CAPITOLO 7

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La porta si aprì lentamente lasciando entrare la luce del corridoio.
Alexis si fece avanti sulla soglia della porta con in mano un vassoio colmo di cibo.

"Vieni, entra pure"

"Grazie. Ti ho portato del cibo, in caso avessi fame" appoggiò il vassoio su un tavolino vicino al letto dove ero seduta e fece per andarsene.

"Oh, aspetta Alexis. Te ne vai di già? Perché non resti un poco a farmi compagnia?"

"Bhe... credo si possa fare, si. Non preferiresti la compagnia di qualcun altro?"

"Perché dovrei? Tu mi sembri simpatico tanto quanto gli altri. Vieni siediti" gli feci cenno con la mano di sedersi accanto a me

Presi un boccone di pane sotto lo sguardo incuriosito di Alexis.

"Voi non mangiate questo cibo? Nel senso... mangiate...carne o cose simili? "

A quella domanda lui sembrò riscuotersi da quella specie di trance in cui si era perso.

"Oh si certo, anche noi mangiamo questi cibi, non siamo degli animali a tutti gli effetti, anzi, di animale abbiamo ben poco a dire la verità" Alexis guardò fuori dalla finestra.

"Sei triste?" Domandai a bruciapelo guardandolo.

Era vero, non aveva nulla di bestiale, anzi. Aveva dei lineamenti a dir poco angelici.
La luce argentea della luna faceva brillare i suoi occhi di un azzurro che non avevo mai visto e i capelli risplendevano incorniciando il suo viso.

Come tutti gli altri ragazzi anche lui era davvero bello. Difficile non notarlo.
Alexis si voltò verso di me notando che lo stavo fissando con la bocca quasi spalancata e arrossì leggermente passandosi una mano tra i capelli.
Lo faceva spesso quando era nervoso o imbarazzato, lo avevo già notato più volte.

Tornai con imbarazzo a prendere un pezzo di cibo. Che mi succedeva? Il mio ragazzo non solo era morto il giorno prima e io non ero disperata, ma mi stavo anche... innamorando?
No! Impossibile! Non era da me lasciarmi andare così facilmente, probabilmente ero ancora confusa. Era l'unica spiegazione possibile.

"Hey Alexis" si stupì sentendo il suo nome all'improvviso

Si girò verso di me guardandomi intensamente.

"Si, dimmi"

"Secondo te, è sbagliato? È sbagliato non sentire dolore per la morte di una persona? Una persona a te vicina..." la fame era passata del tutto e spinsi il vassoio lontano da me per girarmi meglio verso Alexis.

Incrociai le gambe sul letto morbido.
A quella domanda il suo sguardo si addolcì un poco.

"Spesso abbiamo modi diversi di reagire al dolore e metabolizzarlo. Non darti troppe colpe per quello che è successo"

Mi posò una mano sulla spalla per rassicurarmi.

"Non capisci Alexis. Il fatto è che non sento nulla. Dovrei essere quantomeno dispiaciuta, invece mi sono completamente dimenticata di quanto successo ieri... mi sento una persona davvero orribile"

Presi la mano di Alexis nella mia e il solito formicolio mi attraversò il braccio.
Chiusi gli occhi e sorrisi debolmente.

"Lo senti anche tu? Questo strano formicolio quando ti tocco..."

"Si, è normale tranquilla. È come se i nostri corpi si riconoscessero al tocco"

"Riconsocersi? Cosa intendi? Ma allora perché con gli altri non lo sento?"

"Sei proprio curiosa sai? Succede solo con me perché faccio parte della tua stessa guardia. Entrambi apparteniamo allo Zaffiro, quindi i nostri corpi si riconoscono."

Restò in silenzio per un attimo, poi si alzò e si avvicinò alla porta.

"Bene, se vuoi scusarmi ora devo occuparmi di alcune cose. Riposa e non cacciarti in qualche guaio. Se hai bisogno di noi chiama senza farti problemi"

Fece un piccolo inchino per congedarsi e chiuse la porta alle sue spalle senza aspettare una mia risposta.

Rimasi lì come una pera, la bocca semi aperta e lo sguardo perplesso.
Certo che quel ragazzo era davvero strano. Più lo osservavo e meno lo capivo.

Forse era solo la stanchezza. Mi coricai nel letto enorme e mi abbandonai ad un sonno senza sogni.

Il mattino dopo mi alzai piuttosto di buonumore e aprii l'armadio alla ricerca di vestiti.

Purtroppo trovai solo un abito corto davanti e lungo dietro che sembrava più adatto alla sera, però non avevo alternative. A meno che volessi girare in biancheria intima per il paese, ovvio....

Mi sistemai i capelli in uno chignon spettinato e scesi le scale per andare a fare colazione.

I ragazzi ed Esme erano già nella sala da pranzo. Tutti tranne Alexis.
La conversazione si interruppe non appena mi sentirono e si voltarono tutti a guardarmi.

Che imbarazzo, probabilmente sembravo ridicola con quel vestito addosso!

Mi schiarii la voce e mi avvicinai a loro con finta sicurezza.

"Buongiorno, scusate il ritardo"

Nævra fece un fischio di apprezzamento in mia direzione che ignoravo puntualmente per non aumentare il livello di imbarazzo.

"Bello il vestito, ti sta benissimo! Devi fare colpo su qualcuno?" Chiese con il suo solito sorriso sardonico stampato in faccia.

Lanciai un'occhiataccia a Nævra che si mise a ridere di gusto insieme a Leonel.

Mi versai una tazza di caffè e presi una tartina dal vassoio sul tavolo con un evidente rossore in viso. Sentivo che tutti avevano gli occhi puntati su di me.

"Non c'è Alexis stamattina?" Chiesi per distogliere l'attenzione dal mio abito.

"È andato ad addestrare una nuova recluta"

"Oh capisco, Leonel quando vuoi possiamo andare" vidi Esme che osservò prima Leonel e poi me. Ma che aveva quella?

"Dove andate?" Domandò curiosa

"Leonel mi fa vedere il villaggio e magari ne approfitto per prendere qualche vestito meno... eccentrico" dissi io noncurante mordendo la tartina.

"Oh, ma allora posso accompagnarti io Rose! Vedrai ci divertiremo" disse Esme fin troppo entusiasta.

Leonel si avvicinò ad Esme e le mise una mano sulla testa proprio come il padrone fa con il cucciolo impaziente.

"Grazie Esme, ma tanto stamattina non ho nulla di importante da fare, e poi le serviranno braccia forti per portare le borse"

Sorrisi davanti a quel momento di spensieratezza. E pensare che fino all'altro giorno avevo una vita completamente diversa...

Io e Lionel ci incamminammo verso il villaggio. Era davvero meraviglioso.
Oltre a delle piccole botteghe di ogni genere c'era anche un grande mercato che si estendeva per tutta la via principale del paese.

Guardai alcune delle bancarelle del mercato. Vendevano cristalli, erbe, strani ninnoli e tantissime altre cose oltre che cibi e vestiti. Sembrava un sogno!

"Hey Rose, assaggia questo!" Leonel si avvicinò e allungò la mano porgendomi un piccolo e strano frutto tondo e blu.

"Cosa sono?" Chiesi prendendo il frutto dalla sua mano.

"Sono delle bacche che crescono qua, provale in un solo morso e masticale con decisione!"

Misi tutto il frutto in bocca come mi aveva detto di fare e non appena iniziai a masticarlo si sprigionò un sapore talmente amaro da farmi accapponare la pelle.

Leonel si piegò in due dalle risate facendo voltare anche qualche passante.

Sputai di fretta il frutto amarissimo con una smorfia.

"Cosa ci trovi da ridere? Sono quasi morta con quel coso!" Gli diedi una pacca amichevole sulla spalla.

"Hai ragione scusami, ma era troppo divertente! Ora ti porto davvero a mangiare una cosa buona" disse lui asciugandosi una lacrima nell'angolo dell'occhio.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jul 05, 2021 ⏰

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