Capitolo 6-Tu fiore,tu gioia.

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Giovedì mattina, dissi a Tanner che avrei avuto un'intervista fuori città, quindi sarei tornata tardi a casa. Gli assicurai che non sarei stata sola e che gli avrei scritto quando stavo per tornare.

Comunque, mentre stavo andando in ufficio, sentii quella familiare sensazione di colpa nello stomaco. Perché non potevo solo essere onesta? Lui si sarebbe arrabbiato con me se gli avessi detto che sarei andata da Harry per un'intervista. Non volevo dirglielo anche per la paura che lui mi accompagnasse nel caso Harry facesse qualcosa. Harry non mi aveva colpita una volta e non era stato altro che gentile. Forse quell'intervista avrebbe chiarito alcune cose che i media ritraggono dal momento che nessuno è riuscito a farsi un'idea chiara di chi è Harry come persona.

La giornata andò come sempre, i tipici battibecchi tra Leigh-Anne e Louis mi intrattenevano, una pila di articoli da leggere fino in fondo ed editare, ed una pausa pranzo che non passava abbastanza velocemente. Volevo solo che la giornata finisse, perché una volta finita, mi sarei avvicinata di più all'intervista.

Un'ora prima che me ne dovessi andare, presi le mie cose e un registratore dalla camera dei media; sapevo che nessuno avrebbe creduto che avessi avuto un'intervista da Harry se non avessi registrato una sorta di video-prova, ma sentivo che un video registratore avrebbe oltrepassato i miei limiti e non volevo che Harry si tirasse indietro. Il registratore era semplice, e fiduciosamente me lo avrebbe lasciato usare.

Leigh-Anne mi augurò buona fortuna prima di raggiungere casa, e Louis mi sorrise ampiamente, dicendomi, "Se non prendi un po' di cazzo stasera, fammi sapere così posso picchiarlo."

Ruotai gli occhi e risi, andando a casa per quasi un'ora prima di andare da Harry. Tanner era seduto nel soggiorno a guardare la TV, così sgattaiolai in camera da letto per prendere un cambio di vestiti. Non volevo indossare i miei vestiti da lavoro da Harry, quindi misi un vestito più carino nella borsa e la chiusi.

Lo salutai dopo aver parlato per qualche minuto, e poi andai al piano di sotto per aspettare il bus che mi avrebbe portata a casa di Harry. Guardai il suo messaggio di quella mattina, rileggendolo e controllando l'orario del bus per assicurarmi di star andando nella giusta direzione.

Casa di Harry era nella periferia della città,e mi aveva leggermente sorpresa. Pensavo vivesse in un costoso appartamento in città, ma il suo indirizzo era sicuramente in periferia, se non in paese.

Ci volle un'ora con tutte le fermate a cui il bus doveva far scendere le persone, e finalmente arrivai alla fine della strada che portava a casa sua.

Scesi al bus e continuai a camminare lungo la strada, pensando a dove mi sarei potuta cambiare o se sarei dovuta restare professionale con la camicetta e la gonna.

Vidi un cancello grigio scuro e guardai attraverso le sbarre un vialetto di ciottoli e potei intravedere una casa attraverso gli alberi. Controllando di nuovo il telefono, mi assicurai che quello fosse l'indirizzo giusto. Mi guardai intorno per cercare l'entrata, e notai un campanello sulla colonna di pietra dove c'erano i cardini del cancello.

Spinsi il bottone e sentii una voce gracchiante, ma non era Harry.

"Ciao, come posso aiutarti?" Disse la voce, sembrando falsa e non interessata neanche un po'.

"Ciao, uh, sono Vivian Olsen, sono qui per vedere Harry." Dissi, cercando di sembrare a mio agio, anche se ero un po' spaventata.

"Un momento, per favore."

La voce gracchiante se ne andò e indietreggiai, aspettando con ansia che succedesse qualcosa. Dopo alcuni silenziosi secondi, il cancello si aprì e camminai verso la casa.

I fiori lungo il sentiero erano fantastici, ed il cortile era lucido e ben tenuto. Sognai di avere un cortile come quello, ma con il mio budget e quello di Tanner ci avrei messo anni a raggiungere quel livello. Gli alberi scurivano il sentiero perfettamente, lasciando filtrare solo alcuni raggi di sole, e immaginai come diventasse tutta quella zona in inverno; probabilmente ancora più bella.

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