Nuovi "amici".

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*la mattina seguente*
Mi sveglio con una fame infermabile, Damon non c'era nel letto, presumo sia uscito, era presto e i raggi del sole stavano entrando dalle serrande alzate.
trovo la forza di alzarmi e vado in bagno per farmi una doccia rinfrescante e prepararmi per una nuova giornata.
Uscita dalla doccia sentì la porta di casa aprirsi, pensavo fosse Damon, invece, scese le scale, vidi la dopplerganger, sono riuscita a distinguerla da mia sorella dal suo modo di vestirsi e di comportarsi.
IO: Damon-oh
ELENA: oh, emh.. ciao
IO: ah tu sei la dopplerganger, Damon è uscito poco fa
ELENA: ok, tu..?
IO: ah si sono l'amica sexy dei Salvatore
ELENA: bene amica sexy, penso sia l'ora di andare
IO: mh non penso, sai è anche casa mia, dormo proprio nel letto del tuo ex. Le dissi facendo l'occhiolino
Entrambe ci giriamo verso stefan che scende le scale per capire la situazione
ELENA: adesso avete una escort in casa?
IO: scusa? Sai con chi stai parlando?
ELENA: oh si una stronza che si fa il mio ragazzo
KATHERINE: oh Elena, povera Elena, lei è mia sorella
IO: sono una Pierce, Eva Pierce, idiota
In quel momento la porta si apre, questa volta era Damon
DAMON: Elena...
IO: oh ecco in tempo, vedi... io e il tuo ex.ragazzo ieri sera giocavamo a spogliarci in camera sua dissi prima di salire le scale e tornare in camera per finirmi di prepararmi
prima di tornare, con la coda dell'occhio, vidi Kat ridere sotto i baffi, sarà stata fiera di me, tutti sanno come sono fatta, identica a mia sorella.

*10 giorni dopo*
in questi giorni ho conosciuto tutti gli amici di Elena e compagnia bella, ah si Damon e Elena hanno fatto pace e sono tornati insieme con un po' di fatica, niente più divertimento, anche le sue amiche, Bonnie e Caroline, sono noiose. per recuperare tutti i giorni in cui non ho fatto niente, sta sera andremo tutti alla festa dei fondatori, non ci sarà molto da fare, ma io voglio solo mangiare, e sapete cosa intendo per mangiare.

questo è il vestito che ho scelto, lo amo all'infinito, mi risalta molto le curve

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questo è il vestito che ho scelto, lo amo all'infinito, mi risalta molto le curve.
KAT: sei bellissima sorellina, andiamo
IO: lo so
KAT: eh no, non va bene questa cosa
la guardo perplessa
KAT: stai diventando più stronza e antipatica, che cosa succede?
IO: niente Kat, andiamo
ci stavamo incamminando verso il posto, gli altri erano già lì ad aspettarci.
dopo un paio di minuti ci ritrovammo di fronte alla destinazione, all'ingresso avevamo tutti gli occhi addosso, persino dai nostri amici. ce n'era uno in particolare che mi guardava come se già mi conoscesse, ma che non mi ricordava nulla, all'inizio feci finta di niente, ma poi iniziano quelle occhiate.
ad una certa, inizio ad avere fame, ma molta fame, l'ultima volta che ho avuto così tanta fame ho sterminato mezza città, e propio da quella volta capì veramente quello che ero, una squartatrice.
mi separai dagli altri e iniziai a cercare la mia prima preda, una ragazzina che avrà avuto si o no 17 anni, la soggiogai e andammo in una stanza della casa dei Lockwood, chiusi la porta a chiave e iniziai a succhiare il sangue dalla sua vena del collo, il suo sangue che appartiene al gruppo 0, il più buono.
X: non sembri la ragazza che mio fratello mi ha descritto, eppure sei te
IO: dio, mi hai spaventato. Chi sei?
X: il fratello del tuo primo amore
IO: oh no guarda, ne ho abbastanza di tuo fratello, non mi serve un'altro mikaelson nella mia vita
KOL: tesoro, stai parlando con Kol Mikaelson, non con Klaus, non sono come lui
IO: spiegati
KOL: tu non sei stata la donna della sua vita
in quel momento mi è caduto il mondo addosso, anche se non voglio stare più insieme a Klaus dopo quello che mi ha fatto, ancora ci penso è ancora lo amo, e sentire questo mi ha fatto male.
IO: devo andare, a mai più Kol
KOL: ma già te ne vai? è appena iniziato il gioco
disse prendendomi per il polso, mi liberai subito e a causa della rabbia che provavo feci vedere l'altro lato di me
KOL: ma che cazzo sei? perché hai gli occhi rossi?
IO: sono più potente di te, dunque se non vuoi morire lasciami andare
e così fece, mi lasciò andare
Ormai era arrivato il momento di andare nella mia vecchia collinetta dove mi trasformavo, stava arrivando il momento più doloroso, dovevo trasformarmi.

Era rimasta uguale, quel prato verde, dove mi svegliavo la mattina, con il vento che raffreddava il mio corpo completamente nudo.
All'arrivo vidi una persona seduta di spalle che guardava la luna piena, sapevo benissimo chi fosse

L'amore tra ibridiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora