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«Tae? Tae!» all'improvviso sento la voce di Hobi distrarmi dai miei pensieri, mi giro verso colui che mi ha chiamato «Tae, sono dieci minuti, se non di più, che continui a lavare lo stesso bicchiere. Cosa succede? » chiede con voce preoccupata, io scuoto il capo «Stavo solo pensando. Dovresti portare la colazione» lo tranquillizzo guardandolo uscire con due vassoi.

«Taehyung concentrati. Non pensarci» dico tra me e me, cercando di riprendermi da quello stato di trance in cui ero entrato. Per tutta la mattina mi è stato molto difficile concentrarmi;

Ogni tanto qualche fitta, che durava sui cinque minuti, mi attraversava il ventre costringendomi a fermarmi ogni volta per qualche minuto una pausa.

Narratore pov.

Ovviamente quegli atteggiamente, che per Hobi non erano molto chiari, erano stati notati molto in fretta dalla signora Choi che ,ovviamente , ordinò al ragazzo di sedersi e riposare.

Dopo un po' di tempo seduto senza fare niente la noia prese il sopravvento del ragazzo, che dicendo di avere bisogno di aria era uscito nel giardino di quel castello.

Si ad ammirare alcuni fiori piantati lì, c'erano molti fiori diversi. Dalle rose, fiore classico ma sempre molto affascinante, ai gigli, il quale una versione tigrata aveva catturato la sua attenzione.

Il ragazzo, troppo distratto dall'ammirare quel fiore non si era accorto di una presenza di un ragazzo un po' più alto e muscoloso di lui, vestiti impeccabili e degli occhi grandi che lo guardavano con curiosità mentre alcuni capelli castani li cadevano davanti gli occhi, Jungkook ormai lo osservava da un po' ma a distanza adeguata in modo da non farsi vedere.

A tradire quel silenzio fu un alpha che si avvicinò al ragazzo, e Jungkook conobbe immediatamente quei capelli neri come la cenere. Yoongi si era appena avvicinato al grigio come se niente fosse e ci aveva anche iniziato a parlare, in volto teneva sempre la sua espressione seria mentre l'altro ragazzo mostrava confusione in volto ma ad un certo punto mostro solo felicità e un sorriso sincero che, Jungkook notò, fece sorridere anche Yoongi.

Rimase lì a guardare il proprio fratello parlare con lo stesso ragazzo, che aveva chiuso nella sua stanza per ore, per più di venti minuti non capendo però di cosa stessero parlando e perché il grigio sembrava felice da quella chiacchierata.

E mentre il castano era rimasto a spiarli tutto il tempo, gli altri e due invece stavano parlando di un ragazzo che, per ovvi motivi, era molto importante che Yoongi lo incontrasse.

«Quindi mi stai dicendo che vuoi sapere chi è?» disse Tae ancora incerto se parlare o meno

«Beh,si. So che è il mio compagno, quindi è ovvio che io lo voglia cercare o sapere almeno il suo nome» disse serio Yoongi, ormai quasi esausto di cercare di convincere quel ragazzo a farsi dire dove si trovasse il proprio compagno.

«Va bene- lasciò un sospiro Tae- si chiama Park Jimin, fa parte del branco Jung...ma anche lui si trova qui. In realtà siamo venuti qui perché lui voleva cercarti, quindi credo che non avrete problemi appena riuscirai a trovarlo nel villaggio» gli spiego Taehyung, anche se era esitante di dagli tutte quelle informazione ma però sapeva che anche se avrebbe saputo cosa ci facevano veramente lì, non avrebbe avuto il coraggio di andare contro il suo compagno, Jimin, soprattutto per il caratterino che aveva.

Dopo essere rimasti a parlare un'altro po', si erano salutati con un sorriso ma prima il moro lo aveva esplicitamente chiesto di far andare quella sera Jimin nelle cucine del palazzo e ovviamente Taehyung gli aveva detto che lo avrebbe fatto, pur di vedere il sorriso felice di Jimin.

Nel pomeriggio tardo Taehyung se ne andò prima dal palazzo, e arrivato in quella stanza che condivideva con Jimin aveva avvisato il ragazzo di dover andare la sera stessa nelle cucine.

«Cosa!? Quindi mi stai dicendo che il mio compagno è il figlio maggiore dei Jeon?!» esclamò sorpreso Jimin, anche se la sua mente iniziava a fare scenari dove vedeva lui come la Luna di quel branco mentre poteva vivere in quel bel palazzo. «Si, e dovresti darti una sciacquata alla faccia. Ti ricordo che devi incontrarlo questa sera» gli ricordò il grigio al

che l'altro scattare sul posto facendoli scappare una risata.

(Revisionato)

Comepromesso ecco il secondo capitolo per questo mese. È molto più corto rispetto agli altri, ma questo perché ultimamente non riesco a scrivere capitoli molto lunghi. Però questo può essere anche una cosa positiva, perché anche se sono corti riesco a scrivere più capitoli rispetto a prima.

Ovviamente proverò a portare qualche volta dei capitoli più lunghi. E niente vi auguro buona lettura

𝐹𝑜𝑟𝑒𝑣𝑒𝑟 𝑌𝑜𝑢 | KookVDove le storie prendono vita. Scoprilo ora