Capitolo 2

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Quel ragazzo, nonostante fosse visibile come si impegnasse nel socializzare con gli altri, emanava un'aura glaciale. I suoi occhi erano azzurri come il ghiaccio e persino i suoi capelli erano molto chiari, come la neve. Per quanto potesse a volte parlare con gli altri bambini, era percepibile anche esternamente l'estremo divario tra lui e gli altri, e ovviamente anche Xeno lo notò. Questo, prima, accadeva solo con lui, quindi anche se dopo la piccola presentazione tra i due non si erano più parlati, si sentiva comunque in un certo senso meno solo soltanto grazie alla presenza di Stanley in classe. Un'altra persona troppo matura per tutti gli altri, totalmente diversa e fuoriluogo in quel gregge tutto identico.

A pensarci Xeno spesso finiva col sorridere senza accorgersene.

...

In ogni caso, anche prima dell'arrivo di Stanley, Xeno subiva di tanto in tanto dei brutti scherzi da parte degli altri bambini. Ormai era già passato un po' di tempo dall'ultimo scherzo, dunque era tempo di rimediare...

Un giorno, tornati dalla lezione di educazione fisica, Xeno non riusciva più a trovare il suo quaderno con le sue preziosissime equazioni anti-noia e immaginò subito che fine potesse aver fatto.

Parecchio arrabbiato si recò subito da James, il bambino della classe che più adorava bullizzarlo.

Senza dire nulla si mise a frugare in mezzo alla roba di James.

"Xeno ma che stai facendo? Hai forse perso qualcosa?" gli chiese James iniziando a ridacchiare, seguito da alcuni suoi amici.

Xeno strinse i pugni, "Non ho tempo per trattare con esseri mal sviluppati come voi, rivoglio solo il mio quaderno e tu sai che fine ha fatto. Ridammelo subito".

Gli altri bambini cominciarono solo a ridere di più facendo infuriare Xeno. Lui odiava questi momenti. Evitava di parlare con gli altri e se ne stava sempre per conto suo senza dare fastidio a nessuno per la maggior parte del tempo. Ma nonostante questo, veniva comunque preso in giro alla prima occasione, tanto per divertirsi.

Arrabbiato, tornò al suo posto, mentre le risate non smettevano. Senza il quaderno, però, non poteva isolarsi dal terribile ambiente circostante, nè riuscire a smettere di sentire le risate degli altri concentrandosi su qualcos'altro. Cercò di coprirsi le orecchie e chiudere gli occhi, ma non era sufficiente.

I bambini commentavano tra loro, in mezzo alle risate, quanto fosse patetico Xeno, che senza quel quaderno sembrava così perso. Per Xeno, oltre al quaderno, però, era abbastanza doloroso anche l'essere trattato in quel modo da quei buoni a nulla che non capivano ancora nulla del mondo. Avevano ancora bisogno della mammina per vestirsi o non sapevano risolvere nemmeno una semplice equazione, eppure osavano prendere in giro proprio lui, tanto superiore a loro grazie alle sue conoscenze. Proprio non sopportava la prepotenza di chi aveva il potere fisico e l'arroganza del trattare così qualcuno come lui.

...

Dal lato opposto della classe Stanley aveva visto tutto. Tra l'altro, era arrivato in classe tra i primi e aveva anche visto dove era stato messo il quaderno di Xeno. Dopo aver assistito alla scena sorpreso, prese il quaderno dallo zaino di uno dei bambini, sconvolgendo gli altri, e si avvicinò al banco di Xeno, dove questo si stava coprendo le orecchie.

Xeno poteva essere anche oltremodo arrogante, però nessuno avrebbe meritato di essere preso in giro solo per questo, e tantomeno senza scherzare ma con l'intento di farlo stare male.

"Stanley ma cosa- ci rovini tutto il divertimento!" dissero dei bambini, ma a Stanley non importava. Poggiò il quaderno sul banco di Xeno.

Xeno, accorgendosi di qualcosa che lo stava toccando, aprì gli occhi e vide il quaderno. Così, tolse le mani dalle orecchie e guardò Stanley stupito. Nessuno lo aveva mai aiutato nei momenti in cui lo stavano prendendo in giro.

Avendo restituito il quaderno al proprietario, Stanley tornò al suo posto. I bambini smisero di ridere e iniziarono a inveire contro Stanley, mentre Xeno non tolse più gli occhi da Stanley.

"Perchè lo ha fatto? Ora non odieranno anche lui...?". Per quante previsioni matematiche Xeno fosse già in grado di fare, non avrebbe mai predetto un simile comportamento nei suoi confronti da parte del nuovo arrivato. "Forse... è davvero meno stupido di quanto immaginavo...".

...

A ricreazione fu Xeno ad alzarsi dal suo posto e andare al banco di Stanley. "Uhm... approfitta di questo momento perchè non dirò mai più una cosa simile... ehm... grazie per prima...".

Stanley non rispose, ma accennò un piccolo sorriso, come a indicare che non serviva ringraziare.

Nel vederlo sorridere, e dopo averci pensato un po', a Xeno cominciarono a brillare un po' gli occhi.

"Che ne diresti... di diventare mio amico?" gli domandò Xeno incerto.

Questo colse Stanley alla sprovvista. "....Amico?".

Xeno non aveva mai considerato importanti le amicizie. Anzi, in verità le considerava una perdita di tempo. Però, non poteva comunque negare che forse avere almeno un amico lo avrebbe fatto sentire meno solo.

"...Mh, se non vuoi va bene lo stesso, era comunque un'idea stupida" disse Xeno abbassando lo sguardo.

"No... va bene, è solo che... non ho mai avuto un amico prima, ero solo sorpreso".

"Cosa...?" domandò con lieve voce Xeno, rialzando lo sguardo. "Pensavo che fossi parecchio popolare".

"Comunque... nessuno ha mai voluto essere mio amico".

"Capisco... beh, se ti consola lo stesso vale per me, quindi direi che... possiamo risolvere diventando amici noi" sorrise un po'.

...

"Se tu sarai mio amico dubito che oseranno prendermi ancora in giro, è perfetto!".

"Comunque non glielo avrei più permesso. Li avrei fermati prima se avessi conosciuto già le loro intenzioni, ma ora lo so... Nessuno merita di essere preso in giro".

"Mh mh, soprattutto me, poi! A momenti portano ancora il pannolino ma sanno prendermi in giro...".

"Con te al mio fianco... non avrò più alcuna preoccupazione!" disse infine Xeno, entusiasta dell'aver trovato qualcuno degno di attenzione che volesse essergli amico.

E questo era solo l'inizio di un'amicizia, se potrà essere davvero sempre definita tale, davvero, davvero lunga...

Forever and ever - Stanxeno ff [ita]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora