Non fidarsi è meglio

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È passato qualche mese da ciò che è accaduto e devo dire di essere cambiato molto. Nessuno si avvicina a me solo Mira, l'ironia della sorte sono stato tradito dai miei genitori, da Lila e da quella che consideravo la mia famiglia ma coloro che consideravo nemici mi sono rimasti accanto quando ne avevo bisogno. E chiunque altro, apparte Mira e Voice, mi si avvicini è di conseguenza morto. Ho imparato una cosa da questo, chi è gentile muore o resta ferito. Ma in questo tempo ho imparato a parlare: li francese, l'inglese e il giapponese con un ottima pronuncia e ho imparato anche a suonare il flauto traverso che Mira ha rubato ad una vittima, io non uccido più, solo chi mi sta troppo accanto. Nessuno resta vivo anche solo dopo avermi sfiorato con un dito. Decido di andare fuori e passeggiare senza meta come al solito fino a quando non arrivo al lago e mi siedo su una roccia e suono il flauto per un po ma ad un tratto sento qualcosa toccarmi la spalla, una mano. Mi irrigidisco e la afferro pronto a staccare il braccio dal corpo quando mi soffermo sul ragazzo ha i capelli rossi e gli occhi azzurri, vestito completamente di bianco con jeans e una canottiera troppo grande ed ha una spada azzurra, tiro fuori il coltello che porto sempre dietro

X: Io ho una spada e tu un coltello, secondo te chi vince?

Cominciamo a combattere ed a un certo punto apro le ali per parare un colpo ma mi taglio ed urlo per il dolore. Lui si ferma

X: non puoi essere tu...

Si avvicina mettendo una mano sulla mia spalla

X: Sei davvero tu!

Mi abbraccia ed io comincio a respirare affannosamente, da quanto è che non mi abbraccia qualcuno, tre anni...? Piango dopo tanto tempo e lacrime colorate mi rigano il volto ricadendo sulla sua canottiera.

X: devi venire con me!

Io: Ma nemmeno ti conosco

X: si che mi conosci

Mi prende per il braccio e mi conduce all'entrata di una grotta, camminiamo un po per arrivare in una specie di città con persone strane, credo siano demoni che mi guardano pensierosi. Entriamo in un immenso castello.

X: Io sono Sky e tu sei il figlio di Devil White, la regina degli inferi

Io: non pronunciare più quel nome

Sky: cosa è successo?

Io: I miei genitori mi hanno abbandonato ed anche i miei amici

Lui mi guarda dispiaciuto e io poso lo sguardo su una donna vestita di bianco che piangeva facendo avanti e indietro per la stanza parlando ad alta voce ed imprecando, è mia madre. Comincio a tremare per la rabbia quando lei si accorge di me e si avvicina ma io faccio un passo indietro

Ella: Dylan...

Non rispondo semplicemente la guardo con disgusto

Ella: torna con noi, ritornerà tutto come prima

Vorrei farla zittire per sempre ma sarà più doloroso farla soffrire col tempo.

Io: HAI PREFERITO LORO ME!!! sangue del tuo sangue... carne della tua carne...

Corro verso la porta quando lei mi afferra per la maglia

Ella: Ti prego...

Io: Ti credevo più forte di così

La spingo via e me ne vado, volo via nel bosco e mi siedo su un albero a pensare. Ho cominciato a soffrire di doppia personalità come da piccolo.

Io: ho fatto la cosa giusta?

Io2: certo che si, sei stato gentile. Doveva morire

Io: È comunque mia madre...

Io2: lo era, ti abbandonato, ora sei solo

Io: basta!

Io2: solo. Solo. Solo. Solo

Io: BASTA!!!

Silenzio, finalmente silenzio. Non tornerò indietro. Non fidarsi è meglio...

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