La Chiave del Demone - Cap. 1

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CIAO A TUTTI RAGA! COME SEMPRE VI RICORDO CHE IN QUESTO CAPITOLO CI SONO SCENE FORTI E LINGUAGGIO SCURRILE.. SE SIETE SENSIBILI NON LEGGETE GRAZIE!
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Pov. Yunha
Ho sempre creduto nel destino..

Dal giorno in cui sono venuta al mondo, sono sempre stata circondata da amore e affetto e pensavo a quanto ero fortunata ed ero sicura che tutto questo non sarebbe mai andato via... Mi sbagliavo!
Tre anni fa, mia madre morì..un malvivente la uccise con più di venti coltellate.

Lei era tutto per me, la mia ancora, la mia migliore amica... sapere che non sarebbe stata più al mio fianco mi fece chiudere in me stessa, dentro ad un bozzolo dove nascondermi da tutto e da tutti...

La polizia concluse le indagini dicendo che l'omicidio era avvenuto per una rapina andata male, ma dentro di me sentivo che c'era molto di più..
Da quel momento la mia vita ebbe un forte declino verso l'inferno: mio padre, colui che doveva proteggermi e consolarmi, iniziò a bere, frequentare brutte compagnie, andava ai bordelli.. ma soprattutto si riempì di debiti.
Dal funerale di mia madre, lui non si prese più cura di me, usciva la mattina e tornava a casa molto tardi ubriaco perso e più di una volta aveva tentato di stuprarmi..
Chiunque al mio posto l'avrebbe denunciato o come minimo sarebbe fuggito via da casa.. ma io non avevo avuto mai il coraggio di farlo..
Forse per compassione..
Forse per pietà...
O semplicemente perché avevo paura di rimanere da sola..

Primo giorno di scuola ore 07:00

Aprì gli occhi lentamente, i raggi del sole che entravano dalla finestra illuminavano la mia camera e fuori potevo già udire il cinguettio degli uccellini.
Mi alzai dal letto e mi andai a fare una doccia, dopo mi asciugai i capelli e indossai la divisa <posso farcela..> dissi sospirando guardandomi allo specchio un po' nervosa, dato che oggi sarebbe stato il primo giorno di liceo.
Scesi di sotto, dove trovai mio padre stravaccato sul divano che dormiva profondamente con una bottiglia di vino in mano, così senza fare rumore per evitare di svegliarlo misi le scarpe e in silenzio uscì di casa.

Camminando per strada, misi le cuffie alle orecchie e feci un bel respiro profondo per poter godere cosi di quella frizzante aria autunnale.
Quando mi ritrovai davanti al cancello dell'istituto, mi irrigidì di colpo vedendo il troppo afflusso di studenti ed io essendo molto timida e chiusa non amavo stare in in mezzo alla confusione...

Quando mi ritrovai davanti al cancello dell'istituto, mi irrigidì di colpo vedendo il troppo afflusso di studenti ed io essendo molto timida e chiusa non amavo stare in in mezzo alla confusione

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Dopo le scuole medie non avevo mai avuto tempo per fare amicizie, perché dovevo occuparmi della casa e di fare miliardi di caffè per mio padre che tornava sempre ubriaco fradicio.. quelle poche persone che avevo e che io reputavo "amici" mi abbandonarono letteralmente, dicendo che ero una sfigata e che non volevano avere più a che fare con me perché sarei diventata un alcolizzata come mio padre..
La paura di ripetere le stesse scene del passato mi attanagliava la mente ma forse ne valeva la pena tentare sta volta... perciò feci un respiro profondo, tolsi le cuffie e portai una ciocca di capelli dietro l'orecchio, dopodiché a testa bassa per non guardare nessuno entrai dal cancello, finché un ragazzo mi fermò

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