Dopo ormai un paio di minuti caratterizzati da silenzi imbarazzanti, sguardi e sorrisetti, Newt decise finalmente di prendere l'iniziativa e parlare. Sono grato che abbia cominciato lui una conversazione, io non sapevo che dire e non credo che avrei retto ancora per molto l'imbarazzo.
-Quindi... tu abiti qui Tommy?-
-Oh no no, quella è casa di Teresa. Io abito a circa dieci minuti da qui.-
-Ah okay. Teresa è la tua ragazza?-
-No... Cioè, c'è stato un bacio tra di noi l'anno scorso ma no, eravamo ubriachi e... SIAMO SOLO AMICI!- Non so perchè gli parlai del bacio ma era come se mi sentissi in dovere di dargli una spiegazione. L'ultima frase uscì dalla mia bocca così rapidamente e forte che lo feci quasi sobbalzare. Avevo le farfalle allo stomaco e non era una bella sensazione.
-Okay Tommy.- disse ridacchiando
-Ti senti bene? Sembri stanco.- Era bello pensare che si stesse preoccupando per me.
-Si si, sto bene, sono solo un po' sottopressione per la scuola, niente di che.- Mentii. Non sapevo cosa avessi ma di certo la scuola non centrava.
-dopo solo una giornata? Come farai a sopravvivere un anno intero?- disse ridendo
-Quindi ti sei trasferito qui in America solo per il lavoro di tuo padre?- Cercai di cambiare discorso
-Si, se non mi avesse obbligato sarei ancora lì. Mia madre non è venuta, non poteva lasciare il lavoro, e poi i miei sono divorziati quindi hanno deciso che sarei partito.-
-Ah, non dev'essere facile per te.-
-La vita è difficile per tutti pive, bisogna farsene una ragione. Comunque, cambiando argomento, hai intenzione di ubriacarti sta sera?-
Era stranamente allegro considerando la sua attuale situazione familiare, ma non erano affari miei e cercai di pensare ad altro.
-Non lo so. Ad essere sincero non ho mai partecipato ad una festa con tanto alcool prima. Non che io non abbia mai bevuto, certo. E' solo che non è molto nel mio stile...-
-Allora perchè hai deciso di organizzare questa festa improvvisata?- Sembrava confuso.
-Emm, ecco... In realtà quando ti sono venuto a cercare non sapevo bene che dirti e mi è uscita questa storia della festa e ora mi sento uno stupido.- Parlai tutto di un fiato e fui stranamente sincero.
Pensai subito che mi avrebbe trovato strano e che non avrebbe più voluto vedermi ma invece, si mise a ridere, ma non per prendermi in giro, sapevo che non lo avrebbe mai fatto.
-Che c'è di così divertente Newt!- Chiesi, ma non ricevetti alcuna risposta, solo una meravigliosa risata. In quel momento smisi di trattenermi e scoppiai anche io a ridere.
Si, la sua risata era stupenda, uno dei miei nuovi suoni preferiti, e cavolo se era contagiosa!
-Ahah... Scus-scusa Tommy, no- non riesco a smettere di ridere. Uff okay okay ora mi calmo, ce la posso fare.-
Si stava chiaramente sforzando di non ridere, e pure io, era davvero carino con le gote tutte rosse. In ogni caso volevo ascoltare ciò che aveva da dire e la motivazione di quest'attacco improvviso di ridarola ma allo stesso tempo mi piaceva vederlo così felice. Il suo sorriso rendeva felice pure me.
-Quindi tu hai organizzato una festa in così poco tempo? Dal nulla? WOW! L'hai fatto per me?-
-No! Certo che no! Non è per te... è che ci stavo già pensando di farla solo che non era ancora tutto pronto e...- Non sapevo più che dire, ma per fortuna Newt mi salvò dall'imbarazzo più totale. Quel ragazzo era un angelo.
-Tranquillo Tommy sto scherzando!- Rideva, buon segno.
-So che non hai organizzato questa festa solo per me... Magari solo un pochino.- Gli stavo per tirare una sberla ma lui si scusò in tempo.
-Dai che scherzo! Ok ok ora la smetto GIURO!- Non smetteva di ridere e questo mi fece capire che non era arrabbiato o stranito dal mio comportamento.
-Ok ma ora basta!- Dissi sforzandomi di stare serio. Sentivo il mio viso diventare sempre più rosso nel trattenere le risate. Non mi sentivo più i muscoli della faccia e mi faceva male la pancia, non ridevo così forte da tanto tempo.
-Quindi Tommy, parlami invece un po' di te.- Disse ridacchiando, con un sottofondo di ironia.
-Sei figlio unico?-
-No, cioè... Avevo un fratello ma, non ne voglio parlare.- Improvvisamente il sorriso di Newt si spense insieme al mio. Non volevo rovinare l'atmosfera del momento, ma non mi sentivo pronto per parlare di Dylan, non ancora. Cercai di ravvivare la conversazione, ma in vano. Si vedeva lontano un miglio che Newt stava pensando a cosa potesse essere successo a mio fratello e non lo biasimo, dopo tutto non gli ho dato uno straccio di informazione. Siamo stati in silenzio a camminare per quasi dieci minuti quando presi il telefono per vedere l'ora e mi accorsi che era tardi. Dovevamo iniziare ad incamminarci verso casa se non volevamo arrivare in ritardo. Avvertii Newt e ci avviammo verso casa. Una ventina di minuti dopo eravamo arrivati ma non c'era ancora nessuno. Stavamo per suonare il campanello quando sentimmo lo strombazzare della marmitta di una moto, e non era quella di Newt. Dopo pochi secondi un'audi blu scuro sbucò dalla curva alla nostra destra, seguita dalla moto rumorosa di prima. Erano arrivati i primi invitati.
Vedemmo la macchina parcheggiarsi dal lato opposto della strada e, appena aperta la portiera, le nostre orecchie furono inondate da una musica rap moderna che prima si percepiva quasi come un brusio. Scesero tre ragazzi e due ragazze. Quello più alto del gruppo aveva in mano due casse di birra mentre una delle due ragazze, bionda e un po' trasandata nel vestiario ma col make up perfetto, aveva due bocce di vino bianco.
Quando ci passarono di fianco urlarono cose come UE BRO STASERA SI SPACCA TUTTO. speravo davvero non parlassero sul serio. Qualche secondo dopo Newt mi diede una pacca sulla spalla e mi indicò i ragazzi che, davanti alla porta, stavano aspettando che li facessi entrare. Presi le chiavi che mi aveva affidato Teresa e aprii. I ragazzi posarono gli alcolici sul tavolo accanto ai bicchieri rossi che alla fine erano stati solo impilati abbandonando l'idea di farci delle piramidi. Passò poco tempo prima che arrivassero gli altri invitati. Nel giro di venti minuti la casa era già piena di adolescenti in preda agli ormoni. Erano tutti scatenati a ritmo di musica, a parte Newt.
Lo trovai seduto sulla poltrona del salotto, calmo. Stava bevendo un non so che alcolico uno dei tanti bicchieri rossi mentre osservava la gente che ballava. Stavo per andare a parlargli quando arrivò Minho già abbastanza ubriaco porgendomi una birra. All'inizio rifiutai ma lui insistette dicendo che dovevo godermela per una volta. Così afferrai quella stupida lattina. La birra aveva un buon sapore, così ne presi un'altra, e un'altra ancora, e continuai finchè non persi il conto.
Decisi finalmente di avvicinarmi a Newt che in tanto si era spostato dal salotto alla cucina.
-Sei ubriaco?- chiesi
-No, io non bevo.-
-ah... E che cos'hai nel bicchiere allora?-
-è solo sprite, vuoi un po'?-
Stava ridacchiando.
-no, non la... non la voglio la sprite!-
-okey okey calmina tigre non te la do tranquillo-
Non smetteva di sorridere.
Ero davvero così messo male?-Te sei ubriaco marcio- disse sghignazzando
-Io non, non sono ubriaco...- Biascicavo
-Vedo- disse ridendo con un tono molto sarcastico
-Ti va di andare fuori?-
Aspettai una decina di secondi prima di rispondere e poi aprii bocca...
-Ok-
Bevvi un altro sorso dal mio bicchiere e lo seguii fuori.
ecco il quarto capitolo! Scusatemi tanto se posto una volta ogni morte di papa ma in questo periodo ho davvero molto problemi con la scuola e poi sono in vacanza senza computer. Spero che vi piaccia la mia ff
Ciauzzzz ❤️

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INFINITE II newtmas
Fanfictionper leggere questa ff non c'è bisogno di aver letto i maze runner. non ci sono spoiler. "un primo giorno di scuola tranquillo dicevano. Nessuno avrebbe mai immaginato che quello sarebbe stato l'inizio di una storia piena di passione e di colpi di sc...