requisiti adatti ma fortunatamente mi avevano accettata ,l'ho continuato a fare fino alla metà del primo trimestre dell'anno scorso con non poca fatica.
Gli unici momenti in cui vedevo Carry erano a scuola ,mi aveva aiutato ad imparare le coreografie poi ci siamo allontanate,la mia famiglia non andava d'accordo con tutti,erano strani?No,erano solamente riservati, specialmente mio padre per qualche strano motivo.
Per una frazione di secondo mi vennero degli scenari di me che correvo per il bosco e la pioggia che mi ricadeva addosso poi... Herman che entrava dalla porta e Trevis che mi aiutava con la ferita .Jack che correva per le scale preoccupato e potrei giurare che quella frazione di secondo sentì le urla strazianti di Herman.
Sobbalzai al ricordo.
Posai il telefono sul letto ,poi andai a vestirmi con i capelli ancora bagnati,gli raccolsi in uno chignon alto poi feci scivolare l'accappatoio lungo il mio corpo ,presi in reggiseno e melo misi con le mutandine coordinate ,erano di un pizzo color cipria. Mi guardai allo specchio,avevo le curve al punto giusto ,mi sono sempre sentita a mio agio con il mio corpo,senza avere problemi.Mi misi di fretta una felpa grigia e rossa della mia scuola poi dei semplici jeans.
Infilai le mie Nike nere e corsi giù per le scale per andare a controllare mio fratello ,era ancora nella stessa posizione di prima :tutto raccomitolwto attorno alle coperte con il telecomando stretto al petto con il suo pupazzo Aiden affianco a lui.
Guardia la TV ancora accesa poi gli sfilai il telecomando dalle mani e la spensi.
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Opposition
ChickLitAubrey Baker: "Ho sempre pensato,sin da piccola, che il dolce e il salato non andassero mai mischiati tra di loro. Non potevano stare nello stesso piatto, ma il contrasto tra i due era irresistibile e con Brendon era un pò la stessa cosa" Alle volte...