È bellissima Rotterdam. Tutti i suoi grattacieli sembrano urlarti quanto tu sia piccolo in confronto al tutto, quanto tu sia insignificante, ma quando sali sulla loro cima ti senti così potente da soverchiare il mondo circostante, così maestoso. Qui è sempre grigia, l'aria, l'atmosfera, l'alba. Mi affascina tantissimo il verticalismo di questa città, il suo pendere verso l'alto in ogni posizione in cui ti trovi. La voglia di raggiungere l'infinito e di prendersi tutto quello che si può ottenere.
Guardo dalla parete trasparente della mia camera d'albergo il panorama, mi sento così grande. Sono cresciuta molto in questo periodo, me ne accorgo da come parlo, da come agisco e lui se n'è accorto. Non sono più la ragazzina che agiva in modo avventato come qualche anno fa. Sono stata costretta a crescere in fretta, troppo forse, e questo ha influito sul mio carattere. Sono sempre stata solare e aperta, estroversa con tutti ed è questo che mi ha permesso di essere dove sono ora. Ho sofferto molto, ho avuto molta ansia nel passato e la sto provando tuttora, in questo momento. Complice questa vista. È tutto incantevole, il sole sta per tramontare ma la coltre di nubi impedisce al suo vero colore di essere scorto.
Penso a lui e al mio rapporto con lui. Siamo sempre stati uniti, troppo a volte, troppo poco altre. Questo è un periodo strano in cui le volte in cui siamo troppo vicini si alternano a quelle in cui non ci sopportiamo. Ha da poco ufficializzato la sua relazione con la sua ragazza con cui sta da quattro anni e ha avuto la geniale idea di non dirmi nulla. Come se pensasse che mi desse in qualche modo fastidio, il che è in parte vero, ma ormai è da quattro anni che convivo con la sua presenza e ci ho fatto l'abitudine.
Penso che la variabilità estrema che caratterizza il nostro rapporto non possa cambiare, non lo farà mai. Non ho mai voluto dare un'etichetta a noi, sarebbe riduttiva e non idonea e anche insensata. Nell'ultimo periodo ci siamo allontanati, soprattutto dopo quest'ultimo fatto. Ora che ha ufficializzato la sua storia cerca quasi inconsciamente di starmi più lontano. Ma so anche che sarà il primo a guardarmi troppo nelle interviste tradendo se stesso e ciò che si era prefissato. Perché lui è così, non riesce a portare a termine le cose di cui non è fermamente convinto. Non che non sia convinto di stare bene con lei, anzi, lei è perfetta per lui. Ma lui sa bene, meglio di me che ci sarà sempre una parte di lui che ama me e me soltanto. Non può negarlo il suo corpo, i suoi occhi, le sue mani, solo le sue parole bugiarde possono affermarlo.
Ieri siamo stati vicini in aereo e ci siamo fatti una foto come nostra tradizione, lui vicino al finestrino, io alla sua destra. Nonostante la sua paura per le altezze non ha mai rinunciato a guardare fuori, il mondo ai suoi piedi, sotto di lui, solo nel momento della turbolenza iniziale, al decollo, mi tiene la mano per abitudine, poi la lascia andare e ritorna pensieroso a guardare le nuvole bianche che si fanno sempre più lontane. Certe tradizioni sono sacre, come i due baci sulle guance prima di ogni concerto, la stanza doppia che prendiamo quando dobbiamo dividere il gruppo in due, lui che mi accompagna a casa dopo le prove, lui che ogni volta che viene a casa mia deve giocare con Chili almeno per cinque minuti, lui che si mette a discutere con mio padre di calcio, i selfie ogni volta che ci vediamo, lui che copia le mie storie e io le sue e molte altre cose che non mi vengono ora in mente.
Siamo sempre stati connessi a livello mentale, tutto quello che pensavo io, lo pensava lui perché entrambi eravamo attenti al mondo circostante nella stessa maniera. Ci siamo innamorati della nostra empatia, dello sguardo che ci rivolgevamo ogni volta che succedeva qualcosa di cui avevamo parlato tempo prima, del sorriso che ci scambiavamo quando Thomas diceva qualcosa di inappropriato rispondendo alle domande dei giornalisti o quando Ethan parlava troppo lentamente e bisognava terminare l'intervista o quando si impappinava con le parole. Auguro a chiunque un rapporto così, anche se in alcuni momenti ci facciamo soffrire terribilmente. Quando non siamo d'accordo su qualcosa, finiamo per scannarci a parole, perché non ci risparmiamo niente, perché sappiamo che abbiamo entrambi il potere di disintegrarci completamente visto tutto quello che conosciamo l'uno dell'altro, visto tutto quello che abbiamo passato insieme. C'è un'intensità che ci caratterizza quando siamo insieme che è impossibile non notarla.
Eppure non è abbastanza, perché ci vuole altro per assicurare felicità e stabilità ed entrambi, soprattutto in questo momento, non siamo in grado di regalarcela. Lei invece può. Ho sempre creduto che lei fosse perfetta, così bella e vera e davvero provo una sorta di ammirazione nei suoi confronti considerato tutto quello che ha passato. Non riuscirò mai ad avercela con lei, anzi lei è solo da prendere come esempio e sarebbe incredibilmente stupida a farselo scappare e di certo non mi sembra il tipo da farlo. È una bella persona e crede fermamente in quello che fa e in quello che è. È sicuramente tutto ciò di cui lui ha bisogno e io sono felice se lui lo è, o almeno voglio provare ad esserlo. Con lei mi sembra che lo sia e questo è ciò che voglio per lui, che sia felice, sempre. Non c'è da biasimarlo per essersi innamorato di una come lei. È incredibilmente forte come donna e ne ha passate tante e lui ha saputo starle accanto al momento del bisogno. Sono il sostegno l'uno dell'altra.
Eppure non riesco a non essere spaventata da loro. Ogni giorno ho paura che lei me lo porti via sempre di più. Ormai sono quattro anni ma questo terrore è rimasto comunque. Sopporto di vederlo con lei nonostante sia sempre presente una forte gelosia in me, ma poi rifletto sul fatto che lui è felice così e io devo farmene una ragione, anzi dovrei ringraziarla per renderlo così. La cosa che non sopporto è che in alcuni momenti in cui siamo più vicini, se si accorge di star oltrepassando un limite da lui imposto, si allontana immediatamente e a lungo, come se fossi stata io a fargli un torto. Poi dopo un po' di tempo si riavvicina a me e ricomincia questo circolo infinito. È sempre così la nostra routine da quando c'è lei, ma ormai mi ci sono abituata, anche se ignoro il mio sentirmi morire quando lui si allontana da me e l'unica cosa che mi fa andare avanti è la speranza che dopo un po' lui ritorni. "E se non ritornasse più?" Mi chiedo sempre con un groppo alla gola. Ma è sempre tornato, almeno fino a questo momento.
s.a.
Ciaoo, fatemi sapere cosa ne pensate
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gli occhi non mentono || Damoria ||
FanfictionI Måneskin si trovano a Rotterdam per partecipare all'Eurovision e Victoria ripercorre i momenti salienti della sua vita, i suoi affetti, tutto ciò che ha dovuto affrontare, il rapporto con i ragazzi e con lui.