Era una fresca sera d'estate e i pensieri si affollavano uno dopo l'altro nella mente. Una voce, a me familiare, mi riportò alla realtà: "Hermione sarà meglio che andiamo a dormire, domani ci aspetta una lunga giornata" ,"Lo so" risposi,"dobbiamo prendere tutto il necessario a Diagon Alley...". Fu proprio in quel momento che Harry notò qualcosa di diverso in me: "Hermione c'è qualcosa che non va?" "No, no... niente, tranquillo" mi affrettai a rispondere. In realtà ero molto agitata: sentivo che qualcosa stava per succedere, qualcosa di nuovo, di rivoluzionario, che probabilmente mi avrebbe cambiato la vita. Doveva iniziare il nostro quarto anno ad Hogwarts e con esso si sarebbe aperto un nuovo capitolo della nostra vita.
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Scesi dal treno con la stessa emozione di sempre, ogni anno sempre la stessa, uguale a quella provata la prima volta. Solo a guardare i ragazzini del primo anno mi commossi: sembrava solo il giorno prima che fossimo saliti per la prima volta sul treno...invece erano passati quattro lunghi (e aggiungerei bellissimi) anni. A pensarci ora tutti questi avvenimenti mi fanno sorridere.
Raggiunsi il castello con Harry, Ron e Ginny e, dopo lo smistamento, finalmente iniziò il banchetto.
"Mi è proprio mancata Hogwarts" disse Ron, addentando una coscia di pollo, "Volevi dire: mi è mancato sfondarmi di cibo dalla mattina alla sera senza che nessuno mi sgridi" lo corresse Harry. Cercai di trattenermi ma non ci riuscii, scoppiai in una risatina nervosa. "Non sei affatto divertente Harry" protestò Ron, "Sì invece" aggiunse Ginny. "Ma che avete oggi tutti? Ce l'avete con me??" disse sconsolato Ron, "No... tranquillo" conclusi io tra le risate generali.
Se devo essere sincera tutto quel baccano a me era mancato, questa normalità la sognavo da tempo, non che io avessi qualcosa contro l'estate, anzi, tuttavia non vedevo l'ora di tornare. E finalmente ero lì, di nuovo.
Notai che al tavolo dei Serpeverde c'era una strana euforia, mi chiedevo cosa fosse successo ma non mi importava più di tanto. "Malfoy ne avrà combinata una delle sue pensai" e tornai a chiacchierare allegramente con i miei amici.
Dopo cena tornammo tutti nella sala comune e, dopo esserci dati un freddoloso "buonanotte", ci dirigemmo ognuno nei rispettivi dormitori.
Provai a dormire, chiusi gli occhi e...tutto buio. Un uomo che fuggiva, un volto conosciuto, un saluto veloce, un bacio e poi...aprii gli occhi. Ero tutta sudata, erano le due e un quarto e non riuscivo più a dormire. Un incubo aveva disturbato il mio sonno ed era così realistico da apparirmi quasi come una visione. Mi convinsi però che era solo un sogno e mi addormentai nuovamente.
Il mattino seguente ero di buon umore: anche se avevo dormito poco, quel poco mi era bastato. Mi sentii come se avessi dormito 10 ore di fila.
Raggiunsi nella sala Grande gli altri e mi affrettai a fare colazione.
Poi mi diressi spedita verso l'aula di trasfigurazione.
Arrivai puntuale e la lezione passò molto in fretta, così come anche le altre.
Il pomeriggio decisi di starmene un po' in disparte, presi un libro e mi inoltrai in una zona non troppo remota della foresta poibita.
Ci avevo messo anni per trovare quel posto: non c'era niente e non ci andava mai nessuno. Nessuno e ripeto nessuno sapeva della sua esistenza a parte me...o almeno così pensavo...
Mi sedetti tranquilla e cominciai a leggere. Passò un'ora quando a un tratto sentii un frusciare di foglie. Mi voltai: niente. Continuai la mia lettura e di nuovo fui interrotta da questo rumore. Alla terza volta persi la pazienza: mia alzai e cominciai a guardarmi intorno. L'unica cosa che vidi, però, fu un mantello nero che correva, che correva veloce come il vento.
Non ero più sola.
E proprio quel mantello mi avrebbe cambiato per sempre la vita.
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L'anno in cui è cambiato tutto
FanfictionUn nuovo anno si prospetta all'orizzonte, nuovi intrighi e nuovi amori si fanno strada. Un segreto dovrà essere tenuto, ma chissà per quanto tempo ancora...