Una ragazza, insieme alle sue amiche, un pomeriggio passò davanti ad una libreria (nella bella old town, che si trova in su... come se fosse su una collina) e si fermò ad ammirarla; naturalmente le amiche non volevano rimanere ferme lì ad "osservare una stupida libreria" (a quanto dicevano loro) quindi, prendendo per il braccio la ragazza, si allontanarono. La mattina seguente le amiche di lei volevano andare in giro per negozi, ma la ragazza non era il tipo, e quindi uscirono senza di lei; prese un libro e si mise a leggere...ma la nostalgia per quel posto visto solo poche ore prima era tanto forte da farla scendere in strada a cercarla. Non essendo del posto, prese la prima strada che ricordava: la via dello shopping... vide in lontananza le amiche, per fortuna non la notarono e lei prese una via parallela, appoggiandosi al muro per riprendere fiato. Strade su strade, nessun punto di riferimento, nessuna idea di dove andare e nessun modo di telefonare. Le ragazze sarebbero rientrate alle 19:30, quindi lei avrebbe dovuto trovare quel posto per tempo, e pure tornare indietro; presa dallo sconforto, dopo essersi seduta su una panchina, iniziò a pensare come poter tornare indietro... però poi, quando fermò un passante per chiedere indicazioni, si fece portare alla libreria. Quel posto era magico: una libreria da film romantico, che si trova proprio di fronte ai tuoi occhi ma non riesci a vederla se non perché guidata dal destino. Ma questo non era un film romantico, eppure la ragazza entrò comunque spinta da un'irrefrenabile curiosità. Prese un gran respiro e sbattè le palpebre, come per scattare una foto con i sensi e mantenerne il ricordo; una volta entrata vide un ragazzo che leggeva e ne rimase affascinata (come dalla libreria la prima volta) ma tirò dritto allo scaffale di Shakespeare... con il dito cercava l'opera che avrebbe comprato, cantando anche sotto voce per aiutarsi nella ricerca. Il ragazzo la guardava confuso, incuriosito, ma quando lo sguardo di lei tornò su di lui, il ragazzo distolse il suo e lo riposò sul libro. "Eccoli! Ah finalmente, i sonetti" esclamò la ragazza a voce alta, che si tappò subito la bocca dopo essersi resa conto di aver urlato; aprendo la prima pagina non rimase affatto delusa dalla lingua (il francese), anzi ne rise un po' provando a leggere nella mente con l'accento. Non capendo il francese, posò il libro amareggiata e uscì dalla libreria. Mentre saliva la scalinata, una mano la fermò: lei voltandosi vide il ragazzo, molto più imbarazzato che in libreria, che con l'altra mano le porgeva un libro incartato con della carta marrone riciclata e rilegato con un filo di spago. Lei prese li pacchetto incuriosita e lui corse subito via, "attend" disse in francese (letto poco prima su un sonetto) "can you take me home please?" Il ragazzo annuì e insieme tornarono indietro. Lui le prese la mano, lei arrossì... non aprirono bocca durante il tragitto eppure sembrava che avessero parlato di tutto. Arrivati sulla soglia di casa lei scattò una foto, coi sensi, di lui e lui se ne andò. Proprio in quel momento una pioggia torrenziale cominciò a scrosciare, quello era un segno del destino! Forse quella era una situazione da film, una di quelle che una volta su un milione accadono anche nella vita reale. Lui tornò indietro e le diede un bacio, il suo primo bacio(anche se lui non lo avrebbe mai saputo)... poi scomparve tra le gocce di pioggia. La ragazza risalì in casa, per fortuna le amiche non erano ancora tornate, e aprì il pacchetto. Sorrise.