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Quella mattina mi svegliai a causa della suoneria del cellulare.
<<Pronto?>> risposi con la voce ancora impastata dal sonno. Non guardai chi aveva chiamato, non indossando gli occhiali sarebbe stato inutile anche solo provare a leggere il nome.
<<Ciao Airiin, sono Sayu>> disse una voce gioiosa proveniente dal cellulare.
<<Sì sì, ciao Sayu, come stai?>>
<<Bene bene, tu?>>
<<Tutto bene, grazie>>
<<Devo chiederti una cosa. - era palese l'estrema felicità che la ragazza aveva in corpo in quel momento - Ti va se domani sera vieni a cena da me?>>
<<Oddio! - risposi in trepidazione - Sì, sì, sì!>> iniziai a saltellare per la camera.
<<Tutto bene?>> Sam mi guardava stranito, io mi misi il dito indice davanti alle labbra per fargli segno di stare zitto. Lui abbassò la testa e andò a sedersi sul mio letto.
<<I tuoi sono d'accordo?>> chiesi a Sayu.
<<Certo certo, e Light non vede l'ora di conoscerti>>
<<Wow! Non pensavo di essere così tanto attesa nella tua famiglia!>>
<<E invece lo sei>> poi ci mettemmo a ridere.
<<Allora a domani>>
<<A domani - poi Sayu fece una piccola pausa, come se stesse ragionando su cosa dire - non vedo l'ora di passare la serata con te>>
<<Ci vediamo>>poi riattaccai e appoggiai il cellulare sulla scrivania.

<<Quindi?>> Sam era rimasto ad ascoltare quello che dicevo senza capire quello che veniva detto dall'altra parte.
<<Nulla, semplicemente Sayu mi ha invitata a cena domani sera>> dissi con un sorriso a trentadue denti.
<<Bello! Posso venire anche io?>> io lo guardai con una faccia che lasciava trasparire il fatto che la risposta fosse ovvia. Lui si alzò di scatto dal letto e iniziò a saltellare formando un cerchio invisibile, quella vista mi divertì moltissimo, dopotutto è strano vedere un dio della morte così legato emotivamente ad un umano e alla vita di quest'ultimo.

Decisi di scendere in salotto dove si trovava Lawliet ancora davanti a quel dannato computer.
<<Ciao>> mi disse appena entrai nella stanza.
<<Ciao, che stai facendo?>>
<<Cerco di risolvere il caso>>
<<Quello delle morti per attacco cardiaco?>>
<<Sì>> decisi di avvicinarmi per guardare quello che stava sul monitor del suo computer, lui non si mosse di un millimetro.
<<Sei almeno arrivato alla conclusione di come fa ad uccidere in un così largo raggio d'azione e senza farsi scoprire?>>
<<Tutti i criminali erano stati mostrati al telegiornale poco prima di morire. Penso che a Kira - l'assassino era stato soprannominato così per la traslitterazione della parola "killer" - serva un volto e un nome per uccidere>>
A quella sua affermazione mi balenò in mente un'idea.

E se ci fosse un altro quaderno? In quel caso servono un volto e un nome. Questo spiegherebbe le così tante morti per arresto cardiaco. È molto probabile che sia una persona che ha appena trovato il death note e quindi conosce solo quella come modalità. Ho letto e riletto le regole del quaderno, per di più avevo anche chiesto a Sam delle delucidazioni, ma probabilmente questa persona aveva solo un bisogno irrefrenabile di uccidere. Bah, Lawliet starà pensando ad una persona con qualche potere sovrannaturale o altro, ha capito subito come uccide anche senza sapere dell'esistenza del quaderno, è troppo intelligente. Potrebbe tranquillamente essere solo un altro shinigami che ha lasciato cadere o ha perso il suo quaderno. Sam mi aveva detto che sulla terra possono coesistere fino a sei death note, ma non so quanti ce ne siano già oltre al mio e sicuro lui non me lo direbbe mai, però posso provare.

<<Potrebbe essere che...>> sussurrai.
<<È probabile>> rispose Sam, aveva perfettamente capito cosa pensavo, ma anche se avesse saputo qualcosa non me lo avrebbe mai fatto sapere esplicitamente, a meno che non gli avesse portato qualche tornaconto personale, in quel caso la sua risposta significava che nemmeno lui lo sapeva.
<<Che fai? Non esprimi la tua opinione?>> mi chiese Lawliet girando lo sguardo verso di me, incontrai di colpo i suoi occhi nerissimi e rimasi pietrificata. Per la prima volta non mi sentivo nemmeno minimamente vicina al suo livello, ma ad uno molto inferiore. Per la prima volta da quando lo conoscevo mi sentivo stupida. Per la prima volta nella mia vita non avevo una risposta pronta, nulla da dire o contraddire, niente di niente.

Potrei rivelargli tutto sul death note e sugli dei della morte e anche il fatto che ne possiedo uno pure io, ma Lawliet non crede nemmeno lontanamente all'esistenza degli shinigani, figuriamo all'esistenza di un quaderno della morte.

<<Ehm sì. - feci finta di rifletterci un po' su - Secondo me hai ragione, anche se Kira avrebbe potuto decidere di uccidere solo quando i criminali comparivano in televisione per fare in modo che il mondo sapesse che cosa stava facendo. Dopotutto molti assassini sono così, uccidono solo per il gusto di avere i riflettori puntati contro e per nient'altro>> avevo detto la prima cosa che mi era saltata in mente.
<<In effetti potrebbe avere senso>>
<<E per altro ritengo che per agire in un raggio così ampio, questo Kira abbia qualche capacità che i comuni mortali non possiedono>> le mezze verità spesso sono il modo migliore per svignarsela in una situazione complicata.
<<Per esempio?>> Lawliet sembrava interessato a ciò che stavo dicendo e questo mi sembrò alquanto strano, ero obbligata a continuare.
<<Non lo so, potrebbe essere una specie di telecinesi che ti permette di uccidere le persone, ma a quanto pare solo tramite arresto cardiaco>>
<<Non so, non è mai stato riscontrato un simile potere nelle persone>> mi aveva guardata in faccia fino a quel momento, atteggiamento strano ma sopportabile. Tornò a guardare lo schermo del computer.
<<Può sempre essere la prima volta>> dissi velocemente.
<<Sai che per una volta potresti avere ragione? - io rimasi a bocca aperta, Lawliet che mi dà ragione? Ma quando mai? - Ma continuerò sulla mia strada>>

Era troppo bello per essere vero. È troppo convinto che lui abbia ragione, anche se in questo caso devo ammettere di essere io quella nel torto: stavo cercando senza un vero motivo di portarlo fuori strada da un possibile death note. Lo avevo fatto per tutelarmi? O per tutelare qualcun altro che non conoscevo? Non so nemmeno io perché mi sono impegnata così tanto, pur sapendo quanto Lawliet sia cocciuto.

Mi alzai dal divano per guardare l'ora, erano le 19.
<<Inizio a preparare la cena o ordiniamo una pizza?>> chiesi a Lawliet.
<<Sinceramente non mi attira né una né l'altra idea. Io proporrei una torta al cioccolato fatta da te e mangiamo quella>> mi misi leggermente a ridere per la sua risposta, era sempre il solito.
<<La torta te la posso fare lo stesso, ma per cena ci conviene qualcosa di più sostanzioso e con meno zuccheri>>
<<E va bene - sbuffò quasi impercettibilmente, per il ruolo che ricopre nella società non si direbbe ma possiede un comportamento davvero infantile - fai quello che vuoi, a me non cambia>> decisi di ordinare una pizza, così nel frattempo avrei potuto preparare il dolce al cioccolato che il ragazzo corvino voleva.

La pizza arrivò un'ora dopo, a quanto pare avevano tante ordinazioni, e la torta stava in forno. Io ero seduta sul divano a leggere "Miss Peregrine e la casa dei ragazzi speciali" di Ransom Riggs, mentre Lawliet stava seduto su una sedia davanti al forno, a guardare lievitare il dolce.
<<È arrivata!>> gridai quando suonarono al campanello. Pagai e portai il cibo dentro casa, mi affrettai a prendere la pizza per Watari, a cui poco prima avevo proposto le due opzioni come a Lawliet, e a portargliela, poi presi le altre due e mi diressi verso il divano.
Lawliet prese la sua pizza e la appoggiò sulla sua scrivania poi iniziò a mangiare senza proferire parola. Dopo qualche minuto risuonò in cucina il suono del timer del forno, la torta era pronta.
<<Vado a prenderla>> dissi appoggiando la mia pizza sul tavolino davanti al divano, poi mi diressi in cucina, sfornai la torta e la misi su un piatto in modo che potesse raffreddarsi. Tornai in salotto dove Lawliet mi fissava tornare a sedermi sul divano.
<<Posso mangiare la torta?>> disse mentre addentava il secondo pezzo di pizza.
<<Se vuoi ustionarti la lingua e la bocca sì>> lui scosse la testa e finí la fetta che stava mangiando. Io iniziai a mangiare e subito finii un trancio, avevo molta fame. In silenzio finimmo le pizze.
<<Ora posso avere la torta?>>
<<Certo>> mi alzai e andai in cucina, tagliai tre fette di torta di cui una un po' più piccola. Una fetta la diedi a Lawliet, l'altra la portai a Watari, quella più piccola invece la tenni per me.

<<Grazie>> disse l'uomo dai capelli canuti con un largo sorriso.
<<Di nulla>> sorrisi felice, poi tornai dentro dal ragazzo corvino che stava già divorando il pezzo di torta che gli avevo dato.






Spazio autrice
Scusate davvero moltissimo la lunga attesa, ma avevo delle questioni da sistemare che riguardavano la scuola e l'anno all'estero che devo affrontare.
Ora ho decisamente più tempo, quindi comincerò a pubblicare più regolarmente sia questa ff sia quella su The Umbrella Academy (che vi consiglio vivamente di andare a leggere, se siete fan della serie obv).

Tutti i vostri dubbi, desideri, ipotesi, ecc qui ->

Buona continuazione di lettura❤️

サム || Death NoteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora