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《siete stanca madre?》
《si tesoro, fermiamoci》
Annuii e ci sedemmo su una panchina in pietra.
Quel giorno era festivo e in molti se la spassavano in giro.
Ormai erano passati quattro anni dal mio ritorno in patria.
Lasciai crescere i capelli che si rivelarono gestibili, contrariamente a come la pensavo.
Mia madre non fu a conoscenza di ciò che accadde a Paradis, e ciò mi andava bene.
《madre, volete del gelato?》
《volentieri》
sorrisi leggermente e mi alzai.
Comprai due gelati e tornai da mia madre.
《ecco》dissi.
Lei sorrise dolcemente e io mi ci sedetti accanto.
《Mina, non mi hai mai parlato di una cosa?》
《cosa?》
《non ti ho potuto fare da madre a tempo debito e vorrei rimediare, ti va di raccontarmi la tua prima cotta?》
Sorrisi e mangiai del gelato.
《prima e unica》sussurrai
《come mai?》
《non credo di poter amare qualcuno più di quanto io abbia fatto per lui.》
《era proprio importante》
《è importante, lo amo ancora》continuai
《è un uomo alto, biondo dagli occhi azzurri come gemme, ha uno sguardo rigido e forte. Possiede dei lineamenti perfettamente scolpiti-》
mi fermai, cercando di trattenere le lacrime.
《che succede?》chiese.
《mi manca...tanto》sussurrai poggiando la testa sulla sua spalla.
《dove vive quest'uomo?》domandò lecitamente.
《molto lontano》
《hai viaggiato molto vedo》
《si..》mentii spudoratamente.

《ora mi sono riposata, vogliamo continuare la nostra passeggiata?》domandò mia madre
《certo》risposi.
La presi a braccetto e ci avviamo.
《che bello il mare oggi》disse lei con gli occhi luccicanti.
《molto》
La giornata era leggermente nuvolosa e umida ma qualche spiraglio di sole rendeva il mare un completo luccichio.
Sospirai.
Qualcuno mi venne addosso
《HEI!》esclamai voltandomi ma la persona interessata mi ignorò.
《Mina tutto apposto?》annuii e proseguii il tragitto.

Una volta tornata a Marley, dovetti presentarmi allo stato per nome e cognome, come ricercatrice e medico di guerra. Dopo una serie di ricerche, scoprirono il nome di mio padre e mi arruolarono come medico dell'esercito.
Non mi mandarono mai sul campo di battaglia, pensavo solo a salvare il salvabile degli Eldiani reduci dalla guerra.

Narratore's Pov.

La sera Mina si avviava al campo degli sfollati per recapitare una lettera di sua madre.
A quanto pare aveva degli amici lì.

La luna illuminava il cammino e si mischiava con le luci della città.

Raggiunse la strada sterrata e le tornarono a mente le distese infinite oltre le mura.
Sorrise leggermente e continuò a camminare.

Raggiunse il campo e sentì un forte odore di zuppa di verdure e le venne l'acquolina in bocca.

Consegnò la lettera e decise di restare a guardare le stelle.

Mina sentiva la forte mancanza di Paradis, i migliori momenti della sua vita li aveva passati su quell'isola, tutto ciò che sapeva lo doveva a quell'isola.
Tutte le persobe che amava erano lì, si era forse pentita di esser tornata a Marley, sentiva davvero la mancanza di tutto e tutti ma, non poteva tornare.
Quale sarebbe stata la reazione di Erwin dopo aver tenuta nascosta la verità sui giganti?

Mina scosse la testa e si sedette a terra.

"lì c'è l'orsa maggiore, lì la stella polare e da quella parte invece Orione,,

Pensò.

Prese un respiro profondo e chiuse gli occhi per dei secondi.

"《dove sono quei mocciosi?!》"

Mina sbarrò gli occhi e si voltò.

"《Levi?》"

"《Mina?》"

Calò il silenzio e tutto si fermò come se la tensione spaventasse la natura.

Mina fece un passo avanti e se ne pentì.

Si strinse le spalle e tornò indietro.
"mi odia,,
Mina fece per andarsene
《Mina!》

《vuoi fuggire ancora?》
Mina si sedette di nuovo e si portò le ginocchia al petto.
Levi s'avvicinò e le si sedette accanto.

《mi dispiace》sussurrò Mina con la testa fra le ginocchia.
《il cielo è veramente bello non trovi?》disse Levi
《mh, mi ricorda le notti passate fuori dalle mura》

Levi guardò la sua amica e si sentì l'anima sgretolare per il suo aspetto logoro, e stanco.

I suoi capelli castani erano ormai spenti e secchi, la sua pelle era più pallida e sotto i suoi occhi giacevano delle brutte occhiaie violacee.
Il suo fisico era ormai secco e flebile, incapace di reggere uno scontro corpo a corpo.
Un tempo ci sarebbe riuscita, sarebbe riuscita a combattere tutto e tutti.
Ma ora era spenta e stanca, nulla era più come prima.
Levi non sapeva perché Mina era fuggita quattro anni prima ma sapeva per certo che un motivo doveva esserci.
Abbandonare tutto così non era da lei.

《mi siete mancati tutti in questi anni...》
《...》
《vi ho traditi, penserete "chissà quante informazioni ha passato ai nemici" ma voglio sappiate che dalla mia bocca non è uscito nulla.》

《io non te ne faccio una colpa, hai avuto un motivo importante per abbandonare tutto》
《mia madre》
《me ne avevi parlato》
Mina prese un respiro profondo e continuò a parlare
《come stanno tutti? Mikasa, Jean..》
《stanno bene, non preoccuparti 》
Mina sorrise sinceramente mentre piangeva.
Era felice di aver finalmente rivisto Levi.
Si sentiva forse sollevata dalle parole di Levi ma, si sentiva ancora una traditrice e non avrebbe mai avuto il coraggio di parlare con il resto del corpo.
《e Erwin?》domandò guardando Levi negli occhi.
Levi si pietrificò.
Mina non l'avrebbe retto.
Sarebbe scoppiata in un pianto disperato e atroce, avrebbe cercato in qualsiasi modo di farsi del male.
《Levi..?》

《è morto






































Mina pianse, pianse senza lacrime.
Urlò di dolore, cercò di strapparsi via la pelle del collo.
Come burro, la sua pelle veniva scalfita.
Quella che provava era sofferenza pura, poteva sentire ogni suo muscolo soffrire.
Non era in grado di reggere tale dolore ma il sangue che colava dai freschi graffi sembrava distrarla.

《Min-》

Mina urlò ancora e si tirò i capelli con forza
《Mina! Ferma!》
Levi la prese per i polsi e la guardò dritta negli occhi.

Il viso teso di Mina si rilassò e lasciò spazio alle lacrime che da tanto erano trattenute.

Mina si accasciò sul petto dell'amico e s'abbandonò alle lacrime amare e calde.
La sua sofferenza era tanta, non avrebbe mai sopportato tale sofferenza da sola, e no, sua madre non bastava. Mina aveva bisogno di Erwin.
Mina aveva bisogno di Erwin.
Erwin.
Erwin.

Mina pianse ancora.
L'unico conforto era Levi.
Per la prima volta nella sua vita, Mina ricevette un abbraccio da Levi.
Era davvero l'abbraccio migliore che avesse mai ricevuto, non era caldo o accogliente, confortava e questo bastava.

《g-grazie Levi..》

Mina pianse ancora per infinite ore, dopo esser tornata a casa, continuò a piangere facendo preoccupare la madre ma, smise di parlare con chiunque.
La notte seguente, approfittò della quiete notturna e scrisse dei lunghi testi.
Scrisse tutto ciò che non avrebbe mai detto, scrisse tutti i suoi sentimenti, scrisse se stessa in quelle lettere.

S'alzò dalla scrivania e prese la solita pillola per l'insonnia e quella di cicuta.*
Si infilò fra le coperte e cadde fra le braccia di morfeo.
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*pianta altamente velenosa.
Lisa~

愛の詩 •||• 𝖑𝖔𝖛𝖊 𝖕𝖔𝖊𝖒 •||• about Erwin SmithDove le storie prendono vita. Scoprilo ora