Capitolo 7

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Dopo aver passato un po' di tempo alla NASA Xeno era demoralizzato.

Così, mentre se ne stava un po' con il suo Stanley...

"Ehi, va tutto bene? Sembri arrabbiato...".

"E come potrei non esserlo? La situazione è davvero peggiore di quanto immaginassi".

"Perchè?".

"...Nonostante io faccia parte dell'elite degli scienziati, e lì siamo davvero i migliori del mondo... non c'è niente, davvero niente che io possa fare per cambiare qualcosa".

"...".

"Nulla... quegli schifosi coi loro mercati petroliferi o quelle multinazionali tengono tutto in pugno, e io posso solo guardare e svolgere le mie mansioni, studiare gli effetti dei danni delle loro azioni svolte senza usare minimanente il cervello, e guardare tutto distruggersi e venire schiacciato da loro. Io... non sono niente in questa società. Ed è... davvero inammissibile che degli scimmioni del genere guidino l'intero pianeta. Raggiungeremo l'autodistruzione in un nanosecondo grazie a loro".

Stanley sospirò. "Mi dispiace... non so davvero cosa dire, è terribile... Però, cercherò comunque di fare quello che posso per aiutarti se ti serve qualcosa".

"Mh, grazie..." sbuffò Xeno sconvolto e deluso dalla situazione dell'umanità.

...

"Sai, Stan, persino nell'antichità si era capito che chi deve guidare il popolo deve essere in grado di usare il cervello. Eppure, qui siamo messi peggio che nell'età della pietra. Un branco di cavernicoli che cercano di avere più soldi rispetto al prossimo. Tutto questo è imbarazzante. Se ne avessi la possibilità provocherei la fine dell'era di questi idioti e governerei come un dittatore o un tiranno, per assicurarmi che tutto sia fatto con intelligenza e razioncinio".

"Se mai dovessi riuscirci io ti seguirò ovunque andrai. Non c'è esercito o nazione a cui io possa appartenere se non i tuoi".

"Grazie amore... non ti chiamo quasi mai così, ma ora te lo sei proprio meritato" ridacchiò, per poi sospirare dopo poco. "Però... sinceramente parlando, penso di aver perso le speranze. Non c'è modo che in questa epoca io possa fare qualcosa".

"Non arrenderti, ricorda ciò che desideri e osserva la situazione, magari prima o poi avrai modo di intervenire in qualche modo".

"Mh... speriamo".

Mentre Stanley si fumava una sigaretta, vizio preso durante varie missioni in cui era stato spedito, Xeno cercava di evitare di imbestialirsi con i plurimiliardari contro cui inveiva e di calmarsi. A questo punto gli rimaneva solo la scienza come consolazione, tanto bella e incredibile da sembrare, paradossalmente, qualcosa di magico e fantastico.

E oltre a Stanley, c'era qualcun altro che lo faceva sorridere e gli dava speranza. Un bambino giapponese, molto piccolo, che aveva scritto alla NASA poco tempo prima chiedendo come potesse costruire un razzo da mandare nello spazio. Aveva deciso di rispondergli personalmente, poichè gli ricordava un po' se stesso quando era piccolo. Se un bambino così piccolo era tanto intelligente, forse c'era ancora speranza per il futuro dell'umanità. E una delle cose che desiderava di più era vedere quel ragazzo tra i migliori del mondo, lì con lui.

Di sicuro non immaginava ciò che sarebbe accaduto successivamente. Ma una cosa è certa, il giorno della pietrificazione era sempre più vicino...

...

Xeno e Stanley andavano d'amore e d'accordo e tutti l'hanno ormai capito, e, in modo piuttosto sorprendente, era davvero raro che discutessero per qualcosa.

Un bel giorno, però, arrivò realmente anche questo momento.

...

Xeno stava tranquillamente tornando a casa dal lavoro, ma quando arrivò trovò la porta di casa socchiusa. Non abitava più nella casa dei genitori, ma in un costoso appartamento di lusso nelle vicinanze della base, per arrivare facilmente al lavoro. E incredibilmente, per quanto desiderasse il potere e il controllo sul mondo, non aveva servitori o maggiordomi. Viveva completamente da solo. Ad alleviare quella solitudine c'era Stanley, al solito, però trovare la porta di ingresso in quel modo non era comunque molto normale.

Cercò di entrare lentamente, aprendo con cautela la porta.

"Stan... sei tu...?".

Senza ricevere risposta, decise di fare una telefonata a Stanley prima di entrare.

"Ehi tesoro, che succede?".

"Sono tornato a casa ma... la porta d'ingresso era socchiusa... e a questo punto direi che non sei stato tu...".

"Cosa? Non entrare, arrivo subito".

"Grazie...".

Xeno aspettò un po' l'arrivo di Stanley, ma probabilmente veniva da lontano per cui ci avrebbe messo un po'.

Lui avrebbe anche aspettato tutto il tempo del mondo, ma sentì un improvviso rumore, come di qualcosa di fragile che si spezzava.

"Dannati scimmioni, sempre così... forza bruta qui forza bruta lì, mai usare il cervello eh? Ormai avranno la muffa le loro scatole craniche...".

Preso dall'indignazione per via del probabile ladro che gli stava rovinando casa, decise di entrare prima dell'arrivo di Stanley.

Appena entrato non vide nessuno, quindi cercò di dirigersi verso la camera da letto, da cui si era sentito provenire il rumore.

Incrociò, però, in questo modo inevitabilmente il ladro che aveva rotto un vaso per cercare oggetti di valore. Vedendo Xeno gli puntò contro la pistola che aveva in mano e gli disse di non muoversi. Xeno però, dal canto suo, era troppo arrabbiato per tenere a freno la lingua.

"Senti un po', ladruncolo da quattro soldi, sono proprio le persone come te che più non sopporto, non è sufficiente che tu venga qui a rubare, ma non sai nemmeno usare la testa per farlo! Ma sarà possibile...".

"Basta parlare ora, vai fuori dalla porta e aspetta che me ne vada" gli ordinava il ladro tenendo la pistola puntata.

"Ah si certo, mentre tu te ne vai allegro io sto lì".

"Esattamente".

"Non se ne parla" disse cercando di fare un passo in avanti. Ma il ladro lo aveva avvertito del fatto che, se si sarebbe mosso, gli avrebbe sparato, nel momento in cui gli aveva puntato contro la pistola. Per paura che potesse attacarlo, non sapendo che aspettarsi da Xeno, infatti, sparò.

Il proiettile, però, non sfiorò minimamente Xeno, poichè nel frattempo qualcuno era arrivato e si era messo tra Xeno e il ladro, spingendo anzi via il primo, avendo capito subito la situazione.

Forever and ever - Stanxeno ff [ita]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora