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Chiese una figura ma senza aspettare la mia risposta, prese una sedia e si sedette accanto a me.
Mi voltai e alzai lo sguardo per vedere la figura.

Era Erwin.

Non sembrava Erwin.

Indossava una canottiera grigia e dei pantaloni marroni estremamente larghi. I suoi capelli erano scompigliati e palesemente bagnati che gli davano uno strano aspetto.

Qualcuno avrebbe pagato milioni pur di vederlo così.

《cosa ci fai qui?》provai con tutta me stessa a sembrare la me di sempre, ma finii per sembrare scontrosa e arrabbiata.
Non ero arrabbiata, ero triste.

《non riesco a dormire》mi rispose con la sua solita calma che mi contagiò.

tornai a guardare il fuoco e sorseggiai un po di the.

《non sono l'unica allora..》
Sospirai.
《non riesci a dimenticare?》domandò
《mi sembra ovvio..》
《domanda inopportuna》

Mi alzai e posai la tazza sulla sedia.

《vuoi del tè?》gli chiesi
《si》

Mi avvicinai alla cucina saltellando con le stampelle e inizai a riscaldare l'acqua.

La misi in una tazza e ci immersi una bustina di the.
Ritornai davanti al camino e porsi al biondo la sua tazza calda.

《grazie》

Presi la mia bevanda e mi sedetti di nuovo.
Restammo entrambi in silenzio a fissare il fuoco.

《probabilmente Edward provava gli stessi sentimenti di Ismael》
《mh?》mugugnò
《Edward amava Ismael》
《è questo che ti strazia?》chiese
《no, non solo...》

feci una breve pausa, non avevo idea sul come esprimermi.

《non riesco a togliermi dalla testa quel rumore di ossa spezzate e di sangue colante...non è la prima volta che lo sento, nella città sotterranea capitava spesso. Però ora queste persone le conoscevo...ci avevo trascorso del tempo insieme.
Probabilmente per te sarà stato peggio, li conoscevi da più tempo di me...ma vi siete fatti strada nel mio cuore senza che nemmeno me ne accorgessi...mi avete trattata come vostra pari, cosa che pochi fanno alla legione.》

fece per parlare ma continuai a sfogarmi
《vorrei piangere, piangere a dirotto, ma non ci riesco...》

Bevvi altro the che già iniziava a diventar freddo.

《è tutta colpa dei titani...》
alzai lo sguardo verso di lui.

I suoi occhi chiari riflettevano la luce del fuoco, ma brillavano di una strana e intensa luce che forse mi immaginai.

Mi guardava dritta negli occhi, riuscivo a sostenere il suo sguardo solido a stento.

《se solo sapessimo qualcosa in più su di loro! Potremmo riprenderci il mondo che ci è stato tolto! Dobbiamo resistere e cambiare le sorti del nostro destino! Siamo umani non purea da raccogliere con le dita!...》

Venni catturata da quelle parole, mi sentivo una pecora che segue il suo pastore.

《sei un buon oratore, hai talento...》dissi bevendo altro the.

Mi alzai per poggiare la tazza sulla cucina ma mi accorsi della presenza di una persona ad un tavolino.
Era una figura familiare: pelata con una cicatrice sul mento e una benda sull'occhio.

《Alberto...》
mi avvicinai ma scomparve

《A-Alberto...》Sentii una mano calda sulla spalla

《Mina...Alberto è morto》
Posai la tazza sul tavolino e mi rannicchiai a terra.

《lo so...》Scoppiai in un pianto rumoroso, urlai.

Ero riuscita a piangere, la mano di Erwin sulla mia spalla mi dava un po di conforto, ma non volevo quello, desideravo solo sfogarmi, e ci stavo riuscendo.

《spostati da qui, ti farai male alla gamba.》
Mi sollevò di peso e cercò di mettere il mio braccio attorno al suo

《non ci arrivo-》
《..》
《sei troppo alto.》mugugnai
Mi lasciò andare ma rimase al mio fianco finché non mi sedetti di nuovo dov'ero prima.

Continuai a piangere in silenzio con il corpo scosso da alcuni singhiozzi per una trentina di minuti.

Avevo le palpebre pesanti e gli occhi gonfi, non riuscivo a reggermi in piedi.

Chiusi gli occhi per riposarli un po, non trovavo le forze per andare in camera.

Finii per addormentarmi con la testa poggiata al braccio di Erwin.

-5 anni dopo-

《AAH SCACCO MATTO!》urlai
《è la terza volta, sicura di non star barando?》
《mi dai del baro!? Credevo ti fidassi di me!》
《infatti è così》
《ammetti la tua sconfitta!》esclamai
《si si..》
《Smith!》urlò qualcuno
《Erwin ti chiamano, ci vediamo dopo》dissi

S'alzò e andò via facendomi un cenno con la mano per salutarmi.

Lo guardai allontanarsi e mi sentii di nuovo sola.

Dopo la morte della nostra squadra, io rimasi praticamente sola, non avevo nessuno con cui parlare o passare il tempo. Erwin aveva sempre da fare con il suo piano.

Eppure, nonostante fosse impegnato, la sera tardi passava un po di tempo con me a bere the davanti al fuoco.

Eravamo amici, però, più tempo passavo in sua compagnia, più crescevano i miei sentimenti verso lui.

Mi innamorai di Erwin Smith, l'uomo che era rigido come una statua, non sapeva scherzare e che pensava solo al destino dell'umanità.

Almeno questo era quello che si vedeva, in realtà sapeva scherzare, lo faceva molto raramente e male, ma lo faceva; mi innamorai di quell'atteggiamento gentile con cui si porgeva a me, di quello sguardo sereno che aveva in mia compagnia, di quegli occhi luminosi e belli...
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BHO!
:)
bye
~Lisa

愛の詩 •||• 𝖑𝖔𝖛𝖊 𝖕𝖔𝖊𝖒 •||• about Erwin SmithDove le storie prendono vita. Scoprilo ora