In gabbia

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Le settimane passano tranquille fra innumerevoli vittime e momenti riflessivi.

Sono in camera sul mio letto a pensare e scrivere sui fogli bianchi, Pupeteer apre la porta ma io gli lancio una scarpa facendola levitare

Pupeteer: Cazzo!!!

Io: Fuori! Sono impegnato

Pupeteer: Ella deve parlarti

Entra mia madre che si siede accanto a me

Ella: devo partire con tuo padre per l'Europa

Mi si è spezzato il cuore

Io: N-no... Io ho bisogno di voi

Ella: Non preoccuparti, sei grande ormai. Ti vogliamo bene

Slender e mio padre entrano in camera

Ella è Mike: Ti vogliamo bene

Mi salutano con la mano e poi scompaiono

ed io sento come una sensazione di vuoto... andrò ad uccidere, mi passerà

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Sono a casa della mia vittima, entro in camera da letto, è un ragazzo che uccido subito con una pugnalata al cuore poi infilo una mano nel suo petto strappando il cuore caldo e ancora pulsante della mia vittima, lecco il sangue quando la luce si accende. Una vecchia signora ha un telefono in mano ed una calibro 9 in mano, corro verso la finestra aprendo le ali ma lei spara una pallottola nell'ala sinistra facendomi cadere a un metro e mezzo da terra, le chiudo correndo ma un agente di polizia mi raggiunge ammanettandomi e chiudendomi in un auto

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Agente1: è recuperabile...

Agente2: vuoi davvero mandarlo li?

Agente1: più menti si salvano meglio è

Agente2: Ok, sarà fatto

Mi considerano recuperabile, hanno la segatura nel cervello... mi portano in una immensa costruzione bianca, c'è un insegna all'ingresso. Scendiamo dall'auto
Save Brain: ospedale psichiatrico

Io: NO!!!

Comincia a dibbattermi ed agitarmi e gli infermieri mi tendono fermo mettendomi in una camicia di forza lasciandomi in una cella bianca con solo una sedia e un letto bianchi. Non posso fare nulla, i miei poteri non funzionano ma uscirò ad uscite da qui, penso per ore fino a quando due uomini mi prendono dalle spalle mandandomi da una specie di psicologo vestito in giacca e cravatta marroni con i capelli castano scuro e gli occhi dello stesso colore.

Lui: come ti chiami?

Non rispondo

Lui: Hey...

Continuo a non parlare con lo sguardo perso nel vuoto

Lui: Quanti anni hai?

Stavolta risposi

Io: Sedici

Lui sembrava stranito

Io: e mi chiamo Dylan Smith

Lui annuisce e poi mi fa una strana domanda

Lui: perché hai ucciso delle persone?

Io: perché mi piace...

Dissi quasi sussurrando e ridendo come un pazzo lui premette un pulsante e mi riportarono nella stanza dandomi una pillola rossa che prendo sentendomi stanco

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I giorni passano orribili e stancanti fino a quando un' infermiera fra le otto di sera non viene nella mia stanza

Io: Che vuoi?!

Dissi arrabbiato a Jamie

Jamie: ti farò uscire

Io: perché strega?

Lei è quella che mi portava a fare l'elettroshock ogni giorno, lei comincia a piangere

Jamie: non c'è la faccio più a vederti così!

Io sorrido e lei mi toglie la camicia di forza così io apro le ali, non lo facevo da molto

Io: sono un demone, qualcosa in contrario?

Jamie: No, no di certo

Poi uccido torturando i dottori uno ad uno atrocemente e Jamie mi porta all'uscita

Jemie: Addio Dylan

Sorride ed io la prendo volando portandola a casa sua ed io ritorno alla mia

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