𝐋𝐮𝐩𝐮𝐬

𝐈 𝐜𝐨𝐦𝐞 𝐢𝐧𝐟𝐢𝐧𝐢𝐭𝐨

꧁|𝐂𝐡𝐞 𝐯𝐢𝐧𝐜𝐚 𝐢𝐥 𝐦𝐢𝐠𝐥𝐢𝐨𝐫𝐞 𝐚 𝐪𝐮𝐞𝐬𝐭𝐚 𝐥𝐨𝐭𝐭𝐚 𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐬𝐨𝐩𝐫𝐚𝐯𝐯𝐢𝐯𝐞𝐧𝐳𝐚|ˡᵘᵖᵘˢ-ᶜᵃᵖⁱᵗᵒˡᵒ ¹꧂
•
𒊹︎︎︎
•

Nessun sarebbe morto quel giorno.

«Bene»

«È mattina e si svegliano tutti Nessun morto. Forza cittadini, chi è il lupo?»

Chiese lui con la voce di Sunoo.

«Secondo me è stato Haechan!»

Disse Momo in tono accusatorio, non sembrava più nemmeno lei.

Il ragazzo sgranò gli occhi, non poteva essere sgamato così facilmente!

«E perché mai? Quello che sta in silenzio ed ha uno strano sguardo è Eunwoo; andiamo amico, sputa il rospo»

«Fate come volete, io non voglio più giocare»

Disse il ragazzo avendo una strana sensazione sul gioco, voleva salvarsi la pelle.

"Dongmin...sei sicuro di voler abbandonare la partita?"

Gli chiese una voce alla sua destra, ma l'unica cosa che poté vedere fu il buio.

Lui annuì in risposta sentendo pochi istanti dopo vuoto al posto della sedia. Si trovava in un altro posto, ma non capiva dove, guardandosi meglio attorno lo capì, a casa di Jungkook con davanti a sé una lettera. La lesse velocemente; erano finiti nelle mani di un pazzo psicopatico, quella era la sua casa, c'erano stati degli errori dal numero civico; doveva salvare i suoi amici; si affrettò a chiamare la polizia e raccontare tutto.

Intanto le colpe di quel turno erano cadute su Haechan; il povero ragazzo venne preso dalle gambe verso un buco nero; infiniti colpi lo colpirono, poi arrivarono le fruste, una, due, tre, quattro, dieci, venti frustate; finché non chiuse definitivamente gli occhi.

Siccome era passato molto tempo decisero di fare l'ultima partita; se avessero vinto i lupi a questo giro; avevano definitivamente vinto la partita.

Momo fece un ghigno malefico guardando Soojin, lei sarebbe stata la sua prossima vittima; aveva ucciso uno dei suoi, voleva essere la vincitrice del gioco.

La ragazza dai capelli color menta lo notò e sospirò capendo chi dover incolpare al prossimo giro; il quale avvenne pochi secondi dopo.

«È notte e si svegliano i lupi»

Nuovamente le due ragazze si trasformarono in lupi, girando attorno alla prossima vittima.

Scelsero come vittima Wooyoung.

«È il tuo turno guardia del corpo!»

Juyeon guardò i suoi compagni con le lacrime agli occhi; non sapendo chi salvare; aveva capito in che situazione si trovavano. Indicò Soojin, sperando di aver scelto la persona giusta.

«Perfetto! Ora è il turno della veggente! Forza, alzati!»

Jungkook aprì gli occhi ed indicò Jisoo, la poveretta non aveva più aperto bocca.

«Cittadino»

Gli disse una voce; aveva indicato la persona sbagliata da cui prendere indizi.

«È mattino e si svegliano i cittadini; oggi c'è stata una vittima; Wooyoung.»

Il ragazzo venne portato nello stesso posto dove risiedevano i corpi morti di Sunoo e Donghyuck. Urlò dalla paura; ma in quel momento lo sentì, il gas, il monossido di carbonio; così seguì i suoi amici cadendo anche lui sul pavimento.

«Forza! È ora di fare le accuse!»

«Jungkook!»

Indicò Jisoo guardandolo con occhi impauriti, anche Juyeon aveva lo stesso sguardo cupo e lo guardò. Vista la maggioranza, Jungkook fu una delle tante vittime innocenti di quella sera.

«I lupi hanno vinto»

Annunciò la voce facendo sì che le due ragazze si trasformassero entrambe in due lupi affamati.

Momo ululò e poi guardò le sue prede; le avrebbe divorate. Stessa cosa per Soojin.

Jisoo gridò quando le azzannarono il polpaccio squartandolo e vedendo come le sue amiche se lo stavano gustando. La mangiarono viva.

Intanto Juyeon e Jisung si erano allontanati sperando di aver seminato almeno di qualche metro i due lupi; per l'appunto, speravano.

In pochi secondi notarono gli occhi gialli che li stavano osservando; era Soojin. La ragazza si avvicinò ai due graffiandogli; tagliò la giugulare di Jisung facendolo morire all'istante; Juyeon invece aveva deciso di tagliarsi da solo la gola con un pezzo di vetro lì vicino; almeno sarebbe morto sul colpo senza soffrire troppo.

Le due mangiarono anche le loro carni, ma la loro fame continuava a led aumentare, erano due pazze.

Subyun e Jungkook continuavano a correre senza sosta ma la casa sembrava infinita; toccava in questo caso farsi trovare.

Lei si fermò.

«Jungkook, trova tu Dongmin...lasciami qui, salvati»

Le disse lei vedendo i due lupi alla fine della stanza.

Lui la guardò con le lacrime agli occhi e fece come gli era stato suggerito; fuggì da una finestra correndo fuori dall'abitazione.

Sentiva le urla della ragazza a distanza, ma doveva continuare a correre.

Riuscì ad uscire da quella zona; notando una pattuglia della polizia passare di lì.

«Aiuto!»

Disse lui avvicinandosi a loro.

La macchina si fermò e da lì uscì Dongmin. Dio allora lo voleva risparmiare. Lo abbracciò più forte che poteva, sperando di poterlo sentire, ma stranamente non sentì nulla. Era solo un'illusione. In realtà mentre cercava di raggiungere la pattuglia un albero lo colpì in pieno stendendolo sul colpo.

Dongmin, guardò quella scena pieno di dolore.

«È-È lì»

Disse lui indicando ai due argenti il posto maledetto.

«Ragazzo; lì non c'è nulla, se non un prato disteso»

Gli fecero notare i due guardandosi confusi.

«Ragazzo, dai vieni con noi; andiamo all'ospedale per farti dei controlli»

Com'era possibile una cosa del genere!
Ma era vero, lì non c'era nulla, se non un campo di grano, nessuna selva, nessuna casa, nemmeno la casa 66 esisteva in quella via; si arrivava al numero civico 6.

Era ovvio che lo avessero preso per un pazzo.

Ma non si era immaginato niente, i suoi amici erano lì.

Andò a cercare quella stessa sera informazioni sui suoi amici e trovò una notizia che lo fece completamente perdere l'ultimo briciolo di umanità che era in lui.

"Gruppo di ragazzi morti durante un gioco; la leggenda della casa numero 66"

Nello stesso istante un uomo mascherato bussò alla sua porta. Il ragazzo capi subito di chi si trattava; l'uomo della casa numero 66.

Aveva una pistola in mano, puntata alla sua fronte. Dongmin comprese di non avere più nessuna via di fuga. Sospirò sentendo le ultime sue parole.

«Hai scoperto troppo, raggiungerai i tuoi amici, tranquillo»

La sua fronte venne perforata e lui cadde sul suolo. Almeno li avrebbe raggiunti.

A/A
Eccomi qui con l'ultimo capitolo di questa storia corta! Lo so che non è per nulla nel mio stile e infatti chiedo che non ne porterò altre del genere...so yas; sparo almeno che vi sia piaciuta.

Detto questo vi ricordo che è tutto frutto della mia fantasia! Perciò tranqui che è tutto falso.

Vi amo

-vostra b