Runaway

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Dal sole che entra dalla finestra mi rendo conto che è già mattina e credo che tutti si siano addormentati in ogni angolo possibile della casa.

Mi volto e vedo Niall dormire accanto a me, i capelli biondi spettinati e le labbra socchiuse.

Il lenzuolo bianco avvolge i nostri corpi nudi, istintivamente tocco la sua spalla facendogli aprire poco poco gli occhi.
Sorride, mi mette un braccio intorno al collo e mi bacia.
Tutto questo è reale o è solo un sogno?

Cerco il cellulare sul comodino e appena leggo l'orario salto mettendomi a sedere sul letto.
"Merda, è tardissimo! I miei mi uccideranno!" esclamo.

Mi volto dando le spalle a Niall, mentre ancora seduta cerco con lo sguardo i miei vestiti a terra.

Un brivido mi percorre velocemente la schiena, provocato dalla lingua di Niall che disegna una linea lungo la mia colonna vertebrale.

Riesco a sentire la morbidezza della sua bocca sulla mia pelle, e quanto vorrei restare qui ancora.

Lascio il mio numero a Niall e una volta rivestita sgattaiolo fuori dalla stanza, scavalcando gente che dorme sbracata in mezzo al corridoio.

Esco dalla porta d'ingresso e raggiungo la macchina che è ancora parcheggiata dove l'avevo lasciata, chi la ruberebbe mai una carretta del genere?

Cammino accompagnata dal ticchettìo dei tacchi che indossavo anche ieri sera.
Da lontano noto qualcuno seduto sul cofano, ma purtroppo la mia miopia non mi permette di vedere di chi si tratta.

Cammino velocemente e vorrei avere una pistola a portata di mano per gambizzare Harry.

"Togliti" dico mentre vedo che si appoggia alla portiera da cui dovrei entrare.
"Divertita ieri sera?" chiede serio.

Alzo il sopracciglio, "Non vedo perché dovrebbe importarti"

"Perché ti ho invitata io, è mio dovere saperlo" usa quel tono che odio, cerca di fare il misterioso ma fa solo ridere.

"Sì, tutto molto bello. Ora levati, voglio andare a casa."
"Chi era quel biondino con cui hai parlato tutta la sera?" mi interrompe.

"Un amico. Anche quella troietta con cui ti sei allontanato era tua amica?"
Sto diventando acida e gelosa, lo sono ma non lo voglio ammettere.

"No, ma non ci ho parlato molto. Se sai cosa intendo"
"Fai schifo", credo di averglielo già detto mille volte.

Cerco di spingerlo e spostarlo in modo da salire in macchina.
"Dove credi di andare?" chiede mentre trasforma uno spintone in un abbraccio, tenendomi stretta fra le sua braccia.

"Ti prego lasciami andare, Harry", mi sto contraddicendo perché mi sto lasciando abbracciare senza opporre resistenza.
La mia voce ovattata parla chiaro: sono attaccata al suo petto inalando il suo profumo.

Mi avvolge forte, crea un rifugio con la sua pelle.

"Ti ho cercata tutta la notte, ma non sono riuscito a trovarti" mormora nel mio orecchio.
Se sapessi cosa ho fatto, Harry, ti arrabbierai tanto.

Non rispondo, mi godo quell'abbraccio perché so che sarà l'ultimo, una volta che dirò di non essere più vergine mi lascerà perdere.

Strano, lo odio ma sto morendo in suo abbraccio.

"Beh, penso che non mi cercherai più" dico staccandomi da lui.
Mi tiene un polso delicatamente e mi guarda con occhi che mi stanno interrogando.

"è andata Harry, non c'è più bisogno che mi stai attaccato al culo. Non sono più vergine, finita"
Mi lascia andare e mi guarda incredulo, la sua bocca si apre ma non emette alcun suono.

Cerco le chiavi nella borsa mentre lo vedo che mi sta fissando.
"Sei una puttana" dice a bassa voce.

Senza pensarci due volte gli do uno schiaffo che schiocca esattamente sulla sua guancia.

"Vaffanculo. Ora togliti" provo a dargli una spallata.
All'improvviso mi prende e mi sbatte contro la macchina, facendomi male.

"Che cosa stai facendo? Lasciami!" voglio urlare.
"Sei una stronza. Ti sono corso dietro come uno scemo e ti sei fatta scopare dal primo che è passato"

Mentre parla mi scuote, facendomi ancora più male.

"Mi stai facendo male", e non so se intendo fisicamente o moralmente.
Tutta la smania per lui svanisce in un attimo, mi ha delusa, mi sta facendo male e non sta ottenendo niente.

"Evidentemente non ne valevi la pena", questa è la sua risposta.
"Forse no. Ora fammi andare e ritieniti fortunato se non ho chiamato la polizia. Toccami un'altra volta e ti ammazzo di botte"

Sono incazzata perchè ha tirato fuori un lato che non mi aspettavo, e sono ferita perché avevo delle aspettative che lui ha saputo deludere in due minuti.

Cerco per l'ennesima volta di spostarlo ma non riesco, non si muove da lì.
"Sto chiamando la polizia" dico prendendo in mano il cellulare.

In un altro scatto mi prende di nuovo tra le sua braccia facendomi cadere tutto ciò che ho tra le mani e, faccio giusto in tempo a vedere le chiavi sparire nel tombino.

"Grande, Harry! Sei un fenomeno! Ora come ci torno a casa?"
Sto per ammazzarlo, mi sta rovinando la vita passo dopo passo.

Mi guarda senza proferire parola, cerco di non guardarlo negli occhi perchè significherebbe cedere.
Continuo a chiedermi cosa pensava di trarre da questo suo comportamento viscido, e non capisco cosa lo abbia portato a pensare che dopo una settimana io l'avrei sganciata con la stessa facilità della bomba atomica su Hiroshima.
Ecco cosa vorrei avere adesso: una bomba.

Anzi basterebbe un petardo da mettere nelle sue mutande così che finalmente la piantasse di pensare con il pisello.

L'unica soluzione è tornare a casa con lui, cosa che avrei voluto del tutto evitare.
Per tutto il tragitto non ci siamo rivolti la parola, non ho niente da dire ad uno che ha cercato di farmi del male.

Me ne sto rannicchiata sul sedile guardando fuori dal finestrino.
è così che si vede la vita da una macchina di lusso? è così che si sente Harry?

Lui con il suo fare da re del mondo a cui è tutto dovuto, viziato che deve avere tutto ciò che pretende.

E pensare che proprio ieri mi ero fatta il film mentale più bello della mia vita: lui addosso a me in un letto, mentre prima era addosso a me cercando di menarmi.
Non so se ha proprio cercato di picchiarmi, ma so per certo che ha dei problemi a gestire la rabbia.

I miei occhi continuano a cercarlo come se lui avesse addosso un magnete e le mie pupille fossero del polo opposto.

"Se stai aspettando che io ti chieda scusa rimarrai delusa", interrompe il silenzio.
"Non mi aspetto niente da te, hai già mandato tutto a puttane."
Smette di guardare la strada e poggia gli occhi su di me.

"Ma guardati, proprio tu che parli di puttane. Pensavo avessi un po' di amor proprio e invece no"
"Ti sbagli, ho ancora un briciolo di amor proprio e l'ho dimostrato proprio non facendo sesso con te. Sono ingenua ma non mi faccio usare da uno stronzo"

Scuote la testa, "Avrei potuto farti toccare il cielo se tu me lo avessi chiesto"

"Sì, trasformandomi in uno Shuttle, magari? Dai Mago Merlino, smettila con tutte queste frasi ad effetto. La verità è che ti accontenti di poco, anzi, ti accontenti degli avanzi come un cane randagio. Tra i due sei tu quello povero di amor proprio, perché se tenessi a te stesso ti renderesti conto che tutti pensano che sei un emerito coglione. Scoparti tutte non ti rende figo agli occhi di nessuno"

Penso che non si aspettasse niente di tutto ciò, ma qualcuno glielo doveva dire.

"Come si chiama?" chiede a voce bassa.
"Ma fai sul serio? Sembri un povero marito tradito. Ti ricordo che io e te non siamo niente, ci conosciamo e basta"

"Dimmi come cazzo si chiama", questa non era più una domanda.
Ferma la macchina proprio di fronte casa mia, per fortuna questa tortura sta finendo.

"Si chiama fatti i cazzi tuoi, ciao" dico aprendo la portiera.
Con il suo solito fare aggressivo mi tira per il vestito facendomi avvicinare a lui.
Mi bacia, ma la deve smettere perché prima mi attacca e poi vuole baciarmi, non è una cosa normale.

Una persona sana di mente non farebbe questo tipo di cose, o mi vuoi o no, non ha senso.

Sta diventando un rapporto malato: prima ci insultiamo e poi ci baciamo, ed io divento fragile con ogni suo bacio.
Mentre mi bacia sento la rabbia, sento la sua lingua più incazzata con la mia, come se volesse fare una guerra.

Cazzo Harry sei un cretino, stava andando tutto bene ed io stavo per cedere.
Sento la sua mano infilarsi tra le mie gambe fino a toccare i miei slip.

“Avrei potuto innamorarmi di te, dico solo questo” mormoro.
Decido di chiudere all'istante questo momento stupido e del tutto evitabile.

Scendo senza salutare e corro in casa, anche se sento la sua voce profonda chiamarmi dal finestrino dell'auto.

Sto facendo quello che faccio sempre, scappo letteralmente ancora una volta dal mio problema.




Fierce | H.S (#Wattys2015)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora