The cure -Immune al male

Capitolo 11- Love, Time, Death

HI GUYS!
Allora volevo dirvi innanzitutto che sono al settimo cielo per aver superato le mille letture di questa storia, vi ringrazio per tutto il supporto.
Inoltre volevo anche scusarmi per il capitolo non troppo lungo e farvi notare che una parte è stata ispirata da un film chiamato Collateral Beauty del 2016. Volevo anche dirvi che questo capitolo è interamente dedicato a Dylan e Sky, riguardo al fatto che il loro rapporto stia iniziando ad avere una svolta e presto verrà svelato un grande segreto.....
VABBÈ NON DICO PIÙ NULLA.
Ad ogni modo, vi lascio alla lettura, ciaoo hahahha

Io e Dylan ci eravamo allontanati da quel grattacielo e stavamo ancora facendo un po' di strada giusto per far sì che il tempo potesse scorrere più velocemente.

~Sono passate più di tre ore...dove cavolo saranno andati?!~ Chiesi preoccupata rompendo il leggero silenzio che si era formato tra di noi negli ultimi 5 minuti a causa della scarsa quantità di argomenti di conversazione, tutti esauriti nelle ultime 2 ore e 55 minuti.

~È un'operazione particolare, hanno bisogno dei loro tempi~ Mi rispose il solito strafottente sicuro che il motivo della loro lunga assenza non fosse negativo, ma io sapevo che c'era qualcosa sotto.

~Dylan dovremmo andare a cercarli~ Insistetti.

~Stanno bene tranquilla.~ Continuò lui dopo aver sospirato rumorosamente, gesto che iniziò a farmi innervosire.

~Come puoi essere così calmo?! Loro tutti potrebbero essere in peric-~ Non finii la frase che lui, già molto vicino a me per farmi da scudo in caso fosse successo qualcosa di molto spiacevole, mi prese il braccio con forza facendomi emettere un piccolo stridulo infastidito.

~Che diavolo ti prende?!~ Quasi urlai.

~Ascoltami bene ragazzina, l'unica che è in pericolo qui sei tu, credimi. Conosco Thomas da molto più tempo di te e so com'è fatto. Smettila di farti tutte queste paranoie e attieniti al piano d'accordo?~
Mi lasciò gentilmente il braccio dopo la sua brusca presa, ma io, tutt'altro che tranquilla, esordii con:

~Credi che io abbia bisogno di protezione?~ Chiesi con tono di sfida.

~Ehm...sì?~ Rispose con sarcasmo, non facendo altro che annientare ancora di più il mio ribrezzo verso le sue parole così poco pensate prima di essere sputate senza pietà.

~Non ho bisogno di nessuno.~ bugia.

~Vuoi morire?~

~Non morirò~ bugia.

A quel punto Dylan, capendo il solito squallido gioco a cui stavamo giocando per l'ennesima volta, si avvicinò al mio orecchio quasi come se mi volesse sussurrare qualcosa, e infatti:
~Cosa ti fa pensare che non farai la stessa, orribile fine di queste persone che ancora non sanno ciò che gli accadrà...~ Sentii il suo caldo respiro che si scontrava col mio lobo.
Stava succedendo di nuovo, stava avendo la meglio su di me...ma quella volta...
no...quella volta sarei stata io a prendere in mano le redini della situazione.

Mi ricomposi allontanandomi subito dopo di pochi centimetri dal suo viso e anche io quasi gli sussurrai:
~Cosa ti fa pensare che a me importi...?~

Dylan a quel punto scoppiò in una silenziosa, ma sostanziosa risata, facendo in modo che tutta la mia sicurezza, scomparisse nel nulla. Mi aveva afferrata...conosceva i miei punti deboli, e la domanda più ricorrente era: come?

~Ti stai arrampicando sugli specchi nanetta~ Disse ancora con il sorriso sulle labbra.

~Assolutamente no...O'Brien~ Feci scoppiare un'altra sua risata.