4-Aubrey

35 2 0
                                    

Alzai lo sguardo al cielo e vidi che stava sorgendo il sole,faceva freddo ,più del solito.Sembrava di stare al polo nord .
Guardai l'orologio che avevo al polso e vidi che erano le cinque del mattino. Avevo passato tutta la notte a perdermi nei boschi e a ripercorrere la stessa strada più volte ma dopo un'ora di ricerca ritrovai la strada che portava al parcheggio in cui avevo lasciato la mia citroen C4.

La raggiunsi a passi svelti e quando misi una mano nella tasca dei miei jeans non trovai le chiavi ,strinsi i pugni fino a farmi male poi diedi un pugno alla portiera dell'auto .
Dannazione.
Una sfiga dopo l'altra.
Era la giornata della sfiga e nessuno mel'aveva detto? Dio mio. Se avessi saputo che sarebbe successo tutto questo non sarei uscita da quel maledetto ospedale la scorsa notte.
Non era possibile.

Si , probabilmente ero solo una sfigata.
Non avevo nessuna intenzione di tornare indietro per riprendermi le chiavi dell'auto. Nessuna intenzione di mettere di nuovo piede in quella dannatissima casa, piuttosto mi sarei sparata direttamente nella tempia.
E non avevo nessun intento di rivedere la faccia di Herman e suo fratello,mai più.

Mi strofinai il viso con le mani poi feci un respiro profondo. Ricacciai le lacrime indietro e poi mi iniziai ad incamminati verso la strada di casa con un passo alla volta. Dovevo entrare a casa senza fare rumore ed introdurmi dalla porta sul retro non era una buona idea visto l'orario.
Mi insosspettì quando vidi l'auto di Jenna ancora parcheggiata davanti alla villa perciò decisi di aspettare che lei se ne andasse via.
Allungai le braccia per salire sopra l'albero poi un dolore lancinante si sparse sul mio braccio ferito , mi piegai in due . Dovevo entrare urgentemente a casa, mia madre faceva l'infermiera e se avessi avuto un buon rapporto con lei le avrei raccontato tutto e mostrato la ferita così da potermi aiutare ma purtroppo non era così, mi dovevo arrangiare da sola.
Non potevo permettermi di generare altri problemi , ne avevo abbastanza.

Dalla finestra della cucina si accese una luce , mi spaventai ma decisi di nascondermi dietro ai cespugli e osservare come avevo sempre fatto da quando avevo scoperto che mia madre tradiva mio padre.

Jenna aveva addosso una vestaglia rosa chiaro con le sue pantofole di piuma , era già truccata e i capelli raccolti in uno chignon alto con dei ciuffi che le ricadevano sul viso, era sempre perfetta,in qualsiasi momento . Si diresse verso la caffettiera e accese la radio mettendo la musica ad alto volume poi quando vidi uscire dalla porta principale un uomo con la camicia sbottonata e i capelli arruffati spalancai gli occhi mettendomi una mano sulla bocca,scioccata.

Era uno dei suoi uomini usa e getta,ci avrei scommesso la vita.
Scossi la testa schifata ,quale donna poteva ospitare un uomo nel suo letto il giorno dopo che le era morto il marito?.
Non ci volevo credere.
Soffocati un singhiozzo cercando di mantenere il controllo.
Rimasi per un 'ora fuori e quando la mia presunta madre uscì di casa iniziai a correre verso la finestra della cucina.

Perfetto, ora dovevo solo entrare e salire in camera mia , niente di complicato no? No. Se non fosse per lei...

《Solitamente le persone normali bussano alla porta o usano le chiavi per entrare 》Disse Ginger spaventandomi.
Mi misi una mano sul petto , quasi persi l'equilibrio ma alla fine riuscì ad entrare con non poca fatica e senza il minimo d'aiuto da parte sua. Era rimasta imparata con le braccia incrociate al petto fissandomi con aria divertita.

Le puntai addosso un dito 《 chi era quello ?》 Lei alzò un sopracciglio definito e si mise a ridere 《 chi?parli di Sam o Griffin? 》 prese un sorso di caffè dalla tazza di Jenna poi lo poggiò sul tavolo da cucina ed infine mi guardò con i suoi occhi azzurri colr ghiaccio,freddi, come lei. 《 non sono affari che ti riguardano 》poi si sedette sulla sedia affianco a lei sistemandosi i capelli.

OppositionDove le storie prendono vita. Scoprilo ora