Matta. Sono una matta.
I ricordi riaffioravano come stelle spazzate via dall'universo, alla ricerca di un nuovo posto dove attendere il loro ritorno.
Era da un po' di tempo che non pensavo più alla mia vita passata, ma come un messaggio, ecco che stavano ritornando i ricordi per avvisarmi che dietro di me c'era una grande ombra pronta ad attaccare.
Era luglio e il cielo, come di solito è nei Caraibi, splendeva regalando una possente notorietà al sole.
La gente viveva serena, la musica squillava nelle orecchie con tranquillità e l'acqua rinfrescava l'aria.
Diciannove anni ed è come se ne avessi già quaranta. Una donna giovane vissuta, sono. Pensai.
Era da quasi tre anni che non avevo più rapporti sessuali e come biasimarmi? Un anno intero a subire abusi da chiunque mi passasse vicino. I ragazzi non riuscivo proprio a vederli. Mi mettevano ribrezzo. Ero quasi intenta ad avere rapporti omossessuali. C'erano state un paio di ragazze tomboy che mi avevano fatto mettere in dubbio la mia eterossualità, anche se dubito di avercela mai avuta. Mi definirei non etichettata, anche perché, insomma, credo che non riuscirò mai più a farmi mettere le mani addosso da qualcuno.
Detto ciò.
Il sole splendeva, il mare era calmo, la serenità circolava serena e io mi godevo le meritate vacanze. Ma proprio quando rilassi di circa un millimetro i muscoli, tutto torna nero.
BANG!