Misleading

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Harry's POV

“Che cosa significa quel messaggio, Harry? Dimmi che hai sbagliato ad inviare” dice guardandomi con i suoi occhi grandi e luminosi.

“Mi avevi promesso che sarei stato il primo” dico stringendo i pugni, pur sembrando un bambino ma non mi importa.

Sono arrabbiato perché ci avevo creduto, avrei potuto dire che ero riuscito finalmente a farmi una vergine, essere il primo.

Mi sono sempre fatto un sacco di ragazze già tutte spigliate e che sapevano cosa fare, anzi a volte erano anche troppo navigate.
A dire il vero ho sempre cercato ragazze che fossero più aperte, in tutti i sensi possibili, ma ora sono arrivato ad un punto in cui tutto questo mi ha quasi stancato.

“Ed è questo che ti disturba tanto?! Tu hai dei problemi seri, fatti curare. Ed io non ti ho mai promesso un bel niente”

Mi fissa con quegli occhi che mi hanno intrappolato dal primo istante che li ho visti da vicino, ed ogni volta che li guardo è come mettere un piede nel vuoto e lasciarsi cadere.

Ha gli occhi marroni, pieni di ingenuità ed innocenza ma con la conoscenza del peccato, un mix che mi manda fuori peggio di qualsiasi drink che io abbia bevuto.

Non mi ero mai avvicinato a lei perché l'ho sempre ritenuta una sfigata, ma iniziando a parlarle ho capito che anche lei ha il suo mondo e si trova a suo agio in quella che è la sua realtà.

“Abbracciami” chiedo con uno sguardo che la sta letteramente implorando.
Sembra farlo istintivamente, mette le braccia intorno al mio busto e stringe, appoggiando la testa al mio petto.

Affondo il naso nei suoi capelli morbidi e profumati, che anche se non sono sempre in ordine hanno il loro fascino.

Lascio che rilassi i muscoli nel mio abbraccio, voglio renderla malleabile, voglio che sia di creta e manipolarla a mio piacere.

Sono abituato a sentire le ossa delle ragazze che abbraccio di solito, mentre lei ha quell'aspetto di chi si gode ogni piacere della vita.
Tutti tranne uno, ovvero fare sesso con me.

Andava tutto liscio prima che arrivasse quel Neil o come diavolo si chiama, ha rovinato tutti i miei piani.

Per la prima volta dopo un mese di guerra siamo qui, abbracciati nel cesso della scuola, che strana la vita.

Ora c'è quel biondo nella vita di Diana, sta cercando di creare qualcosa attorno a lui ma io voglio distruggere tutto perché non è giusto.

Non mi aveva promesso niente ma io pensavo di riuscirci e la sola idea di fallire mi fa incazzare.
Stiamo in silenzio, aspetto che mi dica qualcosa solo per capire se è cotta a puntino.

Si stacca e vedo che ha gli occhi lucidi, c'è qualcosa dietro quello sguardo che muoio dalla voglia di sapere ma che infondo conosco già.

Avevo messo in conto dei sentimenti da parte sua, infondo è così fragile anche se ha sempre quell'atteggiamento di chi non è interessato a ciò che sta fuori dal suo pianeta.

Metto una mano sulla sua guancia togliendo l'unica lacrima che i suoi occhi sono riusciti a far cadere.

“Non ti dirò cosa ho, ma voglio solo dirti grazie. Sei l'unica persona che pur non conoscendomi ed insultandomi mi sopporta. So che è stupido dirlo dopo solo un mese ma ti voglio bene, Diana” dico con il tono più dolce possibile.

Vedo i suoi occhi disarmati di fronte a questo mio lato delicato ma allo stesso tempo falso, sì perché non ho mai detto niente del genere nemmeno di fronte ai miei genitori, figuriamoci di fronte ad una che conosco da un mese.

Prende respiro per iniziare a parlare ma sono già sulla sua bocca.
La sento muoversi mentre cerca di divincolarsi da questo bacio ma la tengo stretta, spremo le sue guance tra le mie mani.

La bacio come se le sue labbra fossero aria ed io non riuscissi a respirare.

Credo mi piaccia baciarla per sentire le sue labbra morbide e ancora inesperte.
Mette le mani sulle mie spalle e mi spinge via, incredula che io sia arrivato a tanto.

Decido che è il momento giusto per evadere, lasciarla in sospeso esattamente come il nostro patto.

Improvvisamente guardo l'orologio che porto al polso e raccolgo la borsa.
“Miranda..” mormoro, ricordandomi dell'appuntamento che avevo con quella ragazzetta del terzo anno.

Rimane in piedi con le braccia tese lungo i fianchi e con gli occhi leggermente umidi, inizia a farmi pena quindi apro la porta per uscire.

L'ho modellata con le mie parole dolci, l'ho baciata facendo del male a lei e Niall e poi l'ho lasciata con un vuoto dentro ed il dubbio su chi sia Miranda, perché sono sicuro che mi ha sentito.

Forse sbaglio ma si merita tutto questo, viveva una vita serena e spensierata ma adesso sono arrivato io, povera piccola.

Non so perché ci tengo tanto, il mondo è pieno di vergini ingenue, ma lei ha qualcosa che mi attrae e non mi fa solo alzare quello che ho nei boxer.

Esco dal bagno e giro subito l'angolo, indossando il mio sorriso migliore.

Un ghigno che nasconde la soddisfazione che provo in questo momento, perché nessuno mi ha mai contraddetto o smentito, e non sarà certo lei a farlo.

Fierce | H.S (#Wattys2015)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora