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Direi che non mi sono ancora presentata per bene, io mi chiamo t/n t/c e sono nata in Italia, e nella quale ho vissuto fino a questo momento, ovvero i primi 14 anni della mia vita. capelli c/c e l/c, gli occhi c/o. Non sono particolarmente alta per i miei 14 anni, sono letteralmente alta 1.52 (per chi non lo sapesse l'altezza media delle ragazze di 14 anni è più o meno 147–170 cm)

Diciamo che non ho mai avuto una vita particolarmente semplice o felice, ma che ci possiamo fare. Sono rimasta senza genitori e non avendo ne nonni ne parenti vicini sono stata portata in una casa famiglia e ci sono rimasta per due settimane circa. Qui ho fatto amicizia con un ragazzo che era arrivato il giorno dopo il mio, si chiama Aki, è italiano e i suoi genitori erano giapponesi, sono morti in un incidente stradale. Abbiamo legato molto.

Sono circa le 9 di mattina di un sabato di maggio e sono seduta a giocare insieme a lui ad uno, sta vincendo lui, dato che mi ha rifilato tipo 3 carte +4. Arriva un tizio sulla quarantina e si mette davanti a me, chiedendomi: 

-Hey, T/n! Tu parli giapponese?-
-Emh si lo parlo abbastanza bene, lo studio a scuola e ho fatto anche dei corsi supplementari quando ne ho avuto l'occasione. Diciamo che so sostenere un dialogo-
-Questa è una cosa molto positiva, sai perchè?-
-...no?-
-C'è una famiglia, nella prefettura di Miyagi, che si trova sull'isola di Honsu in Giappone, che sarebbe disposta a prenderti con se-

"ah"

-Prendi tutta la tua roba velocemente, che devi partire. Prenderai un piccolo volo da qui a Milano, poi direttamente da Milano a Tokyo. Sono circa 13 ore di volo, la tua nuova famiglia ha già pagato i biglietti di tutto. Ti aspetteranno all'aeroporto di Tokyo e poi ti accompagneranno a Miyagi che sono circa 4 ore di macchina. Il volo da qui a Milano è alle 12. Arriverai a Milano per le 13, alle 14 parte il tuo volo per Tokyo, in cui arriverai alle 3 di notte circa in Italia che corrispondono a circa le 18 in Giappone-

"sta succedendo decisamente tutto troppo velocemente"

-Emh... va bene, grazie mille- non so che altro aggiungere
-Ti accompagnerò nel volo fino a Milano, ora però per favore cerca di fare il più veloce possibile-
-Va bene-

L'uomo se ne va.
Mi giro verso Aki che ha le lacrime agli occhi. Non vedevo l'ora di lasciare questo posto, ma ora che ne ho ho la possibilità non mi va più e vedere lui rattristato per me mi ha fatto stringere il cuore. Corro ad abbracciarlo.
Nonostante ci conosciamo da praticamente 13 giorni, sento di avere un legame speciale con Aki. Non fraintendete, non è un legame romantico, è solo un bene immenso. Lui è sempre gentile con me, parliamo di tutto senza farci problemi. Parliamo anche un po' di giapponese quando non vogliamo farci capire dalle persone che ci stanno intorno. Penso di sapere tutto su di lui e viceversa. Ci troviamo bene insieme. Lui è come se fosse la prima e unica persona ad avermi voluto bene sul serio. Lasciare l'unico amico che ho mai avuto fa decisamente male. E si penso di poter definire Aki il mio migliore amico.
Dopo un infinità di minuti rompiamo l'abbraccio.

-So che non ci conosciamo da molto, ma mi mancherai veramente tantissimo, sei l'unico amico che io abbia mai avuto, sei il mio migliore amico- ammetto ad alta voce e sento che delle lacrime premono per uscire.
-Potrei dire la stessa identica cosa. Sei l'unica persona con cui ho mai avuto il coraggio di parlare sul serio. L'ho capito quando ci hanno presentati che tu eri una di cui ci si può fidare. Si vede lontano da un miglio che tu ti distingui dagli altri, che hai una personalità tutta tua, tu sei speciale e mi hai decisamente colpito. Venire allontanati così fa proprio male, è durato tutto troppo poco- le guance gli si rigano di lacrime, anche io allora decido di non trattenerle più e farle uscire. Me lo merito dopotutto, un pianto per il mio migliore amico, no? Poi mi viene un lampo di genio.

-Tre giorni alla settimana. Dal computer della biblioteca. A me ridaranno il mio prima di andarmene, ne sono sicura. Facciamo una videochiamata. Per favore-
-Non c'è bisogno di chiedere per favore, questa è una necessità, un'estrema urgenza. Vai a prendere le tue cose su su, io vado a chiedere il permesso alla direttrice-

A New Life // Haikyuu x ReaderDove le storie prendono vita. Scoprilo ora