Capitolo 7

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Presi il primo treno e mi catapultai verso l'ospedale.
Chiesi alla prima infermiera che incontrai e lei mi indicò la strada della stanza di mia nonna.
Quando entrai una signora anziana era sdraiata sul letto con gli occhi chiusi: dormiva profondamente e decisi di non disturbarla.
Il dottore mi chiamó e mi spiegò alcune cose sulla situazione della nonna: intercettando i miei pensieri, riferì che non potevo accudirla io, ma qualcuno che fosse maggiorenne.
Così provai a chiamare mio fratello: rispose, ma mi informó senza mezzi termini che non poteva; l'unica persona che mi sovvenne di chiamare fu mia zia: una delle poche persone che mi vogliono e a cui voglio bene.
Fa l'insegnante (di sicuro, penserete): "Oh...finalmente un lavoro "normale" "...
Aspettate! Non vi ho ancora detto che mio zio...ecco lui...è un CEO di un'agenzia musicale. I miei fratelli però non sono contrattualizzati nella stessa agenzia.
Mia zia rispose subito alla mia richiesta d'aiuto e giunse come un lampo, dopo averle spiegato la situazione.
Dopo qualche settimana, riportai mia nonna a casa e la zia rimase con le per ancora sette giorni, poi tornò a casa sua, ma non la lascia più sola, va da lei dopo il lavoro per provvedere alle sue necessità.

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Scusate il ritardo.
Spero vi sia piaciuto, buona serata.

22/06/2021
~𝑦𝑢𝑘𝑦~

𝙻'𝙴𝚜𝚝𝚊𝚝𝚎 𝙳𝚎𝚕𝚕𝚊 𝙼𝚒𝚊 𝙶𝚒𝚘𝚟𝚎𝚗𝚝𝚞̀Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora