Neve

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Quel giorno faceva davvero caldo, e le circostanze non erano ottimali per andare da nessuna parte; decidemmo di scappare da tutto: dalla città, dal lago, dalla vacanza...per andare in montagna. Non ero entusiasta all'idea, dato che io adoro il mare, ma accettai comunque volentieri di fuggire dal caldo che ci stava consumando. Verso le 12 è iniziata la nostra giornata: dopo un bizzarro brunch non abbiamo esitato un secondo ad avviarci verso il fresco; per me era solo quello all'inizio: fresco! Salimmo in funivia e tutto ciò a cui riuscivo a pensare era il blocco che si era creato all'interno delle mie orecchie. Ma poi...ma poi! Poi la mia vista si posò sul "lassù" che ci aspettava: un olimpo innevato (a giugno!) avvolto dalle nubi... saremmo arrivati dagli dei in meno di 15 min? No, c'era un'altra funivia ad attenderci. Si potrebbe definire la funivia un traghetto per i vivi? Un Caronte ci portò in cima all'Olimpo, un posto insolito per un traghettatore di anime no? Eppure io sapevo di essere viva... poco a poco la funivia si trasformò in una barca, che navigava nel mare di nuvole e nebbia che circondava la montagna. Passato il viaggio, la testa mi girava, la sentivo pesante, ma il mio corpo era leggero come una piuma (trasportato forse dall'adrenalina?) e non vedevo l'ora di salire in cima; scalino dopo scalino non riuscivo a fermarmi, dovevo sempre salire più in alto...ma l'architettura si mise in mezzo fra me e la mia avanzata verso il cielo. Gridai agli dei di farmi andare avanti, di poter salire di più, di poter toccare il cielo, di arrivare al sole, di essere un astro al fianco di Cassiopea o delle orse. Gridai agli dei di lasciarmi andare via...di liberarmi da quella testa pesante, da quel fardello chiamato sentimenti che mi angoscia tanto. Gridai agli dei di ascoltarmi, ma in risposta ricevetti solo il mio stesso eco. Rimasi da sola con il mio eco, avvolta dalla nebbia e dalle montagne. Gridai ancora... questa volta qualcuno mi ascoltò e una dea si palesò davanti a me: mi somigliava, che fosse la dea specchio? Chiunque fosse mi mise davanti ad una scelta: esaudire il mio desiderio, ma dimenticare tutto oppure continuare a vivere con la sola promessa che tutto prima o poi si sarebbe sistemato...
"E che cosa hai scelto mamma?" Disse la mia piccola bimba con la testa sul mio grembo; io le accarezzai la nuca e lei si addormentò.

Sulle orme del mondo (Genéve)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora