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"𝐿𝑎 𝑙𝑖𝑏𝑒𝑟𝑡𝑎' 𝑒' 𝑢𝑛𝑎 𝑐𝑜𝑠𝑎 𝑖𝑚𝑝𝑎𝑙𝑝𝑎𝑏𝑖𝑙𝑒. 𝐵𝑒𝑙𝑙𝑖𝑠𝑠𝑖𝑚𝑎, 𝑚𝑎 𝑡𝑎𝑙𝑣𝑜𝑙𝑡𝑎 𝑚𝑖𝑠𝑡𝑒𝑟𝑖𝑜𝑠𝑎 𝑒 𝑝𝑒𝑟𝑖𝑐𝑜𝑙𝑜𝑠𝑎"

||𝐴𝑢𝑡𝑟𝑖𝑐𝑒||

||𝐴𝑢𝑡𝑟𝑖𝑐𝑒||

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Il cielo notturno ormai si era tinto delle tonalità rosate dell'alba. Le praterie incolte sussurravano al vento una melodia quasi impercettibile, interrotta solamente dallo scalpitare degli zoccoli di due destrieri e dei loro cavalieri, che attraversavano al galoppo i campi illuminati dai primi raggi di sole.

Il primo cavaliere, una ragazza dai lunghi capelli rossi e ricci, infilò la mano in tasca e ne tirò fuori un ciondolo argentato, decorato da piccole gemme grigie. Fece saltare il gioiello in aria per poi riprenderlo con destrezza in pugno.

«Se-secondo te con questo quanto ci faccio?»

Il ragazzo che cavalcava al fianco della rossa strizzò gli occhi per vedere meglio.

«Non sono un esperto, ma...»

«Ma?»

«Non credo ci guadagneresti più di una o due Ghibie* senza l'aiuto di Trix!»

Detto questo il biondo accelerò l'andatura del proprio lipizzano bianco, superando la compagna.

«Solo?!»

Gli urlò dietro delusa la ragazza contemplando le pietroline color piombo.

Per trovare un solo cimelio di valore ci erano voluti giorni e molta attenzione: secondo la legge era illegale varcare i confini dei Regni senza un permesso firmato dai sovrani dei Paesi confinanti, per cui entrare nel Regno di Stahm senza autorizzazione da parte dei regnanti del medesimo Stato era stata una vera e propria imprudenza.

La rossa rimise angosciata il ciondolo in tasca sbuffando e diede dei colpetti col tallone al frisone che cavalcava.

«Lo sai anche tu, l'argento non è ricercato quanto il Toko*!»

«Ma è pur sempre un metallo prezioso!»

«Ma non è raro. Il Toko è un metallo molto antico, molto più brillante e molto più raffinato!»

Concluse il ragazzo guardando negli occhi l'amica.

Questa mise il broncio e riprese il gioiello in mano. 

«E le pietre? Quelle hanno sicuramente un valore!»

Il biondo le fece segno di passargli l'oggetto. Preso in pugno lo contemplò un po' e alzò la testa.

«Si tratta di Gista*. Non vale più di otto Faba*.»

La rossa afferrò al volo il manufatto lanciatole dall'amico e sbuffò delusa. Tanto sforzo per niente... Decise che tornata alla Capitale avrebbe chiesto ad Astrid un aiutino per guadagnare una discreta somma in più. Alzò lo sguardo al cielo, ormai sfumato turchese, e sorrise beffarda. Ce l'avrebbe fatta, avrebbe venduto quel cimelio, sicuramente in città c'era un collezionista disposto a negoziare con lei.

ℕ𝕖𝕞𝕚𝕤 -Anime appese a un filo d'argento-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora