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"𝐹𝑎𝑡𝑒 𝑖𝑛 𝑚𝑜𝑑𝑜 𝑐ℎ𝑒 𝑖 𝑣𝑜𝑠𝑡𝑟𝑖 𝑠𝑜𝑔𝑛𝑖 𝑑𝑖𝑣𝑜𝑟𝑖𝑛𝑜 𝑙𝑎 𝑣𝑜𝑠𝑡𝑟𝑎 𝑣𝑖𝑡𝑎 𝑐𝑜𝑠𝑖' 𝑐ℎ𝑒 𝑙𝑎 𝑣𝑖𝑡𝑎 𝑛𝑜𝑛 𝑑𝑖𝑣𝑜𝑟𝑖 𝑖 𝑣𝑜𝑠𝑡𝑟𝑖 𝑠𝑜𝑔𝑛𝑖."

||𝐴𝑛𝑡𝑜𝑖𝑛𝑒 𝑑𝑒 𝑆𝑎𝑖𝑛𝑡-𝐸𝑥𝑢𝑝é𝑟𝑦||

||𝐴𝑛𝑡𝑜𝑖𝑛𝑒 𝑑𝑒 𝑆𝑎𝑖𝑛𝑡-𝐸𝑥𝑢𝑝é𝑟𝑦||

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Nemis guardò preoccupata Hermes. 

«U-un'altra "prova"?»

«Sì. E' la terza nella settimana» Rispose Astrid dirigendosi verso la sua stanza. Il suo sguardo, nonostante la smorfia di disgusto, era serio ma non traspariva segno di preoccupazione o sorpresa. Era abituata.

«La terza?»

«La pace che lega il Regni di Harlem e quello di Stahm è sul punto di spezzarsi come un filo. Le imprese poi non aiutano. E' naturale che la Famiglia Reale si preoccupi!»

Nemis abbassò lo sguardo. Sapeva che quelle prove di guerra non erano state organizzate a caso, e sapeva anche che la Famiglia Reale non attendeva altro che una sanguinosa battaglia. Ogni mossa dei Futuristi era calcolata a tavolino dalla Regina. Dalle spedizioni illegali nei Regni confinanti alle prove di guerra. Niente era fatto a caso.

«Emi, non preoccuparti! Sono certo che se interverrà l'Imperatore non succederà niente!» Cercò di rassicurarla Hermes cingendo le spalle della ragazza col braccio destro. A quel tocco Nemis scrollò le spalle, infastidita dal comportamento dell'amico e dal pensiero dell'intervento dell'Impero. Molte volte aveva combattuto col Regno di Harlem, ma probabilmente di lì a poco quest'ultimo sarebbe diventato un altro territorio sotto il dominio imperiale.

Nemis osservò il campo di lotta. Era una strage. Cadaveri, feriti, armi e componenti Cyborg coprivano il terreno come uno spento e terrificante tappeto. Il cortile si era trasformato in una base clinica: tendoni e barelle occupavano il prato grigio, dove dozzine di medici e infermieri si muovevano tra un ferito e l'altro.

Pensò a quanto fosse cupo vivere a TorreNube. Ogni cosa era soffocantemente priva di colore, triste e spenta. L'erba cresceva grigia anziché verde, il cielo non era mai sereno e il vento di burrasca era l'ordine del giorno.

«Piccola Flamel, gemelli Gale! Liberare il passaggio!»

Una ragazza dalle fattezze orientali si avvicinò svelta al trio mentre questi si appiattivano alla parete.

«Hitomi!»

«Hitomi, non hai idea di cosa mi ha fatto ingerire quella strega di Faraja per farmi vomitare l'alcool bevuto ieri sera!» Si lamentò Astrid ripensando all'intruglio grigiastro bevuto poco prima e portandosi una mano alla gola.

«Non ti conviene lamentarti Miss. Noia-Gale, se chiami quella ragazza "strega" allora io sarei un mostro!» Rispose l'infermiera oltrepassando i ragazzi.

ℕ𝕖𝕞𝕚𝕤 -Anime appese a un filo d'argento-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora