*Bip-bip-bip*
Apro gli occhi lentamente, vedendo tutto sfocato per un momento. Quel rumore assordante mi ha risvegliato, credo da un lungo sonno. Mi guardo attorno e ciò che vedo è il bianco. Tutto è bianco. Sono circondato da pareti bianche, con un pavimento che riflette ciò che passa sopra ad esso.Sono legato. Tremendamente legato. Talmente tanto da riuscire solo a muovere la testa. Incomincio subito a respirare affannosamente, sento che sto per avere un attacco di panico. Dove sono? Questa è la domanda che mi sto continuamente facendo, come d'altronde tutti si sarebbero fatti, in questa situazione. Non riesco a fare nulla. Continuo a pensare come potermi slegare o come chiedere aiuto, ma sembra che la mia voce non abbia suono o intensità in quella stanza e che la mia forza sia svanita dopo quel sonno profondo.
Ciò che penso subito è anche dove possa essere la mia famiglia, e spero con tutto il cuore che stia bene, almeno più di me. Non solo sono legato e possono muovere esclusivamente il capo, ma ho anche una sensazione strana, quasi come dovessi vomitare. Noto anche che un piccolo tubicino arriva fino al mio braccio sinistro, entrando nella pelle. Attraverso questo tubicino vedo passare una sostanza, un liquido o qualcos'altro non definibile, di colore azzurro. Forse è proprio questo a darmi la nausea.
Continuo ad urlare, ma anche io sento a malapena la mia voce. Questa sala è a tutti gli effetti una stanza, un laboratorio da scienziato pazzo, o una di quelle dei film di fantascienza: bianche, con un rumore di sottofondo poco piacevole, e con qualche strano aggeggio al centro della camera stessa.
Il che, non è di certo buono. Con questi tipi di stanze non ci fanno mai cose troppo belle. Piuttosto esperimenti, inniezioni, e altre cose di questo genere. Scruto anche il pc che sta di fianco alla "poltrona" (simile a quelle dei dentisti) sulla quale sono bloccato. Il tubicino arriva proprio da quel congegno: quando mai da un computer può partire un qualsiasi liquido, o una qualsiasi sostanza? Forse non mi trovo nella realtà che conosco. Tutte queste domande, una dopo l'altra, e la vista di tutti questi apparecchi che servono, a quanto pare, per qualcosa di brutto, non mi confortano di certo. Anzi, sto svenendo, ne sono sicuro. Il mio imminente svenimento viene interrotto dalla porta di questo ambiente ambiguo che si apre, facendo entrare qualcuno di ignoto...Spazio autore:
Ciao a tutti coloro che avranno letto questo primo capitolo di questa storia.
Se vi ha incuriosito questa lettura, vi invito a rimanere sempre sintonizzati in questi giorni, perché a breve arriverà la seconda parte.
Vi prego di non prendermi come uno scrittore professionista, dato che non lo sono. Di fatto, questa è la prima storia/"libro" che scrivo e pubblico online. Quindi se notate qualche errore, o volete farmi qualche commento in merito ai successivi capitoli, siete liberissimi di farlo. Sono il primo a voler sapere cosa ne pensano gli altri della mia scrittura e della mia fantasia.
Ciaooo (e ripeto, in questi giorni arriverà il continuo, per chi è interessato.)
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IN GABBIA: come ne uscirò vivo?
Science FictionMi chiamo Richard. Vivevo una vita normale, fino a quando un giorno, mi svegliai in una camera totalmente bianca, come quella dove fanno esperimenti di tutti i tipi, in certi film. Il problema è che quello non era un film, e purtroppo neanche un sog...