Episodio 11.2: Addii

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Ladybug arrivò in cima alla torre al tramonto. Si sedette con le gambe a penzoloni nel vuoto e aspettando il partner immersa nei suoi pensieri.

Da quando lui aveva scoperto la sua vera identità era passata una settimana ed una giornata esatta. Erano successa così tante cose in così poco tempo che non le aveva ancora metabolizzate tutte. Dopo essersi lasciata con Luka aveva capito che non sarebbe riuscita a gestire una relazione con un ragazzo, ma Adrien l'aveva completamente travolta con la sua rivelazione; facendola scivolare sempre più a fondo nel baratro in cui sentiva di star cadendo.
Anche se da quando i ricordi delle vecchie portatrici le erano apparsi non si sentiva più da sola in quella caduta.


Ma la vocina che la tormentava da giorni finalmente ebbe libero spazio nella sua mente: Era tutta colpa sua se Adrien stava così male e lei non avrebbe mai potuto renderlo felice

Mentre pensava a tutto questo arrivò Chat Noir alle sue spalle, si fermo a guardarla con un sorriso dolce amaro sulle labbra e poi si sedé accanto a lei.


CN: "È una bella vista quella da quassù, non trovi?" lo disse fissandola dritta negli occhi per cui lei ebbe l'impressione che lui non si riferisse tanto dell'orizzonte
LB: "Hai ragione" lei ricambiò lo sguardo e poi ci fu silenzio tra i due.
Guardarono il profilo della città che veniva delimitato dalle ultime luci del sole con le prime luci della sera accendersi nelle case dei parigini.
Per pochi secondi fu come ritornare alle loro vecchie pattuglie per la città, come se nulla fosse successo. Ma Marinette era troppo impaziente di scoprire cosa gli era successo e ruppe quell'incantesimo che gli faceva sembrare di essere rimasti bloccati ai vecchi giorni.


LB: "Dove sei stato? Ero preoccupata..."
Chat Noir aveva ancora lo sguardo stanco perso tra i raggi del tramonto e aveva un sorriso malinconico.
CN: "Sono stato a Londra da mia zia Amelie. Lei ha sempre saputo tutto: dei miraculous, dell'ossessione di mia madre e che mio padre era Papillombre; o meglio l'ultima la sospettava e basta, ma aveva ragione"
LB: "Che ti ha raccontato?"
CN: "Tante cose: il miraculous del pavone e della farfalla erano un'eredità di famiglia, come la ricerca di Fu. Ci credi? Il nostro Fu, il vecchietto saggio e amichevole che abbiamo entrambi conosciuto, era ricercato da secoli dalla mia famiglia. Non è ironico che abbia scelto proprio me come portatore? Chissà se si sarà mai accorto che discendevo dai suoi ricercatori. La mamma era ossessionata da lui: era riuscita a rintracciare tutti i suoi spostamenti nei due secoli di latitanza.
La zia invece prese subito le distanze da tutta questa storia. Quando scoprì che la sua famiglia si era trasferita a Parigi solo per questo se ne ritornò a Londra e non volle più saperne nulla. Lei è stata l'unica abbastanza intelligente da non portare avanti le catene di rancore che tutti i miei bisnonni avevano trascinato per secoli."


LB: "Mi dispiace che avesse preso le distanze da voi"
CN: "Non era esattamente così: non voleva sapere nulla di quello che Emilie faceva con i miraculous, ma è sempre stata amorevole con mia madre. Comunque crescendo quando la vedevo era sempre allegra e piena di vita, era completamente l'opposto di mio padre però voleva un sacco di bene a tutti noi, soprattutto a sua sorella. Cedé le fedi di famiglia ai miei genitori e insistette perché si sposassero con quelle...
Avrei preferito che a raccontarmi queste cose fosse stato mio padre, ma ormai è troppo tardi considerando che è dietro le sbarre"
LB: "Sai tutto di quello che è successo a Parigi in questi giorni?"
CN: "Sì, più o meno. So che mio padre e Nathalie sono in prigione al momento e ci rimarranno per un bel po' dal momento che hanno confessato tutto"


Ladybug gli tirò uno schiaffetto sulla mano
LB: "Allora perché non ti sei fatto vivo?! C'era la tua foto in tutti i giornali per giorni!"
Finalmente lui si girò a guardarla, aveva una sguardo arrabbiato, che se solo ne avesse avuto l'opportunità lo avrebbe carbonizzato seduta stante.
Lui le mise una mano sulla guancia morbida.
CN: "Scusami se ti ho fatto preoccupare insettina, non era mia intenzione. Ma avevo bisogno di schiarirmi le idee per conto mio.
Durante lo scontro ero convinto di quello che stavo facendo perché la rabbia governava la mia testa. Mi sembrava di non importare più nulla per nessuno tra te e mio padre che non mi raccontavate nulla."
LB: "Lo sai che non è così, Alya sapeva meno delle cose che sapevi tu." Sorrise amaramente "Solo che lei mi ha dato il tempo di metabolizzare quello che mi stavano succedendo"
CN: "Dopo queste giornate a Londra penso di sapere cosa provassi. Solo che non pensavo che i miei sentimenti per te potessero trasformarsi in qualcosa di così terribile..."

La fine dei giochi: Miraculous Stagione 4 FanfictionDove le storie prendono vita. Scoprilo ora