Capitolo 2 - The Dinner

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Sospirai e mi buttai sul letto.

Ero riuscita a fare due figure di merda il primo giorno di scuola e anche se la prima,quella con Juss, si è rivelata una conoscenza gradita,quella che ho fatto all'ultima ora con un altro ragazzo non è stata altrettanto non nuocibile alla mia inesistente reputazione,dato che,ha detta di Justin,lui è il ragazzo più popolare della scuola,conosciuto per essere un grande stronzo e per insultare o dare nomignoli agli altri.
Bene,io ero diventata il suo bersaglio per almeno un mese.

-Anna vieni ad apparecchiare la tavola che è quasi pronto. - urlò mia madre dal piano di sotto.

Sbuffai,mi alzai dal mio amato letto e mi misi le mie infradito.

-Arrivo mamma.

Scesi le scale e salutai mio padre seduto sul divano.
Poi,contro voglia,iniziai a prendere la tovaglia dal cassetto mentre mia madre incominció a parlare.
-Anna ti ricordi di Dylan?
-O'brien?
-Sì tesoro,lui.
-Sì perchè mamma?
-Beh sai che sono molto amica di sua madre e tuo padre e suo padre ora sono colleghi..
-Dimmi tutto mamma. - Dissi spazientita.
-Gli ho invitati a cena questa sera.

Dio.

Mi ci mancava questa.

Io e Dylan non eravamo mai stati tanto uniti,semplicemente io non sono mai stata abbastanza bella per lui e a lui piaceva la mia migliore amica dell'epoca,quindi non ci eravamo conosciuti molto.

-Oh okay mamma. - Risposi titubante.

-Vedrai che non sará così male. - Ribattè entusiasta.

Nel pomeriggio uscii con Sel e mi divertii molto a girare per la cittá,non era affatto male. Passammo l'intero pomeriggio a raccontarci di noi e lei mi spiegò varie cose sulla scuola e su di lui,il ragazzo riccio e biondo che ho scontrato all'ora di matematica.
Ha detto che tra un mese o meno troverà qualcun'altro con cui divertirsi e mi lascerà stare,bene,perché l'ultima cosa che voglio é essere perseguitata a scuola.

La tavola era pronta,i pavimenti splendevano e nella casa c'erà un profumo nauseante di pulito.
Suonó il campanello e mia madre,sistemandosi il vestito,corse ad aprire la porta.

-Ben arrivati,accomodatevi - la sentii dire dalla cucina in tono estremamente gentile
-Oh Dylan come sei cresciuto - continuó

Mi stava venendo la nausea,mio dio,dovevo resistere.
Decisi di fare l'educata e andai a salutare.

Era più bello di quanto ricordassi,la maglietta attilata grigia evidenziava i suoi muscoli,l'accenno di barba,l'orologio al polso e le sue mani grandi,ai miei occhi lo rendevano tremendamemte sexy.
Mi schiarii la voce.
-Salve Mrs e Mr O'brien é un piacere avervi qui.
-Ma come sei diventata bella,Anna. - Disse la madre di Dylan,Lisa.
-Una bellissima donna - continuó Patrick O'brien.
-Oh grazie - dissi io imbarazzata,sarebbe stata una lunga serata.
-Dylan ti ricordi di Anna? - Chiese Lisa al figlio.
Dylan alzó il viso dallo schermo del cellulare,mi fissó per vari secondi,poi sorrise.
-Certo che mi ricordo,eri la migliore amica di Federica,giusto?
-Ehm si.
Dio che imbarazzo.
Sentii dire a mia madre che era pronto e così inizió la cena.
Mia madre e Mrs O'brien parlavano di cucina indiana e mio padre e Patrick,invece discutevano di lavoro.
Dylan non mi aveva più rivolto la parola e non mi aspettavo lo facesse,era troppo impegnato a messaggiare con il suo telefono,e io non vedevo l'ora che arrivasse la fine.
Era una lenta agonia.
All'improvviso sentii male al polpaccio,Dylan mi aveva tirato un calcio,alzai lo sguardo dal piatto e lo guardai con aria interrogativa quando mi passò il suo telefono.
"UN MIO AMICO DA UNA FESTA,CHE NE DICI? NON NE POSSO PIÙ DI SENTIR PARLARE DI CUCINA E AFFARI"
Beh,aveva ragione,anche io me ne sarei andata volentieri,quindi accettai.
"OKAY,MA COME FACCIAMO CON LORO?"
Gli ripassai il BlackBerry e gli indicai i nostri genitori.
-Mamma,papà io e Anna abbiamo un'amico che sta sera da una festa,possiamo andare?
Mia madre mi fulminó con lo sguardo,si giró verso Lisa che fece il cenno di darci il permesso quindi accosentì anche lei.

Così mi ritrovai alla festa di uno sconosciuto con Dylan.
-Dylan,forse io dovrei tornare a casa..
-Andiamo Anna,sii divertente per una volta.
-Io sono divertente.
-No,sei noiosa e una sfigata,Federica me lo diceva sempre.
-Vaffanculo,non sono venuta qui,con te,per farmi insultare e ricordare quella stronza.

Feci per girarmi e andarmene quando mi sentii tirare per un braccio,mi girai e lo vidi.

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