Capitolo 8-Fammi sapere.

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La prossima settimana avrei dovuto dover il mio articolo a Chelsea. Avevo editato tutto, probabilmente spendendo più tempo su questo articolo che su altra cosa avrei ed letteralmente colpito me stessa se una parola fosse stata scritta in modo sbagliato e se ci fossero stati errori grammaticali.

Mi sedetti alla mia scrivania, spernando che il tempo passasse così che avrei potuto sentire il pensiero veloce di Chelsea. Era passata solo un'ora da quando le avevo consegnato l'articolo, e lei era una donna molto impegnata, quindi non potevo aspettarmi subito che il risultato arrivasse.

In più, non potevo togliermi dalla testa l'immagine di Harry che guardava dritto nella camera, chiamandomi la sua "motivazione". Forse ero solo drammatico ed Harry stava parlando di qualcun altro. Forse stava solo recitando e parlava di un'altra donna? Forse parlava di sua madre. Lui aveva detto che sua madre era la sua ispirazione.

Finalmente quel ricordo lasciò la mia testa e continuai ad editare il lavoro per quel giorno. Cominciai col prendere le mie cose e Louis si girò verso di me e disse, «Ehi, vorresti venire da me stasera?»

«Per cosa?» Chiesi.

Scrollò le spalle e disse, «Voglio dire, possiamo aprire una bottiglia di vino e puoi parlare del tuo articolo. Sarei felice di sapere di cosa avete parlato tu ed Harry.» Alzò le sopracciglia e rotai gli occhi, anche se il rossore sulle mie guance era evidente.

«Non lascerai mai perdere, vero?» Dissi.

«Certo che no», Tossì lui. «Vorrei che tu mi avessi chiamato quella sera, sarei arrivato subito ed avrei finito il lavoro per te—,»

«Oh mio Dio, Louis», Risi. «Sei ossessionato.»

«E tu sei la peggiore a compiacerlo.» Disse. Rimasi sorpresa e lo guardai leggermente offesa. «Oh, per favore, scommetto che ha un soprannome per te e tutto e tu continui a rifiutarlo.»

Pressai le mie labbra e misi il computer in borsa, e lui ridacchiò. «Dimmelo.»

«Cosa?» Chiesi pianoforte, guardandolo a malapena.

«Dimmi come ti chiama.»

Chiusi gli occhi e respirai leggermente prima di rispondere, «Principessa.»

«Lo sposerò io se non lo farai tu.» Disse.

«Sposalo, è tutto tuo.»

Si rilassò sulla sua sedia e mi guardò. «Voglio davvero sapere, chi è meglio, Tanner o Harry?»

«Tanner, ovviamente», Dissi. «Lo amo.»

«No, sciocca, voglio chi sapere baciarsi meglio.»

Ingoiai e pensai per un momento. «Uh, io-io non-,»

«Oh mio Dio», Louis spalancò gli occhi e sorridi leggermente. «Harry bacia meglio, vero?»

«Shh! Non dirlo!» Dissi.

«È esilarante», Ridacchiò mentre ci avvicinavamo alla porta. «Non siete nemmeno una coppia ed Harry baciarsi meglio del tuo stesso fidanzato.»

«Non ho detto questo.»

«Non ce n'era bisogno.» Scrollò le spalle.

Proprio mentre ce ne stavamo andando, Chelsea uscì dal suo ufficio e mi chiamò. Mi girai quando mi disse di andare nel suo ufficio, quindi ci andai dopo aver salutato Louis e lei disse, «Per favore, siediti. Voglio parlare del tuo articolo.»

Mi sedetti, in imbarazzo, e lei aprì il suo computer, facendo apparire il mio schermo sullo schermo. «Vivian, voglio essere onesta.» Iniziò, ed il mio cuore saltò un battito. L'articolo faceva schifo? Oh Dio, scommetto che è uno schifo e sto per essere licenziata.

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