BEMOLLE

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Mi sentivo persa nel vuoto assoluto

volevo gridare e chiedere aiuto,

ma lì nessuno mi sentiva

non mi credevo più viva.

Ero sola, senza nessuno accanto

che potesse asciugare il mio pianto,

chissà se qualcuno mi sarebbe mai venuto a cercare

o lì rinchiusa, la mia vita l'avrei dovuta passare.

Il respiro iniziava ad essere corto e pesante

e quel buco nel cuore ad essere gigante,

mi dondolavo su me stessa continuamente

cercavo di distrarmi disperatamente.

Non mi ero mai sentita così persa

la vita mi sembrava così diversa,

ero triste, mi sentivo soffocare

da lì volevo subito scappare.

È difficile spiegare quello che provavo

in silenzio le mie lacrime asciugavo,

poi chiusi gli occhi per non vedere

tutte quelle orribili ombre nere.

Iniziai a pensare ai momenti più divertenti

ed anche a quelli dei quali poi ti penti,

ma io così non potevo più restare

era ora che mi provassi ad alzare.

Ero stanca di vagare in tondo

nel buio più profondo,

così con il cuore in gola ed uno sparo nel petto

iniziai a percorrere quel piccolo vicolo stretto.

Ad un tratto qualcosa iniziai ad intravedere

non c'erano più quelle terribili ombre nere,

come Dante vide la luce del purgatorio dietro al colle

io non avevo più i miei sentimenti negativi a fare da bemolle.

Mi feci forza, pur avendo tanta paura

ma per fortuna, con me c'era la scrittura,

presi dalla tasca una penna ed un'agendina

io dentro ormai non ero più una bambina.

Scrissi brevemente quello che sentivo

e nel frattempo la tristezza seppellivo,

sembrava che stesse funzionando

nel vuoto, non stavo più naufragando.

Non posso dire di aver raggiunto il Paradiso

a volte il sorriso manca ancora sul viso,

Dante però, raggiunse il purgatorio con l'aiuto di Virgilio

io invece ad una semplice biro ho chiesto ausilio.

vivere in bemolleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora