Awkward

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"Diana, questa che sta passando, è ancora vergine" sussurra una ragazza nel corridoio mentre cammino verso il mio armadietto.

Quindi la voce si è sparsa nel giro di un giorno, è così che capisci se ti puoi fidare di qualcuno: dì il tuo segreto e se dopo averglielo detto lo sanno tutti, sai che non è affidabile.

Io ho fatto questo errore con Kim, quella che credevo fosse un'amica.

Le ho confessato di non aver mai fatto sesso con nessuno, ma forse la cosa che più l'ha scandalizzata è che ho diciotto anni e non ho avuto nessuno tipo di contatto fisico con le parti intime di un ragazzo.

Non lo avevo mai trovato così imbarazzante fino ad oggi, ovvero il giorno in cui mi è impossibile camminare per l'istituto senza sentire battute o risatine su di me.

Penso di non essere mai stata una sfigata, non ho mai mangiato da sola alla mensa e nessuno mi ha mai rovesciato il vassoio dalle mani per cui credo di essere un passo avanti.

Ma da oggi penso di far parte di questo gruppo, perché se a questa età non la dai come se non ci fosse un domani allora sei una perdente.

Raggiungo il mio gruppo di amiche e le vedo con una faccia da funerale.

"Sì, ho già sentito. Non c'è bisogno di fare quelle facce" dico cercando i libri.

"Ma come hai potuto fidarti di Kim, lo sai che è una stronza!" squittisce Liz.

Liz è una delle amiche più care che ho, la conosco da anni e non è mai andata a spifferare i fatti miei a nessuno.

Mi sento un po' in colpa, è come se l'avessi tradita fidandomi di quella serpe di Kim.

Sbatto la porta dell'armadietto e ci incamminiamo verso la mensa.

Tutti mi fissano ed io non ne posso già più.

Non mi sento lo zimbello della scuola, mi sento un alieno che cammina per il corridoio.

C'è da dire che non sono bellissima, forse è questo che non mi ha mai permesso di avere a che fare con un ragazzo.

Oddio, non sono un cesso a pedali ma sono timida, quindi ecco qui la combinazione che mi rende una perfetta imbecille.

Sono una sfigata popolare da oggi, e tutto questo perché non ho mai fatto sesso, ci rendiamo conto?

Dopo aver preso il vassoio con il pranzo mi metto a sedere ed inizio a mangiare, anche se il mio stomaco sta per chiudersi del tutto.

"Oh guarda chi abbiamo qui! La verginella della scuola!" esclama Sarah indicandomi.

Ecco, lei è il classico tipo di ragazza che fa la preziosa ma poi apre le gambe più velocemente di un cancello.

"Beh, meglio vergine che puttana" dico alzandomi e lasciando indietro tutto il pranzo.

Cammino velocemente sperando che questa stronza non mi segua.

Non so cosa mi sia venuto in mente, non so perché l'ho detto.

Così ora sono una sfigata popolare e latitante, il top insomma.

Apro la porta del bagno delle ragazze e mi avvicino al lavandino.

Lo specchio è sparito dopo che qualcuno ci ha disegnato sopra un pene con gli occhi usando un pennarello indelebile.

I miei occhi iniziano ad inumidirsi, non avrei mai pensato di piangere per questo, io che sono sempre stata fiera di me stessa.

Mi ricordo il discorso sul sesso che mi fece mio padre, niente del genere "se fai sesso muori o diventi cieca", ma qualcosa di molto più interiore ovvero del sentirsi pronta e menate varie.

Tiro su con il naso asciugandomi le lacrime con il dorso della mano, quando sento qualcuno schiarirsi la voce dietro di me.

Mi volto improvvisamente e mi trovo davanti Harry, uno di quelli che nella scuola ha una fila di corteggiatrici lunga quanto la muraglia cinese.

Se le merita tutte, niente da dire: occhi verdi, capelli ricci e tatuaggi. Bingo.

Non mi ha mai rivolto la parola, per cui mi sento stranita dalla sua presenza.

"Cos'è, sei venuto a sfottermi personalmente perché sono vergine?" dico stizzita.

Fa una piccola risatina e guarda il pavimento, poi rialza lo sguardo e me lo posa addosso.

"No, volevo solo chiederti di persona come una ragazza come te potesse essere ancora.. integra."

Che parola orrenda, neanche fossi una confezione di cioccolatini.

I suoi occhi scendono sul mio seno che non è mai stato piccolo, ed inizio ad arrossire.

"Non c'è una spiegazione".

Si passa una mano tra i capelli mentre io mi volto cercando uno specchio nella borsa per poter sistemare il mascara che è colato.

"Beh io.. io potrei aiutarti a superare tutto questo" dice con la sua voce profonda.

Scuoto la testa continuando a dargli le spalle.

Lo sento avvicinarsi e mettermi una mano sul sedere mentre la sua bocca si avvicina al mio orecchio sussurrando: "Si sistemerà tutto.. basta seguire le mie regole"

Fierce | H.S (#Wattys2015)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora