Corsi in fretta in camera mia per prendere l'anello. La pietra blu come il cielo stellato risplendeva sotto i raggi caldi del tramonto creando dei giochi di luce sul soffitto della mia stanza.
Mia nonna diceva che quell'anello era prezioso e che non avrei dovuto perderlo per nessun motivo al mondo. La pietra incastonata era uno zaffiro, una pietra che secondo le leggende era associata alla magia, all'amicizia e alla fiducia.
Lo zaffiro era la pietra legata alla guarigione fisica, alla determinazione, alla verità e alla consapevolezza.
Non so perché mia nonna mi raccontasse tutte quelle favole e leggende quando ero piccola, ma in fondo erano interessanti e io le ascoltavo sempre volentieri.
Anzi, le ricordavo ancora a memoria tanto mi piacevano!Uscii dalla stanza infilandomi l'anello al dito e raggiunsi Victor all'ingresso.
Nonostante l'arrivo dell'estate fosse vicino le serate erano ancora piuttosto fredde.
La brezza ci accompagnava dolcemente scompigliandoci i capelli."Ti vedo pensierosa, qualcosa non va Rose?" Victor si fermò fissando i suoi grandi occhi verdi nei miei.
"Va tutto bene, mi sono solo persa un po' nel mio passato prima" mi rigirai l'anello al dito un po' nervosa e poi sorrisi mettendogli una mano sulla spalla per rassicurarlo.
Era così dolce."Ora andiamo o non arriveremo più!" Gli baciai la guancia.
Il ristorante era alquanto affollato quella sera ma il nostro tavolo, per fortuna, era piuttosto appartato.
Non ero una persona amante delle folle ma piuttosto della tranquillità. Come le biblioteche!La luce calda e soffusa proveniente dalla candela al centro del tavolo rendeva l'atmosfera molto più intima e romantica, perfetta per una cena di un appuntamento!
In sottofondo la gente chiacchierava allegramente del più e del meno e non potei fare a meno di perdermi nei miei pensieri mentre mi guardavo attorno.Victor parlava e io lo ascoltavo con distrazione. C'era qualcosa di strano quella sera, ma non riuscivo a capire cosa. Una strana sensazione mi impediva di godermi la serata.
"Terra chiama Rose... che ti prende?" Mi riscossi immediatamente dai miei pensieri e notai che Victor stava sventolando una mano davanti alla mia faccia.
" Rose così mi preoccupi... non hai toccato nulla e sei completamente assente. Sicura di stare bene?"
Abbassai lo sguardo e mi accorsi che il riso che avevo ordinato era ancora tutto nel piatto.
Sorrisi debolmente a Victor per rassicurarlo.
Non avevo intenzione di rovinare l'atmosfera tra noi solo per una mia stupida e infondata sensazione, così decisi di non pensarci e di godermi la serata in compagnia del mio ragazzo e del cibo cinese."Non preoccuparti Vic, è solo che non ho molta fame stasera, probabilmente sarà lo stress per l'università" mangiai un boccone di riso e mi sforzai di sembrare il più naturale possibile.
"Devo dire che è molto buono, è un peccato che non abbia troppa fame stasera" dissi inforcando dell'altro riso
"Si, ho scoperto questo posto qualche giorno fa e volevo assolutamente portarti! Non lo trovi carinissimo come ristorante? È molto romantico!" Mi fece un occhiolino e io risi di fronte alla sua sfacciataggine.
Per quanto provassi a lasciarmi andare e a pensare solo alla nostra serata insieme quella strana sensazione non mi abbandonava, anzi, sembrava che aumentasse sempre di più come un peso sul petto che ti impedisce di respirare.
"Rose puoi voltarti un momento da questa parte?" Victor mi fece girare il viso.
"Cosa dovrei vedere?" Chiesi io alzando un sopracciglio.
Mi voltai come mi aveva indicato per cercare quello che dovevo vedere ma solo dopo mi accorsi che in realtà stava osservando il segno sul collo che avevo notato prima.
"Da quanto tempo hai quella voglia sul collo? Non ricordo di averla mai vista prima..." Victor indicò il punto sul mio collo e ci passò la punta di un dito provocandomi una bellissima sensazione di calore.
"Oh, in realtà non lo so, l'ho notata anche io solo oggi. Credo sia una qualche irritazione o forse una puntura di qualche insetto, niente di preoccupante comunque."
"È buffa, sembra quasi che abbia la forma di un anello" disse Victor indicando l'anello che avevo al dito.
"Certo che ne hai di fantasia" ridemmo entrambi per poi alzarci dal tavolo e tornare a casa.
Per un momento la strana sensazione provata all'interno del locale si era dissolta lasciando solo la felicità e la complicità tra noi due.
Uscimmo dal ristorante mano nella mano ma il mio sorriso si spense subito.
Un brivido scese lungo la mia schiena."Hai freddo? Hai la pelle d'oca " Vic mi posò un braccio sulle spalle passandomi la mano sulla pelle nuda per scaldarmi.
"Ho una strana sensazione... non so spiegartelo ma sento che qualcosa non va" mi guardai in giro ma non c'era nessuno a parte qualche coppietta che entrava e usciva dal ristorante.
"Probabilmente sono solo un po' paranoica" dissi ridendo nervosamente per sdrammatizzare la situazione.
Vic mi sorrise e ci incamminammo in silenzio verso casa. L'atmosfera era decisamente più tesa rispetto a prima ed entrambi ci guardavamo in giro di tanto in tanto.
Ad un certo punto si udì un fruscio alle nostre spalle. Ci girammo di scatto ma non c'era nessuno.
Successe tutto così in fretta che non me ne accorsi nemmeno.
Quando ci voltammo per proseguire ci trovammo ad un palmo dal naso da una banda di uomini.
Erano strani, tenebrosi e piuttosto inquietanti. Avevano un aspetto angelico e demoniaco allo stesso tempo. Non potevano essere umani.
Ricordo che lo pensai nella mia mente.
Indossavano delle specie di vestaglie nere con il cappuccio che copriva gran parte del loro viso.
Uno di loro si avvicinò a me mentre gli altri a Victor. Ero completamente paralizzata dalla paura e non riuscivo a emettere nemmeno un suono.
L'uomo mi strattonò per un braccio tirandomi vicino a lui costringendomi così a guardare l'orrore che stavano facendo a Victor.
Uno di quelle "bestie" lo teneva immobilizzato mentre l'altro si avvicinò al suo volto.
Lo prese tra le mani e iniziò a picchiarlo con una forza inaudita senza che lui potesse difendersi.Urlai. Urlai e mi divincolai per liberarmi dalla morsa di quel mostro.
Si sentivano le ossa del suo viso scrocchiare e rompersi sotto i colpi e il sangue colava ricorprendo la strada.
Le loro risa mi risuonavano in testa senza tregua. Era una tortura. Un'agonia infinita.
Finalmente l'uomo che mi teneva mi lasciò andare e io caddi a terra. Mi avvicinai strisciando senza forze al corpo inerme di Victor. Aveva ancora gli occhi aperti ma erano vitrei e senza luce.
"Victor! Victor...." avevo la vista annebbiata e non riuscivo a pensare a nulla che non fosse il corpo senza vita di Victor.
Il branco di uomini si strinse a cerchio intorno a me sghignazzando e pronunciando parole incomprensibili.
Mi preparai a ricevere la stessa fine che aveva fatto Victor e alzai le braccia sopra la mia testa come per proteggermi dalla loro furia.
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La Dea di Zaffiro
Fantasy"Sono sempre stata una ragazza normale. La classica secchiona dedita allo studio per costruire la propria carriera. Sono al terzo anno di archeologia. Buoni voti, borse di studio, buon fidanzato. Non mi mancava niente. Bhe, a parte i miei genitori...