Fino a non molto tempo fa la mia vita era normale.
Ero una normale studentessa al terzo anno di università.
Buona scuola, buoni voti, borse di studio e un ragazzo promettente. Studiavo archeologia antica.
Sono sempre stata affascinata dai misteri e dalle antiche civiltà.Quando ero piccola organizzavo scavi archeologici in giardino e mi piaceva dissotterrare i miei "tesori". Una volta avevo persino trovato lo scheletro di una lucertola che avevo poi regalato, con suo orrore, a mia madre.
Ho perso i miei genitori all'età di dieci anni durante una vacanza in montagna. Stavamo tornando in hotel quando una valanga si è staccata improvvisamente travolgendo la nostra macchina. I soccorsi riuscirono a salvarmi dopo qualche ora ma i miei genitori erano morti sul colpo.
Ero abbastanza grande per ricordare l'orrore e il dolore che avevo provato, ma non abbastanza da saperlo gestire.
Per anni mi sono girata e rigirata nel dolore, fino a quando ho conosciuto Victor, il mio ragazzo. Grazie a lui sono rinata e ho finalmente superato il dolore che provavo da ormai troppo tempo.Però poi qualcosa è cambiato, quel fragile equilibrio che si era creato ha iniziato ad incrinarsi e ad un certo punto si è rotto all'improvviso.
Era il 16 maggio e come sempre mi preparai per andare in università.
Doccia, trucco, vestiti puliti e appunti impeccabili.
Vic mi aspettava come al solito davanti a casa appoggiato al muretto.Zaino su una spalla, camicia aperta e i lunghi capelli di ebano che gli ricadevano sul viso.
Quando mi vide uscire di casa staccò subito gli occhi dal cellulare per posarli nei miei e poi mi salutò con un grande sorriso.Anche Victor studiava nella mia stessa facoltà ma non si occupava di archeologia.
Lui era nell'ambito della scientifica, un criminologo in poche parole.Vic mi diede un bacio veloce e ci incamminammo verso la facoltà ridendo e scherzando.
Il semestre era quasi finito e noi stavamo finalmente pianificando le nostre meritate vacanze estive.Quando arrivammo davanti alla mia aula ci salutammo. Lo osservai allontanarsi con un leggero sorriso in volto, poi tornai dentro e mi preparai per le lezioni.
La giornata passò in fretta e quel pomeriggio ci trovammo come d'accordo al parco della città per studiare insieme all'aria aperta.
"Rose che ne dici se andassimo al sushi stasera?" mi domandò sdraiandosi al mio fianco.
"Mmmh non saprei, lo sai che non sono amante del sushi, Vic"
"E poi stasera ho un sacco di cose da studiare, non so se sarebbe il caso di uscire" dissi io senza alzare gli occhi dal libro.
"E dai Rose, ogni tanto una pausa ci sta! Mi stai dicendo che mi daresti buca ad un appuntamento?"
"Vic, stiamo insieme da più di quattro anni ormai, credevo che la fase degli appuntamenti fosse finita" dissi ridacchiando e passandogli una mano sui capelli.
"Immagino che non abbia scelta allora..." chiuse il libro che avevo in mano e iniziò a farmi il solletico.
"Basta, basta ti prego! Lo sai che non resisto al solletico!" Dissi io ridendo "Hai vinto tu, d'accordo"
Quel pomeriggio fu davvero bello. Allora eravamo spensierati, l'amore ci faceva vedere sempre il bello delle cose e quando si è innamorati non ci si preoccupa più tanto di quello che ti sta intorno.
Alla fine tornammo a casa per prepararci.
Victor aveva prenotato un ristorante cinese non troppo lontano da noi in modo che potessimo raggiungerlo facilmente anche senza la macchina.Scelsi con cura il vestito da mettere. Un abitino bianco di cotone con un grande fiocco sul retro.
Volevo indossare qualcosa di carino ma pratico e leggero al tempo stesso.Mi avvicinai alla mia toeletta e presi una collana. La collana di perle della mamma che avevo custodito per tutti quegli anni come un ricordo prezioso.
La rigira tra le mani per un poco osservando le perle iridescenti e irregolari.
La mamma mi diceva sempre che le vere perle sono tutte irregolari e hanno persino qualche difetto e di diffidare invece di quelle in commercio, tutte grandi uguali e senza nessuna differenza tra loro.Sorrisi al pensiero di quel dolce ricordo e poi tornai nel presente ai miei preparativi per l'imminente cena con Victor.
Infilai al collo la collana e le perle fredde mi fecero rabbrividire a contatto con la pelle nuda.
Mentre mi legai i capelli notai una specie di voglia sul mio collo mai vista prima. Quasi come se fosse una qualche irritazione o una puntura d'insetto.
Aveva una forma strana ma non me ne preoccupai più di tanto perché ero già tremendamente in ritardo.Scesi in fretta le scale e mi precipitai da Victor che mi aspettava seduto sul divano.
Odiava quando ero in ritardo.
Uscimmo di casa ma mi ricordai solo in quel momento di aver dimenticato una cosa importantissima."Hey Vic aspetta, ho dimenticato di mettermi il mio anello, torniamo un attimo indietro"
"Non puoi stare senza? È solo un anello e io sto già morendo di fame!" Disse Victor mimando uno svenimento.
"Oh dai Vic, non fare la vittima! Lo sai che non esco mai senza il mio anello. Non si discute" dissi io incrociando le braccia al petto e guardandolo perentoria.
"D'accordo ma sbrigati Rose! Ci hai già messo una vita per prepararti, non voglio aspettarti un'altra mezz'ora" disse alzando gli occhi al cielo
"Esagerato" pensai io risalendo le scale con un sorrisetto in faccia
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La Dea di Zaffiro
Fantasy"Sono sempre stata una ragazza normale. La classica secchiona dedita allo studio per costruire la propria carriera. Sono al terzo anno di archeologia. Buoni voti, borse di studio, buon fidanzato. Non mi mancava niente. Bhe, a parte i miei genitori...