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Flashback, parte 2 - 2008

C'è un piccolo momento nella vita che tutti almeno una volta hanno provato. Quel momento in cui qualcosa ti sbalordisce così tanto che non si riesce nemmeno a parlare. Quando una cosa ti prende così tanto di sorpresa, succede all'improvviso, e il tuo cervello non riesce a elaborare un comportamento seguente. Dura pochi attimi, che in verità possono sembrare una vita, perché tutto il mondo intorno si blocca e tu ti chiudi in una piccola bolla di sapone, che poi, con il più piccolo rumore, scoppia. E tu ritorni alla realtà. Allora il cervello deve elaborare qualcosa; un gesto, una frase, qualsiasi cosa, al più presto. E' proprio questa sensazione che stava provando Harry, alla vista della testa di Paul conficcata nel finestrino della macchina. Non sapeva per quanto tempo era rimasto scioccato, ma si rese conto che doveva fare qualcosa al più presto. Il suo cervello doveva muoversi a trovare una soluzione.

La macchina era ribaltata sul lato destro, ed Harry si sporse ancora più al suo interno col busto, e si faceva male con lo sportello rotto conficcato nello stomaco, ma non gli importava perché il suo amico aveva la testa conficcata nel finestrino.

"Paul! Paul, riesci a sentirmi?"

Poi, c'è un altro piccolo momento. Quello in cui nel tuo cervello si spegne un piccolo interruttore, quello della speranza. In quel momento, anche per una frazione di secondo, Harry perse la speranza. Sentì che era inutile gridare e chiamarlo e pure entrare in quel dannato fuori strada per andare da Paul, lui era morto. Ma il pensiero era così frustrante e semplicemente così inaccettabile che letteralmente si costrinse a scacciarlo via dalla mente. Allora reagì di nuovo, e gridò ancora. "Paul! Paul, ti prego, fai qualunque cosa, fammi capire che riesci a sentirmi!" E quasi gli venne da ridere, perché il suo amico aveva la testa conficcata nel finestrino e come avrebbe fatto a dire o fare qualcosa? Ma Harry era scioccato, inoltre sembrava essere l'unico capace di stare in piedi con solo una ferita alla gamba, che faceva tremendamente male, sì, e aveva qualche costola rotta, ma non si permise a lamentarsi, perché Paul aveva la testa conficcata nel finestrino dell'auto e Louis aveva una grossa ferita alla testa e Zayn aveva un braccio rotto e la gamba ferita peggio della sua. Così ignorò il dolore all'addome e si catapultò all'interno della macchina, aggrappandosi ai sedili. Si avvicinò a Paul, allungò le braccia verso di lui ma improvvisamente si bloccò, rendendosi conto di non aver la minima idea di cosa fare. Non poteva semplicemente tirargli la testa fuori da quel finestrino, gli avrebbe fatto più male di quanto già ne stesse provando e avrebbe sicuramente causato ancora più danni. Così abbassò le braccia, posando le mani sulle sue spalle, e cavolo, il suo cervello doveva darsi una mossa a trovare una soluzione! E quel piccolo interruttore stava per spegnersi di nuovo, ma fortunatamente, sentì un movimento quasi impercettibile sotto le sue mani, ma l'importante era che l'avesse sentito, così l'interruttore tornò al suo posto; inoltre, quel piccolo gesto fu seguito da un altrettanto piccolo lamento. Allora Harry ci riprovò, "Paul, riesci a sentirmi?"

Aprì piano gli occhi, per quanto gli fosse possibile, ed Harry si sentì ancora più male perché ancora non sapeva cosa fare.

"Dimmi cosa devo fare, Paul, non so cosa fare." Gridò, la voce spezzata di un bambino piccolo, e sì, gli sarebbe decisamente piaciuto di più essere a casa sua a imparare ad andare in bici, venti anni fa.

Il braccio di Paul si mosse lentamente, e iniziando a tremare. Harry poteva percepire lo sforzo con cui lo stava facendo. Poi la sua mano si posò su quella del ragazzo riccio, e gli diede una piccola stretta. "Tienimi la mano," sussurrò, così piano che solo con quel silenzio assoluto Harry avrebbe potuto sentirlo. Ma vorrebbe non averlo fatto, vorrebbe non aver sentito quelle parole, vorrebbe che Paul non fosse con la testa conficcata nel finestrino e vorrebbe che quella dannata bomba non fosse mai scoppiata. Ma la bomba era scoppiata e Paul era con la testa conficcata nel finestrino ed Harry aveva sentito le sue parole. Così, semplicemente, le ignorò.

The Soldier ↠ h.s.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora