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Io e Ismael ci sedemmo a tavola per ultimi visto che mi presi del tempo per sistemargli il naso che gli avevo rotto.

Mangiai un cucchiaio di quella poltiglia che avevamo nel piatto.
Di li a poco scoppiai a piangere

《Mina...stai piangendo》balbettò Edward
《si..》risposi con gli occhi ormai gonfi
《è triste per aver spaccato il mio povero naso》
《ma che m'importa del tuo naso! QUESTO CIBO È BUONISSIMO!!!》
《stai scherzando?》disse Alberto con un tono confuso nella sua voce
《NO!》esclamai continuando a mangiare

《questa roba non la si può chiamare cibo》sbuffo Alberto
《non hai mai visto ciò che mangiavo quando non potevo muovermi, non vedevo nemmeno del porridge certe volte, pane duro e acqua di un colore inconcepibile, sono viva per miracolo》

presi un'altro boccone poi ripresi

《potete darmi della criminale, assassina, ladra eccetera ma la fame fa più paura dei giganti》
《ne hai mai visto uno?》rigurgitò Alberto con disperzzo
《hai mai visto la fame? hai mai visto i bambini esili come fuscelli fare i loro ultimi passi prima di morire?》
《mangiamo senza chiamare i brutti ricordi? Sto per vomitare》sospirò Ismael

...

《Roosevelt dovresti smetterla di fissare Alberto.》La voce del capitano mi svegliò dal mio stato di trans
《eh?》
《stavi fissando Alberto con uno sguardo spaventoso》
《non me ne sono accorta, grazie per avermelo detto》dissi per poi continuare a mangiare il mio pasto squisito.
Era buono, da tanto tempo non mangiavo nulla di così buono.

《sono orecchini di legno?》mi interruppe e toccai uno dei pendenti alle mie orecchie.
《si, li ha fatti mio padre, sono un po bruttini, ma mi vanno bene così》dissi con un sorriso

《non sono brutti》disse
《se lo dice lei》

In poco tempo finii il mio pasto, ne avrei mangiato volentieri altre due porzioni.

《l'hai assorbito quello schifo!》Esclamò Ismael
risi e scopigliai i capelli al pel di carota
《dovresti mangiare anche tu, o resterai magro come uno stecco》
《ma non mangio quello schifo!》suffò lamentosamente
《Edward non ti vorrà se sarai così》gli sussurrai all'orecchio
Lo vidi arrossire violentemente e lanciarmi un occhiataccia veloce.
《parlane a qualcuno e giuro che ti ammazzo》
《sono una tomba》dissi a mani alzate

Avvicinò le labbra al mio orecchio e continuò

《secondo te gli interesso?》
《secondo me si, ma non potrai mai saperlo per certo se non glielo chiedi》
《ma non voglio chiederglielo, ho paura che mi rifiuti e che mi odi》mugugnò
《se ti odierà lo farò a pezzi, non importa quanto sia muscoloso》
《non fargli del male》disse con un tono afflitto
《sarebbe il minimo..》risposi

Sospirò e prese a smanettare con il cucchiaio nella strana poltiglia.

《ora mangia Ismael》
dissi dandogli una pacca sulla spalla.

Presi a guardarmi le unghie con disinteresse, avevo ancora fame, ma decisi di non chiedere nulla a nessuno. Bevvi un po d'acqua dal tazzone e mi persi a fissare un punto indecifrato del muro.

La sensazione di esser osservata mi fece distogliere lo sguardo dal muro per poi portarlo sugli occhi di chi mi guardava.

Incrociai il suo sguardo di ghiaccio, era impassibile.
La luce flebile del sole, che attraversava la finestra, gli illuminava il viso e in particolare i suoi occhi, facendoli luccicare come due diamanti.

Quelle due pietre erano incastonate in un viso scolpito e virile, la sua mascella ben delineata e forte.
Il viso era contornato da dei fili biondi ben sistemati con una riga al lato.

Nonostante avessi notato il suo sguardo su di me, non lo distolse e continuò a guardarmi, quella volta dritta negli occhi.

Accennai un sorriso, non sapendo come comportarmi.

È davvero un bell'uomo ma non sapevo nulla di lui, non è molto loquace.
Potrei parlarci, chiedergli qualcosa...è il capitano

《Erwin, quando sarà la prossima spedizione?》

Maleddissi Alberto, quel contatto con il capitano non mi dispiaceva, era strano ma l'apprezzavo.

《secondo il comandante, se tutto va a buon fine, sarà alla fine del mese》rispose con calma
《incontrerai i giganti, poi potrai parlare su cosa sia peggio, la fame o loro》intervenne Edward

lo ignorai categoricamente e chiesi:
《posso chiamarla anch'io per nome capitano?》

Il resto della squadra mi fissò intensamente, come se avessi appena bestemmiato

《ci conosciamo da meno di due ore, ti dirà di no-》
《si》rispose secco il capitano
Ismael sbarrò gli occhi stupito
《si è affezionato capitano?》 domandò Ismael
《ma cosa stai dicendo!》
《non credi sia impossibile, non sa nulla di me, come potrebbe?!》

ma cosa va blaterando questo?! Ma è scemo?!

《e tu? Hai infranto la regola degli affetti due volte》ribattè Erwin

Ismael si pietrificò sul posto, Erwin ci aveva sentiti? Ismael si era affezionato a me?
Erwin abbandonò la stanza in silenzio e solo.
Mi alzai e lo seguii sperando di dare risposta ai miei dubbi.

Girai mezza base cercandolo, poi lo trovai in cortile seduto sull'erba con dei fogli per le mani.
Mi avvicinai
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Lisa~

愛の詩 •||• 𝖑𝖔𝖛𝖊 𝖕𝖔𝖊𝖒 •||• about Erwin SmithDove le storie prendono vita. Scoprilo ora