1. Worth a thousand words

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È mattina presto e sia Jennifer che Josh sono ancora accoccolati sotto le coperte nella loro camera da letto.
Mancano pochi minuti alle 8 in punto e prima che la sveglia inizi a suonare, Jen cerca di sfuggire dalle 'grinfie' del suo fidanzato spostando dolcemente il braccio di lui verso il basso, fino a riuscire a mettersi seduta sul bordo del letto.
Posa i piedi scalzi per terra e sgattaiola in bagno senza fare alcun rumore. Dopo aver tastato per un po' la parete, finalmente riesce a trovare l'interruttore della luce.
Chiude dietro di sé la porta, apre il rubinetto e, utilizzando le mani come contenitore, si getta sul volto un po' d'acqua fresca per togliersi dalla faccia quel'espressione insonnolita. Ancora con le mani bagnate prende l'asciugamano celeste posto sopra il mobiletto affianco a se e si tampona lentamente il viso per poi rimetterlo a suo posto.
Improvvisamente eccolo che si fa sentire, ecco il solito capogiro che ogni tanto fa provare a Jennifer una sensazione di vuoto sotto ai piedi, tanto da dover appoggiarsi a qualcosa per non cadere. Con entrambe le mani si appoggia al bordo del lavabo e chiude gli occhi. Chiude gli occhi sperando che quel momento finisca il più velocemente possibile. Quando finalmente questo accade, passa una mano sugli occhi cercando di scostare i capelli biondi che le erano finiti davanti per riportarli dietro all'orecchio.
Molto delicatamente arrotola il bordo della maglia del pigiama e incastra il tutto sotto il ferretto del reggiseno, scoprendo il ventre.
Sono giorni ormai che Jennifer non fa altro che controllarsi allo specchio, controllare se quel piccolo - ma allo stesso tempo grande - segreto stia crescendo sempre di più.
"Hey piccoletto, la mamma sta bene ... deve solo parlare con papà." sussurra dolcemente, accarezzandosi la pancia con far protettivo.
"Jen? Jen, sei qui dentro?" Josh bussa alla porta facendo sobbalzare Jennifer, che in un batter d'occhio abbassa la maglia ed apre la porta, ritrovandosi il viso di lui a pochi centimetri dal suo naso e le sue mani sul suo petto nudo, coprendone il tatuaggio quasi del tutto.
"Sei già sveglio? Non ho sentito la sveglia suonare ..." dice mettendo le braccia al collo del suo Josh. "Ho aperto gli occhi e mi sono accorto che non c'eri più così sono venuto a vedere di te." risponde lui, appoggiando le mani sui fianchi di lei. I due si baciano appassionatamente fino a quando la sveglia inizia a suonare ininterrottamente "Avrei. Dovuto. Spegnerla. Appena. Ne. Avevo. L'occasione." ammette Josh tra un bacio e l'altro, ma entrambi continuano a baciarsi, ignorando quell'assillante allarme. Quando il ragazzo fa per stringere a se l'amata sempre di più, Jen si libera "Dai amore, " gli sussurra "se non la spegneremo finiremo per svegliare l'intero vicinato." fa notare mentre si libera da quelle braccia possenti, che l'hanno tenuta al sicuro durante la notte, e si avvicina al comodino spegnendo finalmente quel fastidioso 'bip'.
Jennifer ha interrotto quel momento così romantico non perché non volesse restare a baciare Josh per tutta la mattinata - cosa che succede abbastanza spesso - ma l'ha fatto perché aveva paura che lui scoprisse tutto sentendo quella pancina appena appena cresciuta.
"Vado giù in cucina a preparare la colazione, " le fa sapere mentre si accinge ad indossare un paio di calzini bianchi "vuoi qualcosa in particolare?" continua, avvicinandosi alla porta "Per me basta del the e un paio di fette biscottate con la marmellata." gli risponde facendo gli occhi dolci "Grazie." aggiunge in fine, stampandogli un bacio sulle labbra "Se vuoi passo in pasticceria e prendo qualche brioches" chiede lui, ricambiando il bacio "Non fa niente, oggi non ne ho voglia. Datti una mossa, o credo che per pranzo mangerò quelle fette biscottate" risponde, spingendolo scherzosamente verso il corridoio che dà sulle scale. Jennifer lo segue con passo lento, facendo uno scalino per volta, tentando di non inciampare.

Ormai Josh ha quasi finito di preparare sia il the che le fette biscottate quando Jen entra in cucina e si siede comodamente su una sedia davanti a lui, guardandolo attentamente in ogni sua mossa, quasi ne fosse ipnotizzata, persa nei suoi occhi color nocciola.
"Che hai cucciola?" le sue parole la fanno tornare alla realtà "Ultimamente sei strana, non che solitamente tu sia normale eh" butta lì, dedicandole un sorriso appena accennato e sfiorandole il naso con l'indice della mano libera "È che ..." prende un respiro "... che?" continua lui, curioso di sapere cosa stia tormentando la ragazza "... che sono stanca. Molto stanca." conclude, prendendo dalle mani di Josh la fetta biscottata appena preparata e addentandone un piccolo morso.
Dopo aver versato del the per entrambi, il ragazzo si siede sulla sedia accanto a quella di Jen e consumano silenziosamente quella che è la loro colazione.
"Uhm, poi raggiungo Liam e gli altri per una partita di basket qui al campetto. Non è un problema vero?" domanda Josh ancora con la bocca piena "Vero?" insiste, subito dopo aver mandato giù l'ultimo pezzetto "Ma figurati, ricordati solo di salutare Liam da parte mia." replica la ragazza "Lascia fare, faccio io. Tu hai preparato la colazione e io sparecchio. Mi sembra giusto no? Tu vai a preparati che poi arrivi tardi alla partita." dice, prendendo dalle mani di lui le tazze e avvicinandosi al lavello. Josh non fa obbiezioni, si alza dalla sedia e sale in camera a vestirsi.
Maglia grigia strappata ai lati - che mostra la sua ancora sul fianco sinistro - , pantaloncini azzurri e scarpe da ginnastica ed è pronto per andare. Prima di uscire torna in cucina, abbraccia da dietro Jen, ancora intenta a lavare le tazze, e le stampa un bacio sulla guancia "Allora a dopo, credo che mangerò fuori e dunque arriverò per le 14:00 circa. Buona giornata amore." le dice prima di lasciare la stanza "Buona giornata anche a te." ricambia la ragazza tenendo tra le mani la tazza insaponata.
Ecco, un altro capogiro. Non fa in tempo a posarla che questa si frantuma in mille pezzi sul pavimento della cucina. Istintivamente porta una mano sul grembo stringendo leggermente, stropicciando così la maglia, e con l'altra tenta di sorreggersi al bordo del piano cottura, tenendo sempre gli occhi chiusi.
Resta in quella posizione finché non passa tutto. Finché non passa quell'orribile sensazione di impotenza di fronte al vuoto che si fa strada sotto ai suoi piedi.
"Devo trovare il coraggio di parlare con Josh al più presto." pensa tra sé e sé mentre con cura raccoglie tutti i cocci di ceramica dal pavimento e li depone nel secchio della spazzatura.
Dopo aver finito di pulire il disastro che aveva combinato, Jen decise che era giunto il momento di cambiarsi, di certo non poteva rimanere tutta la mattinata in pigiama anche se non le sarebbe affatto dispiaciuto.
Scalino dopo scalino, arriva davanti alla porta e, a passo di bradipo, entra in camera gettandosi poi sul letto ancora disfatto. Rimane a pancia in su, con le mani intrecciate tra di loro appoggiate sul ventre, a fissare il soffitto.
"Okay, appena torna dalla partita gli racconto tutto." pensa a voce alta, torturandosi le dita "Ho solo paura di come potrà reagire a questa cosa inaspettata." conclude, alzandosi dal materasso ed avvicinandosi all'armadio. Si leva la maglia e i pantaloni del pigiama, appoggiandoli con attenzione sulla sedia, per indossare una canotta a righe bianche e blu - sufficientemente larga da non far notare la sporgenza - e un paio di pantaloncini neri.
Giusto per non far sembrare la camera un vero e proprio casino, Jen decide di rifare il letto cercando di essere il più precisa possibile. Ripiegando il lenzuolo per l'ultima volta, prima di rimettere i cuscini al loro posto, da un'occhiata alla sveglia e nota che sono solo le 9:53.

Worth a thousand words || JoshiferDove le storie prendono vita. Scoprilo ora