Capitolo 7 - L'alba con te

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Che alla fine era solo quello che avrei voluto, o forse dovuto, evitare.
Ma i suoi occhi, la sua voce, il suo sorriso...Non poteva che non andare così alla fine.
Quando si tratta di lui non so più se si tratta di destino, ma c'è qualcosa, qualcosa di strano, che ci lega.

Mi abbandonai ancora vestita al letto, guardando il finestrone che era accanto al mio letto.
Fino a quando non mi torna in mente qualcosa, o meglio dire, qualcuno: Dante.

Tutti i miei neo-sentimenti mandati in frantumi grazie a un "buonanotte" detto con un pò di carisma. Non posso permetterlo, devo lavorare.
E Dante è molto più interessante di Aidan...vero? Ugh Non avrei mai pensato di potermi trovare in una situazione simile.

Lasciai il borsone e buttai i vestiti sulla poltrona all'angolo della stanza, misi il pigiama e andai a letto, ancora pensierosa per tutto quello che era accaduto in questa assurda giornata.

Appena chiusi gli occhi per poter finalmente dormire, Zzm Zzm  sentii il rumore di una notifica provenire dal mio cellulare.
Lo presi e controllai l'orario, non era ancora troppo tardi.

Dante
-Domani fuori dalla mia camera alle 5 del mattino
sent, 21:27

E mi parse che Dante stesse dando i numeri.

Erika
-Tu sei un pazzo. Mi troverai solo se mi sveglio
sent, 21:29

Come dicono in molti, bisognerebbe sempre seguire il cuore. Ma la voglia di scoprire cosa volesse quel ragazzo mi prendeva sempre di più.
A Dante ho sempre voluto bene, e lo rifiutai già una volta per quel maledetto Aidan.

Anche se la testa piena di pensieri mi tormentava, misi una sveglia, e dopo un pò mi addormentai.

~~~~~~~~~~~~
Knock knock
Ma dov'era finito? aveva detto lui di vederci alle cinque.
Dopo poco si aprì la porta
-Vieni con me-

Neanche un saluto veloce, che dante mi aveva preso la mano e aveva iniziato a correre verso l'uscita.
Fuori era ancora buio, solo una piccola luce proveniente dal sole, non ancora visibile, iniziava ad illuminare il cielo.
Corremmo in silenzio per non farci vedere, e Dante mi portò fino al parcheggio dove c'era una moto.

-Tieni- Si mise un casco in testa, e ne passò uno a me.
-Ma...-
Mi mise il casco in testa e mi invitò a salire, sembrava quasi come un film, quelli romantici.
Mi misi dietro di lui, mettendogli le mani attorno alla vita, quasi un pò spaventata. Si girò un secondo e sorrise, poi fece partire la moto.

Non potevo essere più felice di aver accettato.
La strada aveva solo poche macchine, molte meno rispetto a quante ne avessi mai viste durante la giornata. Dai palazzi intorno a noi, iniziava a spuntare il sole, che era di un rosa saturatissimo, iniziando anche a rendere rosa il cielo e le poche nuvole presenti.
Avevo il vento tra i capelli, e mi sentivo super tranquilla, sicura e soprattutto viva.

Il nostro viaggio continuò per circa venti minuti, fino a quando non arrivammo ai piedi di una piccola sporgenza montuosa dopo la periferia di Toronto, sulla quale salimmo per ammirare lo spettacolo dell'alba proveniente dai palazzi, e il risveglio di tutta la città.
Dante prima prese un telo da uno scopartimento nella moto, lo mise sull'erba e mi sedetti vicino a lui.

-È davvero bellissimo- Gli dissi stupita, non avevo mai visto uno spettacolo così.

-Ci vengo spesso qui- disse uscendo una sigaretta e un accendino dalla tasca -Ci tenevo che la vedessi anche tu-

-Ma che fai?!- gli tolsi la sigaretta dalla mano e la lanciai dietro di noi. Anche se avevamo 17 anni, non era legale che possedessimo quella roba.

-Così inquini l'ambiente Erika-
-E tu inquini l'aria-
-Dai che sarà mai, è solo una sigaretta. Provala, e alla ciliegia-

Mi passo la sigaretta, ma con un tiro feci qualche colpo di tosse, avevo ormai perso completamente l'abitudine.

-Non è male dai-
-È fantastica-

Questo ragazzo non fa altro che portarmi sulla "cattiva strada".

-Scommetto che ci porti tutte le ragazze qui Dante-
-In realtà saresti la prima-
-Si, come no-

Eravamo stesi sul telo a guardare il cielo, Dante si alzò poggiandosi per un braccio e si girò verso di me. Spense la sigaretta su un sasso vicino, mi prese con la mano la vita e cominciò a baciarmi.

Dopo qualche ora di baci, tornammo alla moto e mi riaccompagnò all'hotel.
Avevo lo stomaco sotto sopra dalle farfalle, e in quel momento, avrei giurato di essermi innamorata.

E appena entrata in stanza mi abbandonai al letto addormentandomi quasi subito.

Il mio sonno durò poco però, perché dopo pochissimo qualcuno bussò alla porta della stanza, ma perché nessuno mi fa dormire oggi?

Aprii la porta, e dei ricci rossi mi saltarono addosso.
-ERIKAA-
-Ciao Jes ahah-
-Ti ho portato la colazione-

Andai con Jes nella cucina per apparecchiare e prepararle un caffè, aveva portato due brioche dal bar con un aspetto meraviglioso.

-Vuoi farmi ingrassare?-
-Zitta e mangia- disse Jes, con un sorriso da un orecchio all'altro.

-Jes...è successo qualcosa?-
-Um?-
-Sei molto allegra, io sto dormendo in piedi...-
-Nieente-
-Racconta dai-
-Una ragazza mi ha chiesto di uscire-
-JES MA È FANTASTICO-

Continuammo a parlare e scherzare, mi descrisse questa ragazza, e sembrava davvero perfettamente il suo tipo.

-L'ho conosciuta tramite una delle feste di mio padre, un pò come ho conosciuto te-
disse Jes, con un tono chiaramente sognante, era proprio persa -Dovrei fartela conoscere Erika, ha un sacco di amiche simpaticissime-

Non mi avrebbe fatto male conoscere nuova gente, sarebbe stato un modo facile per rilassarmi sia dai ragazzi sia dal lavoro sempre più impegnativo.

-Mi va benissimo conoscerle, quando la prossima festa?-

E ci incontreremo ancora - Aidan Gallagher Story Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora