1. L'Eclissiomante

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Nel petto di Garmir bruciava un Dio Esterno

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Nel petto di Garmir bruciava un Dio Esterno. Era il veleno al centro del creato, una stella al principio del cosmo, la gloria di una fiamma eterna nel vuoto.

Garmir si diede un colpo sul costato. Non è un problema. La sensazione ardente svanì. Ecco, Iperion non può farmi niente. Ho tutto sotto controllo. Basta non pensarci.

Inspirò un lieve odore di bruciato e frenò il cavallo. La cappa svolazzò dietro di lui, scura come le ali di un cormorano. Due lingue di fumo, una bianca e una nera, si attorcigliavano oltre un colonnato di sughere antiche, tese verso i tre soli che splendevano in cielo. L'uomo che lo aveva accompagnato fin lì lo raggiunse e tirò le redini del suo destriero grigio.

«Pensi che sia una buona idea fermarsi?» Si tolse il cappuccio e una cascata di riccioli bruni ricadde sul suo mantello blu notte. «Credevo che la tua nuova missione avesse la priorità assoluta.»

Garmir si passò una mano tra i capelli corvini arruffati.

«Olin, cosa siamo?» disse e fece un piccolo sorriso.

L'altro incrociò le braccia, si inclinò all'indietro e sbuffò.

«Sì, sì, va bene.» Sollevò una mano. «So già cosa stai per dirmi.»

Garmir indicò i serpenti gemelli di fumo.

«Quel segnale chiama gli eclissiomanti e noi siamo eclissiomanti. Quindi non c'è molto da discutere.»

«Hai ricevuto l'ordine dal Grande Maestro in persona.» Allargò le braccia. «Sono sicuro che ci siano altri colleghi nelle vicinanze, non dobbiamo per forza rispondere noi.»

«Non ti preoccupare.» Garmir si scosse via la polvere di dosso e i tre dischi dorati sul petto scintillarono. «Mi hanno dato un mese di tempo per reclutare tutti. Un lavoretto del genere non impiegherà più di dieci minuti.»

Olin si stiracchiò.

«Va bene, ragazzo.» Le sue scapole crocchiarono. «facciamo come vuoi.»

«Chissà, potrebbe essere l'ultimo lavoro che facciamo insieme», disse Garmir.

Olin sollevò un sopracciglio sottile.

«Non lo dire nemmeno per scherzo.»

Garmir guardò a terra e strinse gli occhi come se si stesse aspettando un pugno in faccia.

«Devo fare la missione da solo.»

«Idiozie.» Olin picchetto con l'indice sulla falce argentata che appariva sulla sua veste. «Un eclissiomante del sole e uno della luna, ha sempre funzionato così. Siamo una squadra.»

«Il Grande Maestro del sole è stato molto chiaro. Superato il confine col Principato, ci dobbiamo separare.»

Olin si passò una mano sul volto rasato e Garmir guardò da un'altra parte. Doveva abbandonare uno dei pochi amici veri che aveva, non poteva disubbidire agli ordini diretti dei Maestri.

L'Ombra dei Tre SoliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora