Inazuma Eleven ⚽

Sol Daystar 2 🧡

(prendi un caffè con tranquillità ☕, I'M BACK)

T/n pov

Oggi, come tutti i giorni io e Sol avevamo pianificato un piano per scappare fuori dall'ospedale senza farci vedere dall'infermiera Travis.

"Se scappassimo dalla finestra?"

"Nah, potremmo farci male."

"Aspetta, ho un piano!"

io e Sol ci siamo conosciuti in ospedale quando eravamo piccoli, per via del fatto che avevamo la stessa malattia e per la nostra passione per il calcio.

Entrambi non dimenticheremo mai il giorno in cui ci siamo conosciuti.

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ero fuori nel cortile e correvo dietro un pallone, cosa che attirò subito l'attenzione del ragazzo che al tempo era ancora un bambino e con rapidità mi rubo il pallone con una scivolata.

La prese con una mano e l'altra la porse davanti a me

"Io sono Sol Daystar" Furono le prime parole che mi disse, e da quel giorno diventammo inseparabili.

Dopo aver progettato un piano ben dettagliato, chiudemmo la chiamata che stavamo facendo
-perché non potete entrare in camera dell'altro- e uscimmo fuori dalla vostra camera velocemente.

Iniziammo a correre verso la porta, Sol teneva il pallone stretto a se e arrivammo fuori dall'ospedale con il fiatone ma felici che ce l'avevamo fatta.

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"Te l'ho rubata!" Esclamò l'arancione sfoderando un sorriso contento, rubandotmi la palla con una scivolata.

"Se ti prendo..." Bisbigliai tra me e me, alla fine a Sol o si ama o lo si odia, non ce ne sono vie di mezzo.

Infatti io lo amavo: lo amavo da sempre, sin dal giorno che sono arrivata in ospedale ed è stato il primo a presentarsi a me.

Per tutto, per il suo carattere, la sua personalità, il suo modo di fare, il modo in cui mi tirava su di morale anche nei momenti più difficili, il modo in cui mi è sempre stato affianco qualunque cosa accada, lo sguardo con cui ti guardava e il sorriso che si espandeva sul suo viso quando è felice.

Di Sol amo tutto, tant'è che a volte ho cercato di avvicinarmi a lui e quando succedeva arrivava sempre qualcosa a rovinare il momento.

Mentre il ragazzo continuava a passarsi la palla da un piede all'altro, io ero ferma con lo sguardo rivolto verso il prato su cui stavamo giocando.

"Hey Sol." Il ragazzo si girò nella mia direzione interrogativo chiedendo per quale motivo lo avevo chiamato.

"Sai devo dirti due cose." Una parte di me non voleva osare alzare lo sguardo verso di lui solo per paura della sua reazione, mentre l'altra voleva guardarlo dritto negli occhi e gridargli in faccia quello che sentivi nei suoi confronti

"Allora..." Fino a pochi secondi fa ero decisissima a dirglielo mentre adesso mi ritrovo a giocherellare con le dita in preda al panico, ormai non potevo non dirlo, se gli avrei detto un "Vabbè, lascia stare" Ci sarebbe rimasto male e magari sarebbe stato pure in pensiero perciò, non avevo via di scampo.

Tirai un respiro profondo e chiusi se pugni sotto lo sguardo dell'arancione confuso

"IO- IO TI AMO SOL!"  Dopo aver detto quello ripresi a respirare, volevo sparire dopo quelle parole dette ma allo stesso tempo sono fiera di averglielo finalmente detto, visto che ero stanca di nasconderglielo per anni e anni.

Non se lo fece ripetere due volte che si avvicinò a me avvolgendo le sue braccia attorno al mio collo e poggiare la testa nell'incavo di esso.

"Anche io T/n" Una leggera ventata spostò qualche ciocca dei suoi capelli, arancioni come il colore del sole che calava in quel momento.

"Se Camelia ci scopre saremo nei guai fino al collo!" Disse lasciando scappare una risatina mentre si staccava da me

"Al momento non mi interessa di niente..." Alzai gli occhi al cielo, osservandolo.

Sol prese le mie mani nelle sue facendole incastrare e chiuse gli occhi.

"T/n! T/n!" Sol cercò la mia attenzione richiamandomi mentre le nostre mani erano ancora tra quelle dell'altro

"Perfavore portami sul sole!" Lo guardai stranita.

"Come posso portarti sul sole?" gli domandai

"Così..." Poggiò delicatamente le sue labbra sulle mie, quei secondi in cui le nostre labbra furono unite non avrei mai voluto che finissero.

"Portami sul sole..."

FINE
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