X. Thinking, again

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Era passata una settimana dalla serata in discoteca di Minho e Hyunjin.

"Devi smetterla di fare così! Ti devi trovare qualcuno che ti aiuti, dio santo, non puoi sempre ridurti come uno straccio!", quelle parole continuavano a rimbombargli in testa. Forse era stato un po' troppo duro con lui, anche se aveva ragione dopotutto.

Quella notte fu insonne per il ragazzo, passata a guardare il telefono spostandosi tra le varie app, fino a guardare la parete bianca della sua camera, monotona e con ombre grigie causate dal buio di una notte senza luna.

Ma i pensieri continuavano ad invadergli la mente: "gli scrivo o no?", "posso semplicemente chiedergli come sta e magari dopo chiedergli anche scusa. Se sta dormendo mi risponderà domani mattina.", "aspetta... se qualcuno mi dicesse una cosa del genere per poi chiedermi scusa col cazzo che gli rispondo."

Minho

Hey
Scusa per l'altra sera

Non dormi pure tu?

Hyunjin venne colto di sorpresa dalla velocità della risposta di Minho, ma soprattutto dal fatto che fosse ancora sveglio a sua volta.

No
Sto pensando troppo
Sto pensan|
Sto p|
St|
Ho mal di testa

Mh
Capisco

Ci furono alcuni minuti di silenzio tra loro, troppi per la pazienza di Hyunjin in queste situazioni.

Posso farti una domanda?

Si(?)

Conosci Jisung?

Il minore non stava capendo finché, ad un certo punto, una lampadina nella sua testa non si accese. Stava parlando dell'amico di Felix, dopotutto era notte anche per Hyunjin, non riusciva a pensare troppo velocemente.

Si perchè?

Così, giusto per sapere
Comunque ora provo a dormire, buonanotte
Ah e scuse accettate, dopotutto hai ragione ;)

Buonanotte

Hyunjin sapeva che in quell'ultimo messaggio ci fosse del sarcasmo, ma sapeva anche che il suo migliore amico aveva capito il suo consiglio, o almeno così era come definiva lui quelle parole urlate al vento fuori dalla discoteca.

Spense definitivamente il telefono e si girò su un fianco in modo da dare la schiena alla finestra, chiuse gli occhi e cercò di dormire, riuscendoci soltanto dopo parecchie rigirate sotto alle coperte.

...

-Come stai?- chiese Minho, seduto su una sedia davanti al letto,
-Mh... bene, credo.- rispose una voce di una donna, seduta sul letto davanti al ragazzo mentre stava giocando con le sue stesse mani pur di guardarlo in faccia,
-Puoi guardarmi per favore?-
-Come sta il papà?- chiese la donna senza mai alzare lo sguardo dalle proprie mani,
-Non è mio padre. Non lo è mai stato e non lo sarà mai, quante volte devo dirtelo ancora?- rispose il ragazzo, subito dopo stringendo i denti e tendendo i muscoli della mascella.

La donna roteò gli occhi ormai stanca della situazione,
-Sentimi, l'ho sposato, lui ti vuole bene e vuole il meglio per te, è inutile che provi a negare l'ovvio.- alzò lo sguardo, due occhi color nocciola, rossi dalla stanchezza e con due occhiaie abbastanza scure, sembravano gli stessero rubando l'anima.

Minho distolse lo sguardo da sua madre senza spiaccicare più parola, si alzò dalla sedia ed andò verso la porta,
-Ci vediamo settimana prossima, cerca di non pensare più alla droga nel mentre.- disse come ultima cosa prima di uscire dalla stanza chiudendosi la porta alle spalle.

Sospirò ed iniziò ad incamminarsi verso l'uscita del centro di recupero, mettendosi le mani in tasca e tenendo la testa bassa. Poteva sentire gli occhi che iniziavano ad inumidirsi sotto ai capelli che gli coprivano ormai metà viso.

Alzò di nuovo lo sguardo solo per prendere il casco della moto ed indossarlo, si mise su quest'ultima e l'accese sgasando un paio di volte. Ripensò alla sera del rave, ma scacciò subito quel pensiero partendo verso casa.

NìX
Giuro, giuro, di essere vivo, ma la scuola non aiuta.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Mar 14, 2023 ⏰

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𝗙𝗮𝘃𝗼𝗿𝗶𝘁𝗲 𝗖𝗿𝗶𝗺𝗲 | minsungDove le storie prendono vita. Scoprilo ora