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《bene, che ci fai qui?》
mi chiese con aria curiosa e autoritaria
《..Erwin mi ospita qui, non posso muovermi》dissi.
《mi pare tu ti stia muovendo》
《ho delle costole rotte, non posso certo volare ed ammazzare giganti-》risposi quasi seccata dalla sua sete di conoscenza.
《ahh sei del corpo di ricerca, come il signorino》disse entrando in casa.
Era sicuramente una sua parente.
《come ti chiami?》
《Mina》risposi chiudendo la porta.

《interessante, di chi sei figlia? Non ti ho mai vista》
《non sono di qui》risposi fredda. Ricordare la mia famiglia faceva male.
《ah...》boffonchiò tristemente.
《cosa ci fa qui? Posso sapere chi è, e soprattutto come si chiama?》
lei si schiarì la voce e rispose.
《sono la zia di Erwin, sorella della madre, mi chiamo Diana. Sono venuta a sistemare la casa del tuo amico, visto che non ha nemmeno tempo per lavarsi le lenzuola. Incredibile! Qualche anno fa, venni a lavargli le lenzuola e le trovai tutte macchiate di sangue e putride di sudore, cercai di lavarle in tutti i modi possibili! Ma non andava via!》

Sgranai gli occhi, giusto, mi ero dimenticata di lavare le lenzuola...
Arrossii violentemente e cercai di non guardare negli occhi la signora.

Lei sbuffò rumorosamente.
《mi metto a lavoro.》
annuii e mi coprii il viso con le mani.

che figura di merda

pensai..

Sarebbe stato bello vedere l'espressione di Erwin in questo momento.

《MA CHISSÀ POI COME LE HA MACCHIATE! NON È MAI IN CASA!》la sentii urlare dal bagno.
《non ha mai pensato che suo nipote possa avere una vita sessuale?》ribattei io dal salone.
La signora rispose dopo un po:《e saresti tu questa vita sessuale di Erwin?》
《ASSOLUTAMENTE NO!》esclamai mentendo spudoratamente.
Diana sbuffò rumorosamente e io risi e proseguii il mio lavoro.
Poco dopo, uscì dal bagno con una cesta colma di vestiti e lenzuola.
《che fai?》mi domandò.
《sto scrivendo un libro di medicina》
《sei anche un medico!》
sorrisi leggermente e la salutai mentre si sbatteva la porta alle spalle.

Arrivò la sera e decisi di uscire un po'.
Mi imbacuccai come un salame e uscii.
Il paese era pieno di vita come lo ricordavo, la taverna era colma di schiamazzi e urla da pastore.
Le luci soffuse rendevano tutto più accogliente e caldo.
Vedevo molte persone in giro, tanti bambini che giocavano, ragazzi che ballavano e coppie che camminavano tranquille prese per mano.
Sorrisi, saremo potuti essere io ed Erwin quelli, ma, noi combattevamo per la loro libertà.
Poi vidi una famiglia, una bambina che giocava con i suoi genitori...le facevano fare l'altalena sollevandola per le braccia.

Ridevano ed erano felici...
Una morsa mi strinse il cuore e quasi piansi...ero gelosa di quella bambina, desideravo anch'io poter giocare con mio padre e mia madre, poter ancora sentire la voce di mio padre... I suoi caldi abbracci e i suoi tentativi in cucina...

I miei nonni erano l'unica famiglia rimastami...eppure erano irraggiungibili.
Mi sedetti su una panchina, non riuscivo a frenare la tristezza che mi investiva.
Loro non sarebbero più tornati.
Una lacrima bagnò la sciarpa nera che mi copriva.
Non avrei mai raggiunto i miei nonni...

-una settimana dopo-

Guardai Jean e scoppiai a ridere, era orribile, i capelli scuri non gli donavano affetto.
《sei orribile-》
《lo so!》escamò seccato.

Oggi Eren e i piani alti del corpo di ricerca sarebbero andati a cospetto del re, ma, al posto di Eren, ci sarebbe andato Jean, Eren serviva ad incastrare Annie Leonhart.

Da ciò che Levi mi raccontava, lei era come Eren, era un gigante, femmina per la precisione.

Ma, come al solito, accadde il peggio.

Io e Levi entrambi infortunati e facenti parte dei veterani, eravamo sulla carrozza, insieme ad Erwin ed "Eren".

Era pomeriggio inoltrato quando fermarono la carrozza, ci fecero scendere.
Avevano sospettato il nostro piano, era evidente.
《come sta Marie?》Chiese Erwin ad un certo tipo.

Storsi il naso, cosa c'entrava ora?

Un uomo dai capelli corti e la faccia lunga lo fulminò con lo sguardo.
Era lui, l'amico di Erwin, Nile, aveva detto si chiamasse.

Allora capii, stava prendendo tempo, stava prendendo tempo per lasciar agire Armin Mikasa ed Eren.

《sta bene, come sempre》disse l'amico di Erwin con un tono leggermente infastidito.
《molto interessante, e invece io come sto?-》dissi in un mezzo sussurro, Erwin mi guardò penetrandomi l'anima.
Sorrisi e presi parola.
《incredibile, se non fosse per le persone che ho istruito alla legione, nessuno sarebbe stato in grado di capire il mio male! Perché il re non finanzia la sani-》Un esplosione interruppe il mio discorso.

Mi voltai di scatto e vidi la testa di quel gigante.

I lunghi capelli biondi seguivano il moto del vento.

Un brivido mi percorse la schiena e le mani presero a tremare.
Presi un respiro profondo, e cercai di attutire il dolore alle costole mordendomi il labbro.

Mi voltai verso i gendarmi che ci circondavano.
Erano allarmati, non sapevano cosa stesse accadendo
《è opera tua Erwin?》
Jean mi tocco la manica della giacca, mi voltai verso di lui e fece cenno alla carrozza.
《ho dimenticato i fazzoletti per il ciclo nella carrozza!》urlai.

Chiunque fosse nel raggio di 3 metri da me mi fissò.
Erwin era rosso di vergogna, Levi e Jean sconvolti

《si, sono una donna.》dissi entrando nella carrozza.
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TATAKAE IM BACK♡
LISA~

愛の詩 •||• 𝖑𝖔𝖛𝖊 𝖕𝖔𝖊𝖒 •||• about Erwin SmithDove le storie prendono vita. Scoprilo ora