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Arrivo a casa e con gioia mi tolgo i tacchi, il vestito e gli orecchini.
Incontrare Theo non ha sicuramente aiutato, mi ha causato uno squilibrio mica da poco, convinto di poter prendersi tutto ciò che vuole.
Io ho un fidanzato che mi ama e che farebbe di tutto per rendermi felice, Theo è stato un errore e sicuramente non sono stata una rivelazione per lui.

Un errore da ubriachi.
Quella notte viaggia sotto la mia pelle e mi causa brividi in tutto il corpo, d'altronde non mi aspettavo di dover diseppellire un ricordo tanto proibito.

Chris non sa nulla e mai saprà che ho combinato mesi fa, stiamo assieme da 3 anni, non si merita di sapere una roba del genere.
Non si merita me...

Sono le 21:38, il telefono squilla.
Attendo due squilli e poi rispondo "salve, sono Sarah Harlow"
"Salve, sono il Signor Monroe"
"Salve"
"La volevo avvisare della mia scelta. È stata selezionata dopo attente ricerche, la vorrei qui al più presto"
"L-lì?"
"Si, o non è disponibile?"
"N-no no, arrivo." Il cuore mi esplode e riprendo orecchìni, tacchi e vestito.

Da una parte non vedo l'ora di prendere il mio primo ricco stipendio, dall'altra non voglio rivedere Theo...
perché ho così tanta paura di rivederlo? Non significa nulla per me, per una che ha un fidanzato ed è felice così.
-

Guido il più veloce possibile, oltrepasso un paio di macchine e parcheggio vicino al cancello della villa.
Sistemo il vestito e tiro indietro i capelli, devo sembrare disinvolta e non spaventata.
Faccio un respiro profondo e strizzo bene gli occhi.

Suono, il cancello si apre e la voce del Signor Monroe si alza nel buio
"Porti dentro la macchina"
Così faccio.
-

"Domani partirò per la Cina, dovrei stare via 1 mese se gli affari vanno bene, nel frattempo vorrei che prendesse confidenza con i file a lei lasciati"
"Certo"
"Il suo pc ha dentro i documenti degli imprenditori che trattano con me, il suo compito è avvisarli di spedizioni e rimborsi. Deve stare attenta ed estremamente precisa"
"Certo" non so che altro dire
"Inoltre, l'ho chiamata qui stasera perché mi deve accompagnare ad una festa, la devo presentare ai miei soci semmai avessero bisogno di contattarla durante la mia assenza"
"C-certo"
"Risponda con qualcos'altro, mi sembrava ben fornita ore fa"
"Ha ragione scusi, può indicarmi un bagno?"
"Certo, lungo il corridoio a destra"
-

Una festa?! Ora?! Devo rifarmi tutto il trucco e sembrare disinvolta. Ho il lavoro da pochi minuti e già devo far fronte ai suoi soci senza nemmeno essermi ambientata in quell'enorme villa.
Lo specchio del bagno è enorme, mi sporgo in avanti e rifaccio la linea di eye-liner, ripasso del fondotinta sui punti scoperti, del rossetto sulle labbra già usurate ed infine mi rimetto a posto i capelli.
Devi solo sorridere e annuire, Sarah credo in te
-

"Se arriveremo tardi, abbiamo già pronta la stanza per lei, non deve tornare a casa di notte"
"Beh, vedremo"
"La avviso che i miei soci hanno carisma, non si faccia intimidire"

Che avviso è questo, dalla sua faccia sembra volermi avvisare che hanno le mani lunghe, e con il vestito che ho addosso non è difficile allungarle.
Lo seguo fino alla sua auto, il viaggio è silenzioso e Chris mi scrive

"Ti hanno dato il lavoro?"

"Si! Sono già in servizio, potrei non ritornare stanotte, domani ti spiego, notte"

"Va bene, notte"

-
Gli invitati sono tanti, con vestiti eleganti e scarpe lucide. Potevo vestirmi meglio, ma con pochi minuti di tempo nessuno fa magie.
"Ora ti presento ai soci, mi raccomando non preoccuparti di battute e non ridere se non ti viene"
Mi spaventa questo avviso.

"Monroe!! Che piacere! Prima del viaggio in Cina ci voleva questa festa!" Il primo ad approcciarsi è un tipo basso, grassottello con una donna altrettanto grassottella a braccetto "chi è lei?" Mi saluta alzando il calice di vino
"È la nuova assistente, purtroppo Gill è dovuta andare via"
"Bene! I giovani sono più veloci ed intelligenti" questa battuta mi fa onestamente sorridere.
"Dimmi cara, come ti chiami?" Parla la donna a braccetto
"Sarah, piacere"
"Non hai ancora conosciuto nessuno?"
"No, con calma provvederò"
Compiaciuta dalla mia risposta spinge il marito, suppongo, verso il tavolo del cibo

"Monroe!" Tre uomini alti e tutti uguali fanno la loro comparsa "che piacere"
Sono letteralmente identici, stesso sorriso e stessi capelli
"Piacere, Sarah" mi presento quando uno dei tre mi tende la mano
"Piacere, siamo Nev, Nicolas e Alex"
"Loro sono i gemelli Rivera, sono al mio fianco da decenni e continuano a dare del lei anche quando non servirebbe"
Commenta Monroe dando una forte pacca al primo.
Dopo poco si avvicina un altro socio, ha un'aria diversa dagli altri uomini, è difficile da decifrare e tende ad osservare chiunque con occhi giudicanti.
"Salve" dice
"Salve" rispondo, mi squadra come previsto e vedo nascere sul suo viso una leggera smorfia "lei è la nuova assistente?"
"Si"
Monroe ritorna al mio fianco dopo essere stato qualche minuto a parlare con altre persone "buona sera Piers"
"Allora domani vai in Cina? te la porti dietro?"
Mi fa impressione sentirlo dire ciò
"Si, mi serve aiuto"
Come?! Devi andare in Cina?! Ma non dovevo rimanere a casa?

Mi prende per la vita è saluta il signore, ci allontaniamo fino ad arrivare ad uno dei tanti banchetti
"Tranquilla, non verrai in Cina, ma dovevo convincerlo a non cercarti. Vedi, Piers è un uomo particolare, è attratto da..." non riesce a finire di parlare, sa di star dicendo così scomode
"Non si preoccupi, ho capito"
"È un socio fondatore, non posso licenziarlo, non è così che funziona"
"Capisco, non deve spiegare davvero"
"Ci tengo, ora può fare un giro, è libera"
-

Saluto diverse persone fino a trovare un bagno.
Sento male ai talloni, ed un buco allo stomaco, mi sciacquo le mani e picchietto la fronte con le mani fresche.
"Andrà in Cina senza prima essere invitata per una cena?"
La voce di Piers rimbomba in bagno.
Un bagno vuoto. Con solo noi due dentro

"Si, non ci sarà tempo" cerco di bloccare il tremolio della voce e inizio ad allontanarmi il più possibile
"Quanti anni ha?"
"Mi scusi, dovrei andare"
Mi blocca l'uscita e mi conduce verso una delle cabine

Vorrei urlare tanto forte da farmi sentire fino a casa mia, rimango ferma e cerco dei buchi di fuga "dovrei ritornare dal signor Monroe, mi scusi"
"Non prima di avermi detto cosa le piace"

"Lasci in pace la signorina" la voce di Theo scuote il mio corpo, lo vedo dietro di lui con uno sguardo cattivissimo
"Non ha il diritto di parlarmi così" risponde Piers
"Ha già fatto abbastanza danni con le assistenti prima"
Ha sganciato la bomba, vedo in Piers la vergogna di un uomo beccato sul più bello.
Ci lascia di fretta e rimaniamo io e Theo
"Ti ha toccata?" Mi chiede
"N-no"
"Stai lontana da lui"
"Credo mi segua"
"Allora stai nei miei paraggi".

Usciamo e ci disperdiamo tra la folla, devo fare attenzione a stare lontana da Piers e state vicina a Theo.

Ciò che non volevo fare.

The Master // IN REVISIONE Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora